lunedì 28 marzo 2016

SUGLI ATTENTATI A BRUXELLES: ALCUNE VERITA’ SCOMODE PER IL CONFORMISMO MEDIATICO.



SUGLI ATTENTATI A  BRUXELLES: 
ALCUNE VERITA’ SCOMODE PER IL CONFORMISMO MEDIATICO.
Due nuovi attentati in luoghi affollati a Bruxelles hanno creato una strage: 32 morti, oltre270 feriti. Sinistra per Urbino esprime profondo cordoglio e le condoglianze alle famiglie delle vittime. Ormai la guerra coinvolge l’Europa che come mai nel passato è sottoposta a processi di destabilizzazione con attentati terroristici, emigrazioni bibliche, crisi economica – sociale, pressioni finanziarie.
Di fronte a questi fatti sanguinosi rinnoviamo la richiesta e il nostro impegno per uscita dalla Nato, alleanza a comando Usa che ha portato il nostro Paese a essere coinvolto nelle guerre di Jugoslavia, prima e seconda guerra in Iraq, Afghanistan, Libia e da ultime in Siria e Ucraina. Le guerre scatenate dagli Usa per combattere il terrorismo, in realtà hanno creato ed esteso terrorismo e fanatismo religioso, e hanno causato milioni di morti tra i civili (700 mila le vittime solo nella seconda guerra in Iraq). La Nato è una alleanza aggressiva che persegue esclusivamente gli interessi Usa per il dominio del mondo, danneggiando i nostri interessi nazionali e popolari, e  aggrava i già difficili bilanci statali e la nostra provata economia.
Siamo sicuramente colpiti e commossi di fronte al dolore delle vittime, ma non ci sentiamo di unirci alle condoglianze del governo italiano, che giudichiamo ipocrite perché espresse dopo la firma di vendite miliardarie di armamenti alle monarchie arabe sostenitrici del terrorismo, e  denunciamo le strumentalizzazioni di una  destra sempre più razzista  (di un razzismo di classe, nei confronti degli immigrati poveri), lepenista e islamofoba. Respingiamo con forza  la guerra di religione, dietro cui si nasconde un bieco razzismo : per primo fu Bush figlio a parlare di guerra in nome della religione, quando annunciando la guerra prima all’Afghanistan e poi all’Iraq, si appellò a Dio e parlò di nuove “crociate”. Le guerre di religione non esistono e nascondono in realtà interessi economici, politici e di classe.
Invitiamo invece a riflettere sull’Isis e sulle conseguenze per i cittadini europei.
L’Isis, che ha riunito terroristi,  tagliagole, banditi, fanatici e mercenari senza scrupoli da tutto il mondo, sbandati, ed emarginati delle periferie delle megalopoli europee,  è stata creata, equipaggiata ed addestrata dagli Usa, e sostenuta e finanziata dalla Turchia, paese Nato, nel cui territorio furono allestiti campi di addestramento, dall’ Arabia Saudita, dal Qatar, alleati privilegiati degli Usa e della Nato in M.O. Alla creazione di questa pericolosa e terrificante compagnia della morte hanno attivamente contribuito Regno Unito e Francia con addestratori e armi, e Germania e Italia (si vedano i finanziamenti  del ministero degli esteri diretto da Terzi del governo Monti) che hanno profuso finanziamenti . L’Isis fu creata col disegno di abbattere il governo laico siriano di Assad e quello iracheno, tappe fondamentali per poi destabilizzare l’Iran, nemico degli Usa e di Israele, e sostenitore della causa palestinese. Tutta una regione ricca di petrolio, di gas e attraversata da gasdotti, strategicamente importante per imporre la politica dei prezzi e ricattare i paesi importatori di fonti energetiche.
L’Isis ha cementato questi gruppi di emarginati, sbandati, terroristi e malavitosi con un fanatismo religioso islamista sunnita, compiendo violenze inaudite nei confronti delle altre componenti religiose islamiche, senza fermarsi di fronte alle comunità cristiane che subirono così atrocità di ogni specie. Finché la violenza dell’Isis era diretta contro  altri islamici, l’Occidente è rimasto a guardare, anche con un certo compiacimento in quanto – non contenti dei disastri creati con le guerre in Iraq e Libia – miravano al rovesciamento del governo laico di Assad e in futuro dello stesso Iran. Tuttavia quando la violenza dell’Isis ha colpito le minoranze cristiane, che sotto i governi di Assad, Saddam Hussein e Gheddafi, per il loro carattere laicista, avevano convissuto tranquillamente, l’opinione pubblica occidentale, su pressione del Papa e delle varie Chiese, non ha più potuto tacere. Inoltre la Russia era nel frattempo intervenuta  direttamente in Siria, determinando non solo la sconfitta militare dell’Isis, ma anche di quelle minuscole formazioni, che pur responsabili di gravi atti terroristici nei confronti delle forze dell’ordine e della popolazione siriana, si erano astenute dalle violenze nei confronti delle comunità cristiane.
Questi piccoli e variegati gruppi, molto divisi tra loro e agli ordini degli Usa, sono chiamati dalla stampa occidentale “ribelli moderati” e sono costituiti da ex ufficiali dell’esercito siriano che con una parte dei loro soldati, quando Assad sembrava  sul punto di soccombere, hanno disertato,  fiduciosi in una rapida fine del Presidente siriano, come era già accaduto con Gheddafi, e prima ancora con Saddam,  e di poter svolgere un ruolo da prime donne nella Siria del dopo Assad.
