giovedì 30 novembre 2023

SULLA FUSIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI “PASCOLI” E “VOLPONI”

Ogni giorno che passa con la Giunta Gambini nelle stanze del Comune è un ulteriore colpo di piccone al futuro di Urbino e alla qualità della vita dei suoi cittadini di oggi e di domani.

Il sindaco ha annunciato la fusione degli istituti “Pascoli” e “Volponi”, presentandola come una grande innovazione e promettendo ciò che non può garantire, e cioè che non verranno tagliati i plessi dei due Istituti Comprensivi.

Le cose stanno molto diversamente e sono molto più semplici. Gambini ubbidisce agli ordini della Destra al governo, che – come ha denunciato la FLC-CGIL – con la Legge di Bilancio ha imposto un piano di “dimensionamento” della rete scolastica al fine di ridurre i costi e trovare i soldi che le mancano per mantenere le cambiali elettorali.

Dando vita a un braccio di ferro con le Regioni (persino quelle “amiche”), il governo ha decretato un massiccio taglio dei finanziamenti che porterà un maggiore affollamento delle classi, una riduzione delle scuole e il taglio del personale scolastico. 

“Gli effetti del decreto”, avvisa la CGIL – “incideranno su più livelli, dal numero di scuole presenti sul territorio fino alla qualità di insegnamento che le stesse potranno ancora offrire”, perché avremo una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche: se il numero minimo per evitare  accorpamenti sarà di 938 studenti, è possibile prevedere il taglio del 9% delle sedi esistenti, con numerose perdite di organico tra il personale ATA e tra i docenti ma soprattutto con effetti devastanti sulla vita scolastica degli alunni e sul loro percorso formativo.

Il sindaco aveva già incassato il parere contrario dei collegi docenti del "Volponi" e del "Pascoli", ma – com' è nel suo stile decisionista, va avanti per la sua strada senza ascoltare nessuno. 

I territori di competenza di questi Istituti sono molto vasti e accorparli in un’unica istituzione significherebbe renderne complessa e inefficiente la gestione, alterando un equilibrio delicatissimo. In questo momento, se guardiamo ad esempio alla scuola primaria, vediamo numeri  molto equilibrati, capaci di sostenere relazioni educative di qualità e un rapporto  didattica/apprendimento che accompagna tutti e ciascuno nel raggiungimento degli obiettivi formativi. 

Il “dimensionamento” porterà invece all'accorpamento delle classi, perché i plessi minori verrebbero inevitabilmente soppressi e questo, oltre all' evidente penalizzazione delle piccole frazioni (Canavaccio o Gadana, che perderanno con la scuola primaria il nucleo fondante della vita culturale delle comunità), comporterà la necessità di portare i bambini e le bambine in altre sedi distanti anche chilometri e in classi molto più numerose. Una città che offre già così poco all' infanzia e agli adolescenti poteva evitare di escogitare questo ulteriore sopruso, contrario al volere dei docenti e delle famiglie e contrario a ogni  logica pedagogica.

Se c' è una cosa che è stata chiara in questi anni è che il modello privatistico della “scuola- azienda” è fallimentare, perché svilisce la vocazione dell' istituzione scolastica: con i conti costantemente alla mano e l’ossessione di fare quadrare il bilancio senza guardare a nient’altro (mentre  dall’altra parte si tagliano le tasse ai ricchi e si consente loro di evadere), si sacrifica l’obiettivo primario  della formazione umana e culturale dei cittadini di domani.

Inoltre, questa scelta distrugge le identità pedagogiche di plessi storici che hanno fatto la storia culturale della nostra città e mette a rischio numerosi posti di lavoro.

Un ultima parola sull’argomento demagogico usato dal sindaco: l’accorpamento, a suo dire, servirebbe a superare le differenza tra l’offerta formativa per i bambini del Centro storico, che sarebbero privilegiati, e quella per le frazioni, più trascurate. Qui si tocca il fondo. In sostanza, invece di affrontare queste eventuali differenze rilanciando un progetto pedagogico di ampio respiro e dando finalmente a chi ha di meno le stesse opportunità di chi ha di più, si pensa di risolvere il problema tagliando di netto le risorse e dando a tutti il minimo indispensabile per sopravvivere, secondo le classiche ricette reazionarie della Destra.

