mercoledì 28 aprile 2021

Il 25 Aprile è e deve rimanere una festa divisiva

 Le commemorazioni si riducono troppo spesso a uno semplice sfogo di retorica. Quante volte abbiamo sentito esponenti di questa o quella forza politica battersi il petto in maniera appassionata per la Resistenza, mentre contemporaneamente facevano cose che della Resistenza contraddicevano totalmente lo spirito?

Quante volte è stato celebrato in piazza il 25 Aprile, quasi a pulirsi la coscienza e a voler lucrare sull’appartenenza a una storia politica gloriosa, mentre nello stesso tempo al governo del paese o delle amministrazioni locali si approvavano norme e disposizioni che toglievano diritti ai lavoratori, che smantellavano il Welfare, che privatizzavano la Sanità, che umiliavano la scuola; oppure mentre si governava con la destra, come avviene anche adesso; o – peggio ancora – quando si dava sostegno alle infinite e tragiche guerre con cui la Nato e gli Stati Uniti hanno portato dolore devastazione ai popoli di mezzo mondo?

In tutti questi casi, più che di omaggi al sacrificio dei partigiani, i quali si sono battuti per la liberazione del paese ma anche per una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sull’uguaglianza e per un mondo di pace, si è trattato di vere e proprie manifestazioni di ipocrisia.

C’è un unico modo politicamente produttivo per omaggiare adeguatamente quel momento storico e per non cadere nel vizio nazionale della retorica, in realtà: ricordare che il 25 Aprile è e deve rimanere una festa divisiva. Altro che pacificazione della memoria, come da sempre pretendono i nostalgici del fascismo e come a suo tempo è stato detto anche da qualcuno a sinistra! Per fortuna la memoria del Paese è divisa, perché altrimenti si confonderebbero ragioni e torti.

Ma c’è anche un altro modo, non meno importante, per essere fedeli allo spirito della Resistenza: essere consapevoli che la memoria non serve a niente se non aiuta a cogliere nel presente l’orrore del passato.

E’ necessario allora ricordare che il fascismo non è stato soltanto generica prepotenza o violenza, ma è stato in primo luogo il braccio armato di manganello e olio di ricino al servizio del grande capitale: al servizio dei padroni delle industrie e del latifondo, i quali intendevano impedire in ogni modo l’avanzata dei lavoratori. Così come il fascismo è stato, in misura non minore, una tendenza il cui razzismo strutturale nasceva da un preciso progetto imperialistico di colonizzazione: le leggi razziali, sì; ma prima ancora i gas all’iprite e lo sterminio in Africa orientale, a cui seguiranno l’aggressione dell’Albania e quella della Grecia, per non parlare degli orrendi crimini commessi dagli italiani nei territori jugoslavi.

E’ necessario ricordare, allora, che la Resistenza e la lotta di liberazione sono vive soltanto se proseguono anche oggi. Se proseguono nella difesa senza ambiguità del Welfare, del salario e dei diritti del lavoro subordinato contro tutti i padroni. E se proseguono al contempo nella solidarietà verso i popoli oppressi che lottano contro una nuova ondata di ricolonizzazione del mondo, alla quale l’Occidente lega la persistenza del proprio dominio: nella lotta dei palestinesi per la loro terra e per avere una patria, dunque, come nella lotta di Cuba contro l’embargo e nella lotta di tutto mondo ex coloniale per uno sviluppo moderno.

Se proseguono, insomma, nella lotta contro ogni guerra e oppressione, ma anche nella lotta contro ogni forma di esclusione: contro lo sfruttamento dei migranti, contro la discriminazione di etnia, classe, orientamento sessuale. Se si incarnano, perciò, nell’idea di una comune umanità.



RISPOSTA AL SINDACO SULLA PIAZZA DEL 25 APRILE




Il sindaco Gambini anzichè felicitarsi con i giovani delle Sardine che hanno organizzato insieme all'Anpi una importante e partecipata manifestazione del 25 Aprile in Piazza della Repubblica, osservando rigorosamente le norme anti Covid, li attacca e protesta perchè l’invito non è stato rivolto a tutti i partiti. Ma se avessero voluto avrebbero potuto parteciparvi aderendo alla iniziativa promossa dalle Sardine e dall‘Anpi. É così che funziona. Quanto a lui, voleva  il red carpet ? Tiene così tanto alla memoria  della Resistenza che dopo anni non ha ancora fatto  restaurare  i cippi  partigiani delle Vigne. 

La manifestazione aveva un evidente significato e valore simbolico, riunire tutte le forze politiche e associazioni culturali che si riconoscono nei valori della Costituzione e dell'Antifascismo, nel giorno in cui si celebra l'anniversario della Liberazione dell' Italia dall'occupante nazista e  dai fascisti che appoggiarono e sostennero quella occupazione macchiandosi di atroci violenze. 

