sabato 19 dicembre 2020

FANO – URBINO, SI LAVORI PER IL RIPRISTINO DELLA FERROVIA E PER UN NUOVO TRACCIATO DELLA CICLABILE !!!

 La pervicacia con cui il consigliere PD Biancani persegue nel suo disegno di costruire una ciclabile accanto alla ferrovia, ha dell'incredibile. E' apparso chiaro fin dall'inizio, ai cittadini pro ferrovia più attenti che dietro questo disegno potevano nascondersi una insidia e una minaccia per il progetto fondamentale del ripristino della ferrovia,  date le difficoltà del tracciato, ipotizzato accanto ai binari, nel superare i tanti ostacoli naturali e viari. Dopo la bocciatura di questo fantasioso progetto da parte del Ministero Infrastrutture Trasporti, e le garanzie dell'assessore regionale sulla ciclabile in un nuovo tracciato, diverso da quello bocciato, fermo restando l'obiettivo primario del ripristino della ferrovia, il consigliere Pd ancora insiste. Non si capisce questa caparbietà, o meglio siccome a pensare male si fa peccato ma certe volte ci si indovina, - diceva uno che se ne intendeva di intrighi -  sorge il sospetto che dietro ci siano altri motivi che potrebbero andare di nuovo a scapito dei cittadini dell'entroterra. Comunque se il progetto è stato sbagliato e quindi bocciato, e questo va a scapito di chi lo aveva proposto con insistenza, sarebbe ragionevole che l'opposizione in Consiglio Regionale collaborasse con la maggioranza per la realizzazione della ferrovia in primo luogo e per un nuovo progetto di ciclabile più distante dai binari per non pregiudicarne l'uso ferroviario, in modo che il percorso tra Fano e Urbino, attraverso i tanti centri medi e piccoli, sia agevole, non ostacolato da ponti, gallerie e altre difficoltà naturali, e ottenga l'approvazione del MIT. 

L'entroterra ha urgente bisogno di presidi sanitari, di un potenziamento dell'ospedale esistente e di infrastrutture pena la sua desertificazione sociale ed economica. I suoi cittadini non solo ne sono coscienti, ma sono anche stanchi e arrabbiati di subirne le endemiche carenze che vanno ad impattare sulle loro vite quotidiane, sulle loro tasche e sui loro disagi, pregiudicando uno sviluppo economico basato su attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale, su un'agricoltura biologica, su un turismo di qualità e sostenibile in grado di valorizzare le bellezze culturali e naturali del territorio. Il Pd della costa dopo la batosta delle ultime elezioni regionali lo dovrebbe capire. Cerchi ora di riparare ai danni causati dalle sue politiche. Si smetta di litigare accampando pretesti e artifici su queste opere così importanti, e si lavori, congiuntamente e in modo trasparente, per una linea ferroviaria moderna ed efficiente, che colleghi costa ed entroterra superando il traffico su gomma, ormai intasato e inquinante oltre ogni ragionevole sopportazione in termini di salute, di costi e di tempi, e per una ciclabile che unisca i vari centri abitati, senza avere il pensiero ossessivo di come andare ad intralciare quell'opera che tutte le forze politiche dell'entroterra ritengono fondamentale, oggi per il turismo, e domani,  - metropolitana di superficie - , per la mobilità di cittadini e merci. Se il Pd rivolgesse il suo impegno e le sue energie in questa direzione, avrebbe tutto da guadagnare, in immagine e anche in voti. 




CA'LUCIO: ANCORA FILA DI CAMION CHE VOMITANO RIFIUTI.

