lunedì 25 marzo 2024

SINISTRA PER URBINO. INCONTRO CON LA SINISTRA DELLA CITTA'

 Intensa riunione di lavoro ieri per Sinistra per Urbino, per fare il punto sulla lista e sulla campagna elettorale.

Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti e tutte voi, per raggiungere due obiettivi importanti ma non semplici: liberare la città contribuendo alla vittoria di Federico Scaramucci e riportare la sinistra in consiglio comunale.

Noi non abbiamo partiti nazionali che possano aiutarci. Non abbiamo parlamentari o ex ministri che facciano propaganda al posto nostro risparmiandoci la fatica. Non abbiamo soldi per pagare le inserzioni pubblicitarie. Non abbiamo cariche o poltrone da sfruttare per avere visibilità. 

Se volete darci una mano, in qualsiasi modo abbiate la possibilità di farlo - candidature per allargare la lista, anzitutto, ma anche per i banchetti di propaganda, raccolta firme, comizi, testi di riflessione, foto e quant'altro -, contattateci tramite questa pagina o via WhatsApp al 3470734569.

Urbino 23 marzo 2023






Sinistra per Urbino alle elezioni comunali 2024

 Sinistra per Urbino - che dal 2009 unisce la sinistra d'alternativa, compagni e compagne senza riferimenti di partito, donne e uomini disposti a impegnarsi per rendere migliore la loro città - sarà presente alle elezioni comunali 2024 con la propria lista di candidati e candidate e con il proprio simbolo, nell’ambito della coalizione che sostiene Federico Scaramucci.

La situazione di emergenza provocata da troppi anni di gambinismo rende necessario unire tutte le forze democratiche per risollevare una città in declino demografico, economico, culturale e civile e per delineare un diverso progetto di sviluppo. La vittoria della coalizione di centrosinistra, premessa per l’avvio di una nuova auspicabile stagione politica, è pertanto il nostro primo obiettivo. Al tempo stesso, ci proponiamo però di rappresentare e rafforzare il più possibile la componente di sinistra della coalizione e di vigilare sul rispetto e la realizzazione dei punti programmatici più qualificanti, senza i quali ben poco cambierebbe.

La lotta contro la discarica di Riceci e contro ogni discarica e inceneritore e la ripubblicizzazione dei servizi locali, con il superamento di Marche Multiservizi attraverso una società consortile che gestisca i beni comuni in house e li restituisca alla collettività (secondo lo spirito del disatteso referendum sull’acqua e come avviene gia altrove a normative vigenti), è il punto principale del nostro programma. Proprio questo nuovo consorzio dei beni comuni potrebbe essere, oltretutto, il punto di partenza di una più vasta unione territoriale che darebbe forza e coesione al sistema dei Comuni del Montefeltro nei confronti della zona costiera della provincia.

Ci battiamo però in generale contro le privatizzazioni e le esternalizzazioni e per recuperare la centralità dei servizi pubblici.

La sanità, in primo luogo, così bistrattata in questa Regione e soprattutto nell’entroterra: l’ospedale di Urbino deve essere adeguatamente finanziato e salvaguardato da una privatizzazione strisciante che penalizza sia i pazienti che il personale medico e infermieristico.

Ma vanno rimesse al centro dell’azione amministrativa anche la scuola, a partire dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia, e l’intera filiera della formazione, da quella professionale a quella universitaria. Questi settori costituiscono la vera “industria” della città. Se il Comune saprà farsi promotore di una riflessione pedagogica complessiva e riavviare un confronto costante con i dirigenti scolastici e gli organi accademici - avviando una programmazione virtuosa che Gambini ha sempre rifiutato, come dimostrano sia la vicenda dell’accorpamento degli istituti scolastici, sia la pressoché totale mancanza di rapporti con l’Università -, possono essere la piattaforma per un suo possibile rilancio (anche in termini di formazione altamente qualificata e di attrattività per investimenti economici ad alto valore aggiunto in termini di capitale cognitivo e dunque per sottrarre i nostri giovani al ricatto dell’emigrazione).

