domenica 15 novembre 2020

IL BIODIGESTORE TROVA CASA ?

 Alla fine, MarcheMultiservizi ha annunciato che il Biodigestore, che  doveva costruirsi a Canavaccio, trovando la decisa opposizione dei residenti, dopo esser stato respinto a BorgoS.Maria, si farà a Talacchio. Una decisione che suscita più dubbi e perplessità che peana o entusiasmi, a cui si sono invece abbandonati la destra e il Pd.  Sappiamo che in molte parti d'Italia questi grandi complessi hanno provocato non poche conseguenze ambientali e le giustificate proteste spontanee dei residenti in difesa della salute, dell'ambiente e della qualità della vita: spesso cattivi odori per diversi  chilometri, talvolta sversamenti con minaccia di contaminazione delle falde acquifere, problemi per dove sistemare il residuo secco. La tecnica lascia ancora a desiderare.  Ma la corsa al Biodigestore da parte di tutte le aziende a gestione privata o privatistica è determinata dai corposi incentivi europei. E così, come è avvenuto spesso nella prima fase per l'eolico quando si impiantarono parchi eolici ovunque, anche dove si sapeva che il vento era debole, ora c'è la corsa al biodigestore. Quindi nessuna conversione ambientalista, ma solo ricerca di profitti come sempre, in nome del liberismo economico. D'altra parte i rifiuti devono essere in qualche modo trattati e smaltiti. Le preoccupazioni delle popolazioni residenti sono legittime perchè al biodigestore vengono conferiti rifiuti provenienti da una raccolta differenziata di dubbia qualità, il porta a porta non viene istituito,  e nell'umido si trova di tutto, dai metalli alle plastiche ai rifiuti pericolosi,  Come tutti i cittadini hanno potuto toccare con mano, la classe politica e la classe imprenditoriale (il caso Autostrade – Ponte di Genova lo dimostra) sono tali da suscitare più le diffidenze e il senso di precarietà che la serenità e la sicurezza. La corruzione,  il malaffare, la ricerca ossessiva del profitto anche a costo della vita e della salute, fanno il resto.  Quindi invitiamo i residenti di Talacchio ad una approfondita riflessione e a consultare esperti che possano fornire utili indicazioni e raccomandazioni. Sinistra per Urbino esprime queste considerazioni e perplessità.

1. Seguendo il principio che ciascuno deve trattare i propri rifiuti, sarebbe opportuno che, se questo Biodigestore si deve fare, dovrebbe edificarsi nel centro più popoloso della provincia, quindi a Pesaro che con il suo interland supera i 100 mila abitanti,  e nei pressi di una arteria stradale principale e scorrevole evitare  l'intasamento provocato dal via vai dei  camion.

2. Lo stabilimento dovrebbe  trattare i rifiuti umidi della costa e dei centri vicini. No all'importazione di rifiuti da fuori provincia e tantomeno da fuori regione. Deve valere il principio che ciascuno smaltisce i propri rifiuti. La gestione dei rifiuti non è un settore da cui trarre profitti. Si deve osservare la cura dell'ambiente e della salute dei cittadini. Un biodigestore di oltre 100 mila tonnellate non è spropositato per le popolazioni coinvolte ?

3. La costruzione dovrebbe  essere posta ad almeno qualche km dalle abitazioni civili, per evitare i possibili miasmi che hanno suscitato le proteste in tante parti d'Italia.

4. Visto che le abitazioni dei residenti si vedranno ridurre il valore delle case e delle eventuali produzioni agricole di valore, i residenti dovrebbero essere esonerati dal pagamento della Tari per compensare tali perdite.

5. La zona dovrebbe vedere sostanziosi investimenti per rendere vivibile un luogo che verrà ovviamente sacrificato ( strutture per il tempo libero, parchi verdi, strutture sportive, ecc.)

6. Si dovrebbe favorire l'assunzione nello stabilimento dei residenti per un controllo del ciclo produttivo.

7. Si dovrebbe  istituire una commissione di controllo dei residenti e un centro d'ascolto da parte dell'azienda per intervenire rapidamente in caso di malfunzionamento e di eventuali inquinamenti.  

8. Bisognerebbe installare centraline dell'Arpam intorno allo stabilimento per il monitoraggio degli inquinanti nell'aria.

9. Il conferimento a Talacchio aumenterà il traffico ( si calcola almeno 30 camion al giorno) lungo l'arteria  stradale Pesaro – Urbino, che già di per sé presenta problemi di intasamento, con pesanti conseguenze per gli scambi tra costa ed entroterra. 