 La preoccupante corrispondenza di alcuni cittadini, pubblicata sulla stampa locale con corredo di foto che  documentano una moltitudine di grandi mezzi articolati che scaricano rifiuti a Cà Lucio, esigono una risposta chiara e rassicurante da parte delle autorità responsabili. Cosa rispondono l'Ata e il Sindaco di Urbino, responsabile della salute dei suoi concittadini ? Di quali rifiuti si tratta ? Vengono da fuori provincia e da fuori regione ? La gestione dei rifiuti dovrebbe avvenire secondo il principio che ciascuno cura e smaltisce i propri rifiuti. Si deve evitare che il conferimento di rifiuti da fuori regione da parte dell'azienda incaricata della gestione e dello smaltimento dei rifiuti della provincia avvenga per la ricerca di profitti da suddividere tra azionisti privati. Il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti è un servizio di pubblica utilità che se deviato su interessi privati degenera dal compito per cui è stato istituito. Bisogna evitare che il luogo di Cà Lucio venga rovinato per sempre, distruggendo un luogo incontaminato che doveva essere invece protetto e valorizzato. Il luogo ha accolto fin troppi rifiuti e per troppo tempo, ora basta, bisogna risanarlo. Se la chiusura è stata fissata entro un breve lasso di tempo, evitiamo che nel frattempo vi conferiscano rifiuti provenienti da ogni parte. Inoltre è in corso un procedimento giudiziario, con un primo atto a favore dei ricorrenti, e sembra che si voglia approfittare dei tempi residui per accumulare rifiuti. Dopo due campagne elettorali in cui tutti i partiti avevano promesso la chiusura, dobbiamo ancora assistere a simili processioni di camion che scaricano di tutto? Dove sono finite le promesse del Sindaco e della Giunta declamate durante le ultime due campagne elettorali sulla chiusura della discarica ?Chiediamo che l'Ata e il Sindaco svolgano il loro ruolo istituzionale di difesa della salute e della salubrità pubbliche, contro tutti i tentativi che per gli interessi privati più svariati mirano a minacciarle. Urbino, le sue colline, le svariate colture biologiche hanno già pagato un prezzo molto alto, non roviniamole per sempre! Basta con i rifiuti da fuori provincia ! Basta accumulare La preoccupante corrispondenza di alcuni cittadini, pubblicata sulla stampa locale con corredo di foto che documentano una moltitudine di grandi mezzi articolati che scaricano rifiuti a Cà Lucio, esigono una risposta chiara e rassicurante da parte delle autorità responsabili. Cosa rispondono l'Ata e il Sindaco di Urbino, responsabile della salute dei suoi concittadini ? Di quali rifiuti si tratta ? Vengono da fuori provincia e da fuori regione ? La gestione dei rifiuti dovrebbe avvenire secondo il principio che ciascuno cura e smaltisce i propri rifiuti. Si deve evitare che il conferimento di rifiuti da fuori regione da parte dell'azienda incaricata della gestione e dello smaltimento dei rifiuti della provincia avvenga per la ricerca di profitti da suddividere tra azionisti privati. Il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti è un servizio di pubblica utilità che se deviato su interessi privati degenera dal compito per cui è stato istituito. Bisogna evitare che il luogo di Cà Lucio venga rovinato per sempre, distruggendo un luogo incontaminato che doveva essere invece protetto e valorizzato. Il luogo ha accolto fin troppi rifiuti e per troppo tempo, ora basta, bisogna risanarlo. Se la chiusura è stata fissata entro un breve lasso di tempo, evitiamo che nel frattempo vi conferiscano rifiuti provenienti da ogni parte. Inoltre è in corso un procedimento giudiziario, con un primo atto a favore dei ricorrenti, e sembra che si voglia approfittare dei tempi residui per accumulare rifiuti. Dopo due campagne elettorali in cui tutti i partiti avevano promesso la chiusura, dobbiamo ancora assistere a simili processioni di camion che scaricano di tutto? Dove sono finite le promesse del Sindaco e della Giunta declamate durante le ultime due campagne elettorali sulla chiusura della discarica ?Chiediamo che l'Ata e il Sindaco svolgano il loro ruolo istituzionale di difesa della salute e della salubrità pubbliche, contro tutti i tentativi che per gli interessi privati più svariati mirano a minacciarle. Urbino, le sue colline, le svariate colture biologiche hanno già pagato un prezzo molto alto, non roviniamole per sempre! Basta con i rifiuti da fuori provincia ! Basta accumulare rifiuti a Ca' Lucio ! Basta profitti sui rifiuti a scapito della vivibilità e della salute dei residenti!