Per rompere l’isolamento della città e del suo territorio, da sempre proponiamo l’allestimento di una moderna via di collegamento verso Pesaro e il recupero della ferrovia.

Per dare respiro alle frazioni e ricucirle al centro, invece, proponiamo non parole ma cose concrete: l’istituzione dei Consigli di frazione, l’apertura di centri di aggregazione per tutte le età e l’istituzione di uno sportello comunale per il disbrigo delle pratiche per almeno un giorno a settimana in ciascuna di esse.

Per dare sostegno alle fasce più in difficoltà della popolazione, proponiamo il rilancio dell’edilizia pubblica, un fondo di garanzia per i giovani e più accentuate misure di esenzione fiscale.

E’ il ripensamento integrale delle politiche culturali, però, che può essere a nostro avviso il motore di un nuovo sviluppo sostenibile, sia sul piano ambientale che su quello sociale e generazionale. Per storia, esperienza e dotazione artistica, Urbino ha le potenzialità per ricoprire un ruolo di irradiamento e attrazione culturale in ambito nazionale e internazionale. L'arte e la cultura – con l'apertura di un centro multimediale alla Data che funzioni anche come uno spazio pubblico di dibattito e un osservatorio permanente sulla città, l’organizzazione di eventi altamente qualificati disseminati tra centro e frazioni ma anche con la rivivificazione del tessuto associazionistico cittadino – possono risvegliarla a nuova vita, dopo l’infausta stagione sgarbiana. Anche il turismo ne riceverebbe una decisiva riqualificazione.

Giustizia sociale, difesa coerente dell’ambiente, pace, inclusione dei migranti, antifascismo, emancipazione femminile, rifiuto del razzismo, diritti civili e riconoscimento di tutte le identità: se gli elettori e le elettrici ce ne daranno la forza e riusciremo a portare un nostro candidato o una nostra candidata in Consiglio comunale, cercheremo di dare voce alle istanze dei più deboli e degli esclusi ma cercheremo anche di portare nel dibattito cittadino le grandi tematiche globali che incidono sulla vita quotidiana di tutti e tutte noi.

La città ha bisogno di un netto cambiamento. Sin dalle prime riunioni del Tavolo della coalizione, noi di Sinistra per Urbino abbiamo dato un importante contributo di idee e proposte, con spirito unitario ma tenendo sempre fermi i nostri principi, la nostra autonomia e la nostra libertà da ogni condizionamento. Con questo atteggiamento costruttivo ci rivolgiamo ai compagni e alle compagne di ex Art. 1, assieme ai quali presentammo una lista alle elezioni del 2019 (quando insieme candidammo Donato Demeli), e ci rivolgiamo a Oriano Giovanelli, che proprio Sinistra per Urbino aveva proposto come candidato sindaco della coalizione: se vorranno unirsi a noi in un'unica lista delle sinistre, affiancando il loro simbolo al nostro e arricchendo il programma, questa proposta comune - che è anche l'esito naturale di un percorso - sarà ancora più forte, per il bene della città e delle idee di progresso sociale e civile.

Un’immagine colpisce il visitatore che arrivi oggi a Urbino da S. Lucia: privi di alternative, decine di ragazzi e ragazze adolescenti passano il loro tempo all’ombra di un’orrenda gru che fa a gara in altezza con i torricini del Palazzo Ducale, facendo su e giù negli spazi anonimi di un inutile centro commerciale; terminato il canonico giro museale e dopo aver goduto delle bellezze e forse anche dei sapori della città, questo visitatore si trova poi soffocato dal nulla e va subito via.

Tra cinque anni tutto questo dovrà essere soltanto un brutto ricordo e con la vittoria del centrosinistra e con Federico Scaramucci sindaco la città dovrà tornare a esplodere di vitalità e iniziative.