Invitiamo il Consiglio comunale a contestare questa decisione inaccettabile e invitiamo il sindaco a rendere conto alla cittadinanza, alle famiglie agli operatori della scuola in un dibattito pubblico.

Sinistra per Urbino 30.11.23

https://www.nonsoloflaminia.it/index.php/2023/12/01/sinistra-per-urbino-no-alla-fusione-degli-istituti-scolastici-pascoli-e-volponi/

https://www.vivereurbino.it/2023/12/02/no-allaccorpamento-degli-istituti-pascoli-e-volponi/217724

Dal Resto del Carlino 1.12.23




mercoledì 29 novembre 2023

SULLA CANDIDATURA DI ORIANO GIOVANNELLI, PROPOSTA DA SINISTRA PER URBINO

 Sulla stampa del 29 novembre si discute della proposta di Sinistra per Urbino sulla candidatura di 

Oriano Giovannelli.



 

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E PREMIERATO: VERSO LA III REPUBBLICA?

 Interessante iniziativa MERCOLEDI' 29 NOVEMBRE ORE 17.00 nella sede di Via Oddi,11

ORGANIZZATA DA ISTITUTO CAPPELLINI E ANPI

SU

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E PREMIERATO: VERSO LA III REPUBBLICA?

Relatore

il prof. FEDERICO LOSURDO





 BRILLANTE INIZIATIVA DI SOLIDARIETA' CON LA PALESTINA DEL COLLETTIVO Bagolarə                   GIOVEDI' 30/11 MERCATINO SOLIDALE 

Dove? Via dei Fornari 1-7 URBINO (traversa sx di Via Veneto mentre si sale in direzione verso il Duomo)

Quando? Dalle ore 11:00

• Ci saranno tanti vestiti, giocattoli e autoproduzioni, ad offerta libera e consapevole. Vi aspettiamo numerosi!

• Tutto il ricavato verrà devoluto alla raccolta fondi S.o.S Gaza (con il link) promossa da @gazafreestylefestival



giovedì 23 novembre 2023

RISOLLEVIAMO URBINO CON ORIANO GIOVANNELLI

Riportiamo il comunicato del 22 nov.2023 

COMUNICATO STAMPA DI SINISTRA PER URBINO ED EX ART.1

Dopo due amministrazioni di destra guidate dal Sindaco Gambini, caratterizzate dall’assenza di un dibattito trasparente e democratico sulle scelte per la città, di una amministrazione senza visione e respiro e autorevolezza nel confronto con le altre istituzioni del territorio e con le forze economiche, sono prevalsi settori privilegiati e centri di potere, con conseguente svilimento del servizio pubblico che ci si aspetta da una amministrazione comunale importante come quella di Urbino.

Urbino è sempre più vecchia ed è paradossale considerata la grande presenza di giovani studenti; è sempre più sciatta nel rappresentarsi sicuramente al di sotto di ciò che ci si aspetta da una città Unesco; sempre più rassegnata e senza slancio economico culturale e civile, sempre più priva di servizi, sempre più a pagamento, governata dalla mediocrità e dalla mancanza di una visione generale del futuro. Le prossime elezioni saranno decisive per il futuro della città. È ancora possibile sfuggire al declino e invertire un declino di cui il calo demografico è l’aspetto emblematico e preoccupante. 

C’è da portare avanti un grande lavoro di difesa della città evitando errori e danni che potrebbero essere irreparabili come quelli al nostro straordinario paesaggio per puro calcolo economico (la vicenda di Riceci insegna). 

Vanno valorizzate tutte le potenzialità che indubbiamente la città possiede con un occhio attento al mondo del lavoro per sfuggire alla monocultura della rendita. 

Urbino svolge già un ruolo centrale per i servizi pubblici del territorio ma è palese il loro depauperamento qualitativo, la difficoltà crescente con cui i cittadini possono affidarsi senza ricorrere al portafoglio - il riferimento è ai servizi sanitari, ma c’è anche da rafforzare il ruolo determinante che compete al Comune in merito alle potenzialità ancora inespresse nel campo della cultura, della formazione e delle loro ricadute in termini di innovazione di impresa e di capitale cognitivo.