Ca' Lucio, Sinistra per Urbino: "Ancora file di camion che vomitano rifiuti" (vivereurbino.it)

"Ancora camion che vomitano rifiuti nella discarica di Cà Lucio" - Il Metauro




Biodigestore: prima il Piano Rifiuti.

Il neoassessore della giunta regionale Aguzzi a Talacchio ha usato parole di buon senso e apprezzabili. Lo ammettiamo sebbene rimanga abissale la distanza con lo schieramento politico cui appartiene. Il Pd regionale e provinciale è stato superato a sinistra dalla giunta di destra. Infatti l'assessore denuncia che “il piano regionale dei rifiuti non è mai stato redatto”, le Ata non hanno mai funzionato  e che sul Biodigestore di 105 mila tonnellate di MarcheMultiServizi non bisogna lasciar mano libera ai privati. Se le dichiarazioni fossero veritiere bisognerebbe chiedere cosa abbia fatto la Giunta Pd di Ceriscioli in tutti questi anni. In questo vuoto politico e istituzionale si sarebbe inserita MarcheMultiServizi che è partecipata per il 50% circa da Hera, azienda quotata in borsa con la presenza di capitali privati  ai cui azionisti ovviamente distribuisce dividendi significativi. Hera si occupa di rifiuti, produzione e distribuzione di energia. Ora MMS gestisce la raccolta dei rifiuti, e con il Biodigestore dovrebbe produrre energia. In mancanza di un controllo pubblico, di una politica di programmazione da parte delle istituzioni sui rifiuti, sulla loro riduzione e qualità differenziata cui sono interessati tutti i residenti che pagano le tariffe, se “si lascia tutto all'iniziativa privata”,  chi trasforma i rifiuti organici in metano potrebbe non essere tanto incentivato a promuoverne la riduzione, per alimentare un impianto sovradimensionato che deve sempre funzionare. Inoltre se tutta la provincia produce circa 60 mila tonnellate di rifiuti di organico  perchè costruire un mega impianto per smaltirne un volume tanto superiore? Visto che non si prevedono incrementi sensibili di popolazione (anzi la popolazione è in costante calo negli ultimi 10 anni), è evidente che si vuol concentrare nello stabilimento rifiuti non solo della provincia, ma anche da fuori provincia e regione. Fa fa bene l'assessore ad esigere il controllo pubblico e che non sia lasciata mano libera ai privati. La dichiarazione avrà creato sconcerto nella Giunta urbinate,  - con cui l'assessore ha particolari contiguità -, che voleva costruire questo grande impianto nella piccola frazione di Canavaccio, trovando la decisa opposizione dei residenti. 

Il Biodigestore, una cogente necessità nelle zone ad alta densità abitativa per smaltire l'organico, in attesa che i progressi tecnici trovino di meglio,  va costruito sulla costa, in base ad un piano Ata dei rifiuti, secondo i dettami delle pubbliche istituzioni,  di dimensioni ridotte alla produzione dell'umido delle popolazioni interessate. Anche se il piano Ata fosse non vincolante per il Biodigestore, si ritiene che una buona politica richieda che si sappia in quale contesto programmatico si debbano stabilire, se non altro, il luogo, le dimensioni, i volumi dei rifiuti e dove vengono reperiti per tale stabilimento. Una delle ragioni dei sostenitori del biodigestore proposto da MMS,  - e cioè per evitare l'inquinamento dei camion che portano attualmente i rifiuti fuori dalla provincia -, verrebbe meno in quanto così si richiamano i camion da altre province per saturare la capacità produttiva, con conseguente importazione di quel inquinamento che si vuole eliminare. Un impianto sovradimensionato attirerà sempre più rifiuti di quanto se ne producono, e da strumento di smaltimento di rifiuti diventerà un procacciatore di rifiuti con l'aumento di camion e di polveri sottili.