Si voleva rimarcare che il 25 Aprile si celebra la vittoria di coloro che stavano dalla parte della ragione, della giustizia, della libertà, della democrazia, della solidarietà fra i popoli –  i partigiani e tutti coloro che  manifestarono l'opposizione al fascismo – distinguendo chi stava dalla parte giusta da coloro che invece si schierarono con i nazisti e i servi collaborazionisti di Salò, in una guerra disastrosa di oppressione e di stragi nei confronti di altri popoli  aggrediti, dalla Grecia all’Albania, dalla Jugoslavia all’URSS. 

Queste guerre e aggressioni sono costate all’Italia 500 mila morti.  Come del resto ha detto il Presidente del Consiglio, Draghi,  in occasione delle celebrazioni, il 25 Aprile ci fu un confine molto netto tra chi scelse il nazifascismo e chi vi si oppose, e quel confine non deve essere valicato nel nome di "revisionismi riduttivi e fuorvianti", riferendosi a coloro che tendono a mettere sullo stesso piano le ragioni di antifascisti e fascisti, in nome di una ipocrita  "memoria condivisa".

Quindi appare fuori luogo il rammarico del Sindaco. Perchè gli organizzatori avrebbero dovuto invitare chi il 25 Aprile se ne sta a casa ad irridere i manifestanti in piazza e paragona le piazze antifasciste alla dittatura sanitaria per il Covid, o vuol evidenziare strumentalmente i ristoranti vuoti e le piazze piene? Perchè avrebbero dovuto invitare ad una festa di solidarietà tra i popoli come il 25 Aprile, quelle forze politiche e i loro alleati che  non perdono occasione per scatenato odio e rancore nei confronti degli immigrati, gli zingari, e le persone dal diverso colore della pelle, per aver incitato ad un atteggiamento di ripulsa nei confronti degli omosessuali? 

Pandemia o meno, queste forze non solo non hanno mai partecipato alle celebrazioni del 25 Aprile, ma hanno accolto nelle loro iniziative quelle forze politiche ed esponenti che non nascondano simpatie nè verso il fascismo, nè verso il razzismo. Anzi non sono mancati gli episodi di celebrazione per i caduti fascisti e l’esibizione di simboli del ventennio. Bene hanno fatto dunque i giovani ad organizzare una bella e partecipata  manifestazione, senza escludere nessuno ad eccezione di quanti nutrono simpatie, vicinanze politiche e alleanze nei confronti di quelle forze che, come ha detto il Presidente Draghi, non hanno manifestato una netta cesura verso quelle idee  politiche che hanno causato tanti dolori e lutti all'Italia.

lunedì 19 aprile 2021

Intenso dibattito e proposte bizzarre sulla riapertura della ferrovia.

Mentre il Pd urbinate tace misteriosamente sull'argomento il Pd della costa non sa darsi pace che la Regione abbia sposato la causa del ripristino difendendolo da ogni minaccia, che dietro gli intenti più nobili, in realtà miri a sabotarne la realizzazione. Il Pd della costa non interpreta gli interessi di tutto il territorio provinciale, ma di gruppi di potere ed elite privilegiate condannando l'entroterra e la nostra città ad un inesorabile e nemmeno lento declino. Così dopo la giravolta del sindaco di Fermignano, che tempo fa aveva fatto votare in Consiglio una mozione a favore, abbiamo le proposte bizzarre di fare il tracciato della ferrovia accanto alla superstrada oppure di convocare i comizi elettorali per sottoporre i cittadini in piena pandemia ad un referendum se vogliono la ciclabile o la ferrovia. Sono stranezze da pandemia. Invece di proporre la ciclabile accanto alla superstrada, che ogni persona di buon senso farebbe, perchè dall'altra parte abbiamo un tracciato già pronto, con una linea che ha bisogno solo di essere rinnovata e rimessa a lucido, si pretende di smantellare gli attuali binari per farci “l'indispensabile” ciclabile, proprio dove corrono i binari. E' palese che la proposta mira a bocciare il ripristino della ferrovia col pretesto di rimandarlo alle calende greche. Ci auguriamo che la Giunta Regionale, con il cui colore politico Sinistra per Urbino non ha nulla da spartire, si mantenga ferma nel proposito del ripristino della ferrovia respingendo questi insulsi tentativi di vanificarlo.