10. Bisognerà evitare che lo sfalcio o i residui agricoli, se remunerati, provochino disboscamenti illegali o riconversione delle colture agricole per conferire al Biodigestore.

https://www.vivereurbino.it/2020/11/15/il-biodigestore-trova-casa-a-talacchio-le-perplessit-di-sinistra-per-urbino/856910/




mercoledì 11 novembre 2020

Il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale trasmette un messaggio diseducativo per la formazione e per l'educazione alla pace delle giovani generazioni

 Il messaggio inviato dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale agli studenti per la giornata del 4 novembre è un esempio di come gli uffici, anche quelli di nomina governativa, si adeguino con estrema celerità  alla nuova governance regionale diretta da Acquaroli. Sono ancora fresche le polemiche intorno a questo personaggio per i dubbi suscitati in merito al rispetto dei valori resistenziali e costituzionali ed ecco che il Direttore dell'Uffico Scolastico cerca di compiacere la nuova Giunta di estrema destra, in occasione della ricorrenza del 4 novembre, giorno della fine della Grande Guerra.  Il Direttore si rivolge alle giovani generazioni esaltando uno spirito guerresco della gioventù coinvolta nella guerra che tra l'altro per la stragrande maggioranza le era estranea ed invece è amplificata nella fantasia del Direttore - “Combatterono per dare un senso alla vita” per citare solo un passo del suo messaggio - anziché contribuire alla loro educazione  alla pace, al rifiuto della guerra, all' osservanza dell'art.11 della nostra Costituzione. Ricordiamo le sofferenze e i lutti che questa guerra causò al popolo italiano, nell'ordine di 650 mila vittime, braccianti, contadini, lavoratori, 1 milione di feriti e mutilati, 600 mila uomini per anni rinchiusi nelle prigioni austro-tedesche, 100 mila diserzioni di giovani che cercavano di fuggire l'orrore e la sofferenza della guerra con le condanne a morte dei tribunali militari e le decimazioni di migliaia di giovani, le proteste contro la guerra delle popolazioni (in maggioranza donne) stremate dalla fame e dalla fatica che causarono la morte di decine di manifestanti negli scontri con le forze di repressione. Sinistra per Urbino chiede che il governo  richiami il Direttore ai suoi doveri educativi e  lo sollevi dall'incarico perchè il suo compito  non è quello di esaltare spiriti bellicosi, ma di educare i giovani alla pace, alla convivenza e al rispetto di tutti gli altri, indipendentemente dalla diversità di genere, del colore della pelle, di etnia, di lingua, di religione, del pensiero politico, di nazionalità, di condizioni sociali e personali, secondo i dettami della nostra Costituzione e gli insegnamenti della Resistenza. 

https://www.vivereurbino.it/2020/11/08/filisetti-sinistra-per-urbino-messaggio-diseducativo-il-governo-lo-sollevi-dallincarico/853655/




COMUNICATO STAMPA SULLA STRADA PALLINO-SCHIETI (MA ANCHE SULLA GRU DEL CENTRO COMMERCIALE DI S. LUCIA)

 

Sollecitati da alcuni cittadini della zona, abbiamo fatto una passeggiata per vedere a che punto fosse la strada Pallino-Schieti, sventrata per lavori alla conduttura dell’acqua poco dopo essere stata asfaltata di tutto punto.

Il risultato è stato disastroso: sebbene gli operai, anch’essi perplessi, ci abbiano detto che il sindaco di Urbino ha dato il via libera per la riapertura lunedì prossimo, la strada si presenta come un unico gigantesco rattoppo che va da monte fino a valle.

Rimarranno delusi i cittadini, esasperati per il ritardo nella riapertura, dopo mesi e mesi di disagi che si sono moltiplicati alla riapertura dell’anno scolastico. E farà l’ennesima brutta figura questa amministrazione, tanto amica del cemento e dell’asfalto (vedasi anche Ca’ Staccolo) ma assai poco lungimirante e incapace di qualsiasi programmazione, in questo settore non meno che in quello culturale.

E’ probabile che la strada debba essere presto asfaltata integralmente di nuovo e dunque nuovamente chiusa, con ulteriori spese per il Comune, perché è prevedibile che partendo da queste condizioni già precarie si logori rapidamente. Dovremo aspettare perciò l’imminenza delle prossime elezioni comunali per rivederla in tutto il suo splendore. Perché si sa: l’asfalto cresce di più e meglio in campagna elettorale.


Un’altra perplessità, in coda: per quanti decenni l’imponente gru sopra S.Lucia - regalataci da Corbucci ma anche da Gambini, come bonus in aggiunta a un orrendo, inutile e costosissimo centro commerciale ormai semivuoto che ha ucciso il commercio nel centro storico - continuerà ad ornare lo skyline della città, facendo a gara di bellezza – si fa per dire - con il Palazzo Ducale? Riusciranno anche i nostri nipoti a vederla oppure sarà un privilegio solo nostro?