Sinistra per Urbino propone che il Biodigestore  ridotto rispetto a quello proposto, veda la luce, dopo la pubblicazione del piano regionale e provinciale dei rifiuti, là dove viene prodotta la maggior quantità di rifiuti, zona Pesaro. Nell'entroterra, nei piccoli centri e agglomerati,  si studi invece l'opportunità di applicare la legge regionale del 18 febbraio 2020, n. 4, in materia di gestione dei rifiuti con compostiere di prossimità, per ridurre la produzione dell'umido da conferire al biodigestore e così anche l'inquinamento dei camion e l'intasamento delle strade. Quindi non il mega biodigestore di MMS a cui si sono opposte le comunità preoccupate di Fano, Canavaccio di Urbino, Borgo S.Maria di Pesaro e ora Tavullia,  ma un ridotto impianto per soddisfare le esigenze locali. Il principio che deve valere è quello che ciascun territorio provinciale smaltisca i propri rifiuti, e ne respinga l'importazione. Condividiamo le critiche di tutte le associazioni ambientaliste della provincia e di Art.Uno.  Gli ambientalisti, e Sinistra per Urbino con loro, si battono per la riduzione dei rifiuti e per quanto riguarda la produzione di energia, per le rinnovabili, a cominciare dal solare, dall'eolico e dalle innumerevoli tecniche similari che in questi anni hanno incrementato  l'energia pulita. 

Sinistra per Urbino: "Biodigestore? Prima il Piano Rifiuti" (vivereurbino.it)

Manifestazione dei cittadini di Talacchio




martedì 1 dicembre 2020


SINISTRA PER URBINO SUL TRENO URBINO -FANO: NON SOLE PAROLE MA ORA FATTI E ATTI CONCRETI. 

Le dichiarazioni del neo assessore regionale Baldelli di pronunciare il “de profundis” alla ciclabile a fianco della ferrovia Urbino – Fano, non può che trovare il plauso di Sinistra per Urbino. Infatti questo progetto fantasioso di ciclabile costituiva più una pericolosa minaccia per la ferrovia che una fattibile e utile arteria per i ciclisti. Il Pd e tutti coloro, forze politiche e associazioni della costa, dovrebbero  rassegnarsi a non ostacolare ed impedire il ripristino della ferrovia e il rilancio delle infrastrutture per l'entroterra. La politica della trascorsa legislatura di penalizzare l'entroterra non ha portato bene e la Regione è passata per la prima volta alla estrema destra. Se non si vuole che questa sconfitta duri a lungo, saranno necessarie, politiche sociali di sinistra e personalità che offrano maggiori garanzie per un rilancio dell'entroterra. Sul ripristino della ferrovia vanno rimarcate in tutti questi anni anche la mancanza di iniziative, la totale passività e il completo silenzio della Giunta di destra di Urbino. Il treno è servito come argomento per la campagna elettorale, per carpire voti, ma poi una volta raggiunta la vittoria elettorale, è calato sul treno un lungo silenzio. Ovviamente come abbiamo sempre sostenuto siamo a favore del diffondersi delle ciclabili, sia per il dilettantismo sportivo che per un uso civile ed ecologico della mobilità provinciale, ma non a scapito o per sostituirsi alla ferrovia. La ciclabile dovrebbe vedere la luce a fianco della vecchia Flaminia, e proseguire per collegare Urbino a Pesaro: siamo già in ritardo, se si fosse intervenuto prima per soddisfare questa esigenza di mobilità leggera ed ambientale, si sarebbero risparmiati tanti incidenti e lutti,  anche di giovani, che hanno segnato profondamente pure la nostra comunità. Ora oltre alle dichiarazioni, sempre utili ma platoniche a favore della ferrovia, aspettiamo passi concreti perchè si  realizzi l'agognato treno turistico. I primi soldi sono arrivati. E' ora di procedere con celerità e competenza. Il Covid e le restrizioni conseguenti non dureranno a lungo,  e la stagione turistica riprenderà al termine della pandemia con maggiore intensità. Non bisogna farsi trovare impreparati. Questi sono i tempi per lavorare al suo ripristino cominciando con l'uso turistico, propedeutico a quello commerciale e civile. Il ripristino dovrà avvenire non solo sotto il controllo, ma anche per iniziativa e con la gestione pubblica, in modo da evitare che il profitto privato possa procurare illusioni immediate destinate a spegnersi alle prime difficoltà. Se il treno deve ripartire, bisogna che  parta in sicurezza dando una garanzia certa sia per l'uso che per la durata. Una falsa partenza sarebbe esiziale e significherebbe la fine di questa speranza. L'Associazione FVM che in tutti questi anni ha speso energie e fatiche per mantenere viva questa necessità, costituirà volentieri un indispensabile centro di consultazione perchè il treno torni a sfrecciare lungo la Valle del Metauro.