A questo punto la Francia, prima e poi gli Usa, decisero di intervenire con qualche bombardamento  per limitare la riconquista da parte dell’esercito siriano che con l’aiuto dell’aviazione russa in poco tempo aveva riconquistato gran parte del territorio strappandolo all’Isis e ora minacciava di spazzare via i cosiddetti “ribelli moderati”, e per avere  un ruolo nelle trattative per il futuro assetto politico e ricostruzione della Siria post bellica.
Di qui la minaccia dell’Isis di portare la guerra nella stessa Francia come ritorsione per ciò che ai loro occhi appare un tradimento di un sostegno prima garantito e poi negato.
Le sconfitte militari dell’Isis in Siria e in Iraq hanno costretto una parte consistente di quelle migliaia di giovani che dalle periferie delle megalopoli europee erano accorsi per militare sotto le bandiere dell’Isis a fare ritorno a casa. Tuttavia ci chiediamo: è possibile che migliaia di giovani abbiano attraversato le frontiere di mezz’Europa, siano giunti  in Turchia e infine entrati a far parte dell’Isis, senza che i servizi segreti dei paesi Nato e quelli turchi, ben integrati con i comandi Usa, se ne siano accorti ?
E’ ovvio che questo immenso transito, maggiore all’andata, ma sempre consistente anche al ritorno, era ben a conoscenza dei servizi segreti dei paesi interessati, che lo consentivano perché i foreign fighters servivano per abbattere Assad.
Ma perché questi combattenti di ritorno e gli altri sospetti di simpatie per l’Isis, non sono stati tenuti d’occhio? chi ha loro fornito sostegno logistico, armi e ogni sorta di copertura?
Un parlamentare belga ha rilasciato a caldo degli attentati questa dichiarazione inquietante :
“Tuttavia, come passare sotto silenzio la responsabilità del governo belga in questi atti orrendi perpetrati questo martedì nella nostra capitale? Di due cose l’una, o i nostri servizi di sicurezza sono incompetenti e incapaci di proteggere i luoghi sensibili come l’aeroporto nazionale o la rete di metropolitana di Bruxelles, o sono gli stessi servizi all’origine di questi attentati.”
In gran parte dei paesi europei si assiste ad una progressiva riduzione della democrazia rappresentativa, caratteristica delle costituzioni uscite dalla vittoria sul nazifascismo,  con un rafforzamento a dismisura del potere esecutivo (“democratura” è stata definita questa nuova forma istituzionale dove affiorano  forme di governo sempre più autoritarie e plebiscitarie); inoltre vengono presi provvedimenti e misure securitarie per ridurre i diritti e le garanzie individuali, in nome di uno stato emergenziale per gli atti di terrorismo. Da più parti si sospetta che il terrorismo venga utilizzato dai governi per limitare ulteriormente democrazia e libertà individuali.
Gli Usa, la Nato, Regno Unito,Francia, Germania, Italia, Turchia, Arabia Saudita, Qatar, sono responsabili di aver creato, finanziato, addestrato, favorito l’arruolamento delle milizie dell’Isis, e di conseguenza delle atrocità e devastazioni commesse dalle sue orde barbariche.
L’Italia deve uscire dalla Nato, strumento di guerra in mano agli Usa, in cui siedono  potenze e paesi che alimentano continuamente il terrorismo internazionale,
Le periferie depresse delle megalopoli europee sono abitate dalla gran massa di emigrati che spesso vengono tenuti  ai margini della convivenza sociale, e lasciati senza lavoro o con lavori saltuari. Questi quartieri diventano luoghi di reclutamento e di giustificazione del terrorismo. Le società capitalistiche europee accentuano anziché attenuare  le gravi ed evidenti contraddizioni sociali, tra chi può godere di immense risorse e beni, e diventa sempre più ricco,  e chi spesso non riesce a garantirsi un pasto  ed ad avere un tetto  sotto cui riparare; questa fascia sociale, composta prevalentemente da immigrati, tende progressivamente ad allargarsi. Gli immigrati vengono spesso ghettizzati in quartieri degradati (anche la piccola Urbino ha il noto quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2, distante dalla città, dove sono stati ghettizzati gli immigrati poveri. E’ un caso che in questo quartiere ci abitano esclusivamente cittadini non di origine italiana, immigrati, con poche risorse economiche?), utilizzati per lavori più umili e come esercito di manodopera di riserva.
La lotta al terrorismo per essere conseguente comporta la lotta contro l’imperialismo Usa che lo alimenta per i suoi fini di dominio del mondo; ipocrite sono le lacrime per le vittime di chi ha organizzato, addestrato e finanziato le bande terroristiche.
La lotta al terrorismo è lotta di classe perché alimenta il razzismo, strumento delle classi capitalistiche per dividere i lavoratori e gli oppressi ; il razzismo contro gli immigrati poveri diventa un pretesto per separare  i lavoratori italiani dai lavoratori immigrati, uniti invece dall’appartenenza alla stessa classe.
La lotta al terrorismo è lotta per la democrazia, per la rappresentanza proporzionale nelle istituzioni, per garantire i diritti individuali contro un potere sempre più securitario.