In questi anni la Sinistra e il Centro sinistra hanno sofferto a prendere le misure ad una situazione politica mascherata di civismo, ma di fatto sempre più ispirata ai valori della destra. 

Va dato merito a chi ha mantenuto comunque accesa una fiammella di opposizione sia all’interno del Consiglio Comunale che nella società civile.

Adesso c’è da costruire l’alternativa per evitare che nella lunga storia democratica e antifascista di Urbino la vittoria della destra si perpetui diventando un compiuto sistema di potere cambiando i connotati e la natura stessa della città. 

Per questa ragione, anche guardando alla legge elettorale maggioritaria, Sinistra per Urbino ed ex Art. Uno intendono dare il proprio contributo alla costruzione di un' alleanza per liberare la città dal governo della destra e per aprire una nuova pagina senza nostalgie di alcun tipo per il passato. Unire le forze non contro qualcosa o qualcuno ma per costruire insieme un progetto inclusivo e aperto di città con le radici ben piantate nelle tradizioni democratiche cittadine.

Guardando a queste sfide abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità di Oriano Giovanelli e con spirito costruttivo la mettiamo a disposizione della coalizione. 

Un urbinate, una figura che per la sua esperienza politica e capacità amministrativa, per la sua cultura, per la sua notorietà e per il suo riconosciuto prestigio, può contribuire in modo efficace al successo in una tornata elettorale difficile e fondamentale per il futuro della nostra comunità.

Breve biografia politica di Oriano Giovanelli: Ha ricoperto in Urbino gli incarichi di consigliere comunale, consigliere provinciale, membro della segreteria del Pci, eletto nel nostro territorio al Parlamento della Repubblica - deputato dal 2006 al 2013 per l’Ulivo e il PD. Prima ancora è stato Sindaco di Pesaro, Presidente nazionale della Lega delle Autonomie Locali, Responsabile nazionale del Pd per la Pubblica Amministrazione. 

Attualmente è Direttore esecutivo dell'Associazione "Italiadecide", Presidente Anna Finocchiaro, membro della presidenza di “Ali autonomie” (ex Lega delle Autonomie locali) , e dell'esecutivo nazionale dell'associazione “Alleanza Contro la Povertà in Italia”. 

Collabora, inoltre, alle politiche per la pubblica amministrazione con la nuova responsabile nazionale del PD, Stefania Bonaldi.

SINISTRA PER URBINO

Ex ARTICOLO UNO





domenica 12 novembre 2023

Una giornata particolare ad Urbino tra un diffuso sventolio di bandiere palestinesi.

 CESSATE IL FUOCO SUBITO. SIAMO TUTTI PALESTINESI. 

Anche Urbino come tutt'Italia e tutto il mondo ha manifestato per il cessate il fuoco a Gaza e in solidarietà al popolo palestinese. 

Sabato 11 novembre centinaia di giovani e alcune decine di over 50 hanno presenziato alla manifestazione in Piazzale Roma, ai piedi del monumento Raffaello, a suggellare l'unità tra generazioni dell'Urbino democratica, in circa 500 sotto lo sguardo soddisfatto del divin pittore e  la presenza vigile delle forze dell'ordine. 

Così il Piazzale si è trasformato in un'emozionante agorà dove tanti giovani hanno preso la parola e sono diventati protagonisti di Urbino per alcune ore, chi esprimendo il proprio pensiero sul conflitto israelo-palestinese, chi denunciando l'occupazione e l'oppressione israeliana in vigore da 75 anni, chi reclamando un immediato cessate il fuoco, chi denunciando la presenza di migliaia di prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane, tra cui decine di ragazzini e tanti senza nemmeno essere stati sottoposti ad un regolare processo, chi documentando le violenze cui sono sottoposti i palestinesi nelle zone occupate, le umiliazioni subite nei check point della Cisgiordania, i silenzi dell'Occidente difronte alle continue violazioni del Diritto Internazionale e dei diritti umani per opera dei governi israeliani, i bombardamenti di quartieri residenziali, scuole, ospedali, ambulanze, colonne di sfollati,  che stanno causando le stragi dei civili a Gaza in atto, siamo a circa 12 mila vittime civili, tra cui 5 mila bambini. Gli oratori hanno denunciato il massacro, il genocidio in atto, scientificamente organizzato dal governo israeliano che mira a cacciare i palestinesi dalle loro terre per costringerli ad ingrossare i miseri campi profughi nei paesi arabi vicini. 