"Il Consiglio comunale revochi l’incarico di pro-sindaco", le opposizioni unite contro Sgarbi

 "Il Consiglio comunale revochi l’incarico di pro-sindaco", le opposizioni unite contro Sgarbi

Le cronache hanno raccontato della cena di San Marino tra il sindaco di Urbino, il pro-sindaco Sgarbi e il ristoratore Carriera, noto per le sue proteste illegali contro il Dpcm. A Gambini mancava solo questo: andare all’estero, al guinzaglio del suo “pro-sindaco”, per fargli da spalla nella messa in scena dell’ennesima provocazione ed aiutarlo a inocularsi un’altra overdose di narcisismo che ormai si fa fatica a definire come solo una malattia. Un comportamento molto diverso da quello dei sindaci di Pesaro e Fano, Ricci e Seri che, pur sostenendo le richieste a sostegno dei ristoratori, hanno condannato con decisione le modalità scelte da Sgarbi e Carriera.

Il sindaco, more solito, in un video si è giustificato affermando di avere riferito a Sgarbi e Carriera di non condividere le loro proteste perché le leggi vanno rispettate, ma aggiungendo subito dopo che le loro erano comunque delle “opinioni”. Derubricare a “opinioni” l’invito reiterato a violare le leggi, significa di fatto non esprimere un giudizio di netta condanna richiamando la disciplina e l’onore cui è tenuto un rappresentante della nazione nello svolgimento del suo mandato, ma anche un pro-sindaco proprio per l’onore che la carica gli conferisce.

Il sindaco non può cavarsela con delle ovvietà o malriuscite capriole pseudo dialettiche espresse con il solito linguaggio assertivo tipico del socio di maggioranza di un consiglio di amministrazione. La responsabilità è dunque sua - come dimenticare la forzatura di volere ad ogni costo nominare Sgarbi pro sindaco, il “suo pro-sindaco” - ma anche della Giunta e dei consiglieri di maggioranza che invitiamo a prendere le distanze dal sindaco approvando le mozioni presentate dalle opposizioni consiliari che chiedono di rimuovere Sgarbi dall’incarico.

Art.1, Cut liberi tutti, Italia Viva, M5S, Moderati per Urbino, Sinistra per Urbino, “Urbino al Centro”, non sono rappresentati in Consiglio comunale ma appoggiano l’iniziativa delle opposizioni che in due separate mozioni finalmente si sono decise a compiere un passo molto importante chiedendo che il Consiglio comunale revochi a Sgarbi l’incarico di pro-sindaco. Nello stesso tempo auspicano l’unificazione dei due testi sulla base della mozione formulata da PD e Viva Urbino per conferire più incisività e unitarietà all’iniziativa anche perché ci sembra inutile chiedere a Sgarbi di dimettersi, non lo farebbe mai. Lui ci sguazza in queste situazioni in cui riesce a dare il peggio di sé innescando altre provocazioni e volgarità. Il dibattito in Consiglio comunale è l’occasione per dimostrare che c’è un limite al ridicolo di un sindaco succube dei giochi e degli interessi di un personaggio che dalla pubblica opinione del Paese è associato alla nostra città. Urbino non merita di essere umiliata, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, per colpa di un irresponsabile che non ha alcun rispetto per la tragedia in corso che i suoi comportamenti malati trasformano in farsa.


Art.1

Cut liberi tutti

Italia Viva

Moderati per Urbino

M5S

Sinistra per Urbino

Urbino al Centro