giovedì 17 marzo 2016

CREMASCHI AD URBINO. VENERDI' 18 MARZO ORE 21.00

SINISTRA PER URBINO e le Associazioni studentesche COLLETTIVO PER L'AUTOGESTIONE e FUORIKORSO organizzano un pubblico incontro per la serata di VENERDI' 18 MARZO, ore 21.00,  nell' Aula Studio di Pzale s.Filippo, dal tema: IL LAVORO E' UN BENE COMUNE. L'ATTACCO AI DIRITTI E IL LAVORO CHE NON C'E'. Interviene GIORGIO CREMASCHI.


venerdì 11 marzo 2016

SINISTRA PER URBINO ADERISCE ALLA GIORNATA CONTRO LA GUERRA IN LIBIA.



IL 12 MARZO: SINISTRA PER URBINO PARTECIPA ALLA GIORNATA CONTRO LA GUERRA IN LIBIA.

SINISTRA PER URBINO ha aderito alla giornata contro la guerra dI Sabato 12 Marzo, quando in tutta Italia si manifesterà contro l'intervento militare che l'Italia, gli  Usa e altri paesi europei  stanno preparando in Libia. Verrà organizzato un banchetto zona ingresso del mercato, piazzale Roma, in cima al Monte dalle ore 9,30 alle 11,30
Tutti coloro che condividendone i contenuti vorranno sostare e/o aiutarci nella distribuzione del materiale, ci faranno cosa gradita.

il nostro volantino, di cui si allega copia,  è stato pubblicato sulla pagina nazionale del sito dedicato al 12 marzo. si può aprire cliccando sulla dx nella mappa zona urbino.  https://12marzocontrolaguerra.wordpress.com/

si invita alla massima diffusione e pubblicizzazione del volantino distribuito da attivisti di Sinistra per Urbino.