Non diversa la proposta del referendum. Appare alquanto sospetto che coloro che prima avevano in mano la Regione, con giunta piddina, non abbiano mai cavalcato la proposta della consultazione popolare, e ora si facciano interpreti della democrazia diretta perchè la nuova Giunta ha un opposto orientamento sulla ferrovia. Contrari e avversari della ferrovia, fatevene una ragione! I cittadini marchigiani hanno votato a settembre sulle proposte dei partiti e tra queste proposte oltre ai temi della sanità e delle infrastrutture, c'era anche quello del ripristino della ferrovia. Gli elettori si sono già espressi proprio di recente. Con questo Sinistra per Urbino non è affatto contraria al ricorso alla consultazione diretta, ma se il ricorso referendario tocca la ferrovia, non si capisce perchè non si possano chiamare gli elettori anche per altri temi controversi e indigesti agli attuali proponenti, dal Biodigestore di Talacchio, alla politica dei rifiuti in Provincia, alla discarica di Cà Lucio, di cui i cittadini di Urbino e Montesoffio chiedono la chiusura, e via proseguendo. Se si vuol ricorrere al referendum lo si faccia anche per quei temi che gli attuali proponenti contro la ferrovia mal digeriscono per i noti contrasti con i cittadini. Coloro che osteggiano la ferrovia ricorrono agli strumenti più inverosimili per bloccare o rallentarne il progetto di ripristino, anche a quegli strumenti populistici che hanno sempre rimproverato a chi governa ora la Regione. Ma mentre chi si mobilita per la ciclabile vuole la soppressione della ferrovia, al contrario chi è per la ferrovia sostiene anche la ciclabile in una visione della mobilità sostenibile, ma non a scapito del treno. Su questo tema la Regione ha assunto un atteggiamento corretto e ragionevole: procedere per il ripristino della ferrovia e studiare un percorso della ciclabile che non impedisca il percorso del treno. Una scelta che ci sentiamo di condividere perchè bicicletta e treno sono nati per convivere e valorizzarsi insieme con il territorio circostante, non per una sciocca e irrazionale diatriba e lotta fratricida che che rischia di danneggiare tutti.

urbino, 16.4.21.

 


martedì 13 aprile 2021

Ancora tagli di alberi e scempi ambientali: quanto lontane sono le parole dell' enciclica “Laudato si” !!

Sinistra per Urbino, avendo ricevuto molteplici segnalazioni in merito al taglio degli alberi in prossimità del nuovo santuario, esprime solidarietà ai residenti  della zona di Cà Staccolo e orrore sia per l’eliminazione delle piante, tutte ben in salute e di età considerevole, attuato dalla Giunta Comunale senza preavviso e con  il dubbio scopo di allargare la sede stradale e aumentare la visibilità di una costruzione assai discutibile per le sue fattezze, estranee alla forma di chiesa  classica e totalmente avulse al luogo e alla Città. 

Ci chiediamo se fosse davvero necessario arrivare a tanto, dopo aver lavorato alacremente nell’ ultimo anno di pandemia, per ultimare i lavori senza troppi occhi addosso, con il confinamento sociale che ci ha impedito la normale vita e spostamenti e giungere alla inaugurazione di una faraonica struttura indirizzata al profitto derivante dai proventi del turismo di culto. Un mega parcheggio, una grande colata d’asfalto che somiglia tanto ad una pista da go kart. Come troppo di frequente ci accade rimaniamo basiti dalla leggerezza che si adotta nel governo di una città tutelata dall’UNESCO nel concedere autorizzazioni che confliggono con i principi fondamentali del rispetto del Paesaggio, dando mano libera a progettisti  al servizio di un potentato politico ed economico. 

Non crediamo che basti essere Chiesa per superare quei vincoli e restrizioni che un cittadino di  qualsiasi città o comune si troverebbe ad affrontare per operazioni di modestissimo calibro, confrontate a questa. Ci dicono che sarà anche costruito un eliporto a pochi metri da lì, a ridosso del quartiere Piantata: ubicazione alquanto discutibile, sia perché si tratta di zona densamente popolata ,dove il trambusto degli elicotteri sarebbe un disagio e perché il pericolo di un eventuale incidente ricadrebbe sulle abitazioni e sulle persone. 


Che si trovi una sistemazione diversa per l’eliporto e si ponga rimedio allo scempio di alberi, con nuove piantumazioni, con la stessa solerzia con la quale si è procurato un danno al patrimonio pubblico. Non stupisce che, con queste modalità di amministrazione, in molti abbiano deciso di fuggire da Urbino, esprimendo così - nella maniera più inequivocabile - la loro sfiducia verso una giunta disastrosa che sta accompagnando la città verso il proprio definitivo declino.

Urbino,10.4.2021

"Tagli degli alberi e scempi ambientali, quanto sono lontane le parole della Laudato si'" - Il Metauro

Ancora tagli di alberi e scempi ambientali, Sinistra per Urbino: "Quanto lontane sono le parole della enciclica Laudato si" (vivereurbino.it)