Di fronte ad un massacro di così vaste proporzioni e di una crudeltà inaudita paragonabile solo alle stragi più eclatanti che la Storia annovera, stride l'indifferenza e la complicità dei governi e del servizio d'informazione mainstream occidentali, tutti propensi a rovesciare i ruoli, i carnefici che vengono dipinti come vittime e le vittime dei bombardamenti come carnefici, hanno spiegato gli oratori. Particolarmente toccanti gli interventi di una giovane che ha vissuto recentemente a Gaza e ha descritto come si vive nella Striscia più volte definita un campo di concentramento o una prigione a cielo aperto, di un giovane ora naturalizzato italiano ma di origine palestinese che ha raccontato la cacciata dei suoi nonni dalle loro terre da parte dell'esercito israeliano, dei giovani che hanno descritto i racconti e le esperienze di parenti e amici che vivono sotto l'oppressione israeliana. Poi gli interventi di alcunì ragazzini, le parole di un oratore che ha parlato della guerra delle parole,  quando l'informazione mainstream usa la parola "ucciso", per la perdita della vita di un israeliano mentre per le vittime palestinesi sotto i bombardamenti israeliani viene usata la dizione "morti", e ha parlato di muovere guerra alla guerra, e l'intervento di una giovane liceale che non è  riuscita a trattenere le lacrime al pensiero delle migliaia di bambini uccisi e martoriati dalle bombe israeliane.

Gli interventi erano frammentati da slogan che inneggiavano alla Resistenza palestinese, alla richiesta di libertà per la Palestina, alla denuncia del terrorismo praticato dall'esercito israeliano con i bombardamenti su Gaza.  Una gran bella giornata, tra un pullulare di bandiere palestinesi, a dimostrazione che i giovani  tanto bistrattati dai giornalisti mainstream per la loro apatia, quando ci sono cause importanti sono pronti a scendere in piazza e a manifestare. Caso mai il problema sta nelle istituzioni che spesso sono sorde di fronte alla voce dei giovani, mirano a silenziarli perché chiedono cose che ai partiti istituzionali non conviene, e così viene alimentato quel fossato tra giovani e cittadini da una parte e istituzioni dall'altro. 

Un grazie all'organizzatore dell'evento, il Collettivo Bagolarə, giovani lavoratori e studenti che si propongono "di affrontare le sfide e le contraddizioni del proprio tempo attraverso un processo di continua decostruzione". Infatti il Collettivo non solo chiede il Cessate il fuoco immediato, ma denuncia la presenza in città della fabbrica di armi, un mercato che alimenta morte e disperazione tra le genti e tra i popoli, come ha giustamente denunciato Papa Francesco, e chiede l'interruzione del rapporto tra l'Università e gli Istituti di Urbino con i centri di ricerca israeliani.  In Italia un appello per il cessate il fuoco e in solidarietà al popolo palestinese è stato già sottoscritto da oltre 4000 docenti accademici e tra questi decine sono i docenti urbinati. Vedremo se le forze politiche locali, che lamentano sempre l'assenza dei giovani, sapranno valorizzare questa nuova presenza che porta freschezza, partecipazione e futuro in una città avviata con le attuali politiche ad un declino che appare sempre più inarrestabile. Sinistra per Urbino è dalla loro parte ed è pronta a interloquire e sostenere le loro tematiche. Il Consiglio Comunale, facendo seguito alla risoluzione dell'Assemblea dell'Onu, dovrebbe votare l'immediato cessate il fuoco, se vuole seguire le orme di Urbino democratica e raccogliere gli appelli di questi giovani e dei tanti cittadini che chiedono la fine dei bombardamenti.  

SINISTRA PER URBINO 11.11,2023