"l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.     
(dall’art. 11 della Costituzione)

Il nostro paese è in guerra. Sinistra per Urbino richiama l’attenzione  su questo fatto per rompere il muro di bugie della propaganda del circo mediatico di regime e aderisce alla giornata del 12 MARZO quando in tutta Italia si manifesta  CONTRO LA GUERRA.
Siamo in guerra, con la NATO, sempre su comando e per favorire gli interessi egemonici degli Stati Uniti . Le guerre promosse dall’ Occidente hanno provocato milioni di morti,  devastazioni e migrazioni bibliche delle popolazioni colpite dalla guerra che i governi occidentali hanno promosso e finanziato: ora il nostro,  e i governi di Stati Uniti, Regno Unito  e  Francia, progettano e organizzano nuove imprese militari, e l’intervento in Libia è già iniziato. 
Stati Uniti, Francia, Regno Unito e il nostro governo hanno prima finanziato, favorito  l’arruolamento, addestrato schiere di  terroristi  che hanno ingrossato le file dei tagliagole dell’Isis e di Al Qaeda  - Al Nousra.  Queste orde di fanatici sono state impiegate con successo nella caduta e uccisione di Gheddafi, e hanno seminato il terrore in Siria e Iraq, per rovesciare i rispettivi governi legittimi, riconosciuti dalla comunità internazionale. Ma i popoli e i governi aggrediti, con in testa i Curdi del PKK, hanno opposto una eroica resistenza. Ora i continui massacri delle comunità cristiane compiute da queste bande e gli attentati in Francia, hanno indotto le potenze dell’Occidente a progettare un’invasione della Libia, che dietro la guerra all’Isis, cela un nuovo maldestro tentativo neocoloniale e di egemonia economico – militare. Sinistra per Urbino vuol denunciare questa nuova avventura militare, che provocherà solo morte e distruzione,  così come tutte le più recenti guerre promosse dagli Stati Uniti (Jugoslavia, 1^ guerra in Iraq, Afghanistan, 2^ guerra in Iraq, Libia, e da ultime Ucraina e Siria) hanno solo causato milioni di morti tra i civili, immense distruzioni  di Paesi economicamente progrediti, ondate di profughi che si riversano nei paesi limitrofi e in Europa, rovesciamento di governi legittimi, divisioni interne, frammentazione, instabilità politica, fondamentalismo religioso  e terrorismo. Sottolineiamo che la Libia, in particolare, è un Paese nel quale l’Italia dovrebbe evitare ogni ingerenza, a seguito delle sciagurate imprese coloniali iniziate nel 1911, continuate dal regime fascista e culminate nella guerra del 2011. Tutte queste imprese hanno causato migliaia di morti tra le popolazioni e creato risentimento nei confronti degli italiani che diverrebbero il bersaglio privilegiato delle fazioni in lotta.

PERTANTO CHIEDIAMO:
  • Rispetto dell’art.11 della nostra Costituzione, No all’intervento militare in Libia, che tra l’altro è promosso dal governo senza nemmeno interpellare il Parlamento.
  • Uscita dell’Italia dalla NATO, che non è mai stata un’alleanza, ma un’organizzazione militare dominata dagli Stati Uniti e asservita alle sue strategie. L’Italia acquisti la sua indipendenza in politica estera.
  • Cessazione nella vendita di armi e sanzioni ai paesi del M.O. che finanziano, addestrano, armano i gruppi terroristi (Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi, Turchia). 
  •  Sostegno politico ed economico nei confronti di quei Popoli, Minoranze ( in primis i Curdi)  e governi  del Vicino Oriente che combattono in prima linea i tagliagole e le bande terroristiche.
  • Basta con le sempre più pesanti e più costose missioni militari all'estero  mentre il nostro Paese si dibatte in una grave crisi economica e la disoccupazione colpisce un giovane su due.  Intanto il nostro territorio viene militarizzato e avvelenato dagli strumenti di guerra. Si installano nuove terribili bombe termonucleari  e radar nocivi mettendo a rischio le comunità locali, si inquinano intere aree, si organizzano esercitazioni coinvolgendo gli spazi di intere città. Si comprano bombardieri e altre armi di distruzioni di massa e le si commercia in tutto il mondo.









SINISTRA PER URBINO
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