Urbino 22.marzo 2024

https://www.vivereurbino.it/2024/03/22/sinistra-per-urbino-alle-elezioni-comunali-la-citt-dovr-tornare-a-esplodere-di-vitalit-e-iniziative/246033/

https://www.nonsoloflaminia.it/index.php/2024/03/22/sinistra-per-urbino-alle-elezioni-comunali-2024/


dal Resto del Carlino 24 marzo

DOPO LE AUDIZIONI DI DELLA BETTA E MAZZOLI: RICECI INSEGNA, BASTA CON L'AFFARISMO SUI RIFIUTI.

 Continua il lavoro della Commissione “ecomafie” del Parlamento italiano e continua inesorabile

l’iter autorizzativo che riteniamo si sarebbe dovuto già interrompere.

Abbiamo potuto sentire fra le domande poste dai deputati una richiesta di delucidazioni su alcuni aspetti legati a interessi economici collaterali tra un rappresentante dell’amministrazione cittadina e il rappresentante nel CDA di MarcheMultiServizi nominato dalla provincia e poi dimesso/fatto dimettere.

 Questa richiesta di chiarimenti, su cui non abbiamo elementi per poter dare giudizi sugli aspetti legali, apre però un grande caso sulla convergenza di interessi economici che scavalca di fatto ogni appartenenza politica. Le audizioni di Della Betta e Mazzoli contraddicono precedenti dichiarazioni, smentiscono  le interviste comparse sulla stampa e le stesse audizioni rilasciate da parte di altri protagonisti della vicenda.

Ormai è un groviglio di dichiarazioni nelle quali ciascuno dei protagonisti smentisce l'altro e quanto detto in precedenza, nel puerile gioco dello scaricabarile e del negare di aver messo le dita nel vasetto della marmellata quando è evidente che tutti hanno le dita sporche.

A Riceci gli interessi sono economici. La discarica a Riceci non è pensata per il bene dei cittadini, non è pensata per mettere una toppa alla mancata programmazione delle discariche “pubbliche”, non è pensata per migliorare l’attrattività dell’entroterra.

Nella questione Riceci  è evidente che se non ci fosse stata l‘iniziativa da parte dei cittadini sensibilizzati da ambientalisti come Francesco Veterani, Antonio Santini, Simonetta Bellucci e tanti altri, che hanno cercato anche il dialogo con le istituzioni e con i partiti politici, se non si fosse mossa l’opinione pubblica,  aperta una discussione e un percorso di progettualità per impedire un modello di gestione affaristico della “cosa pubblica”, ad oggi ci sarebbe già la discarica. 

Se il Cda di MMS sapeva tutto già a metà ottobre del 2022, e si è proceduto con atti formali

all'ingresso di MMS in Aurora e il rappresentante del Comune di Urbino ha informato il Sindaco

dei passi formali per la costruzione della discarica, perché Gambini ha taciuto ai suoi

concittadini che adiacente al territorio comunale si sarebbe realizzata una discarica da 5 milioni

di metri cubi di rifiuti da abbancare in 25 anni?  Perché il primo Consiglio comunale sulla

vicenda, e solo dopo le continue proteste delle popolazioni, avviene nel giugno del 2023?  E'

vero che Gambini in Commissione ha dichiarato che lui non è contrario alla discarica ma ciò non

gli dà l‘autorità di nascondere ai cittadini un fatto così importante. E' questa la democrazia della

destra e del sindaco Gambini? E questa la trasparenza dell‘ “uomo solo al comando“?

Il nostro scopo è quello di riportare in ambito pubblico la gestione dei servizi essenziali, la base

per tornare ad offrire servizi adeguati e rispettosi nei riguardi di chi con le sue bollette e con le

tasse, li mantiene.

Far rifiorire Urbino è un progetto di ampio respiro, che coinvolge l’ambiente tanto quanto l’offerta culturale, l’intrattenimento culturale per giovani che possano ritenere ancora attrattiva la nostra città, e decidano così di poter essere parte della nostra comunità.

Da Riceci riparte con vigore il progetto di un laboratorio a Urbino della buona politica partecipata, che sappia interpretare il sentimento comune con cui misurarsi. Riceci non s’ha da fare, e troverà contrari tantissimi urbinati che non vogliono affacciarsi dalle mura e vedere una valle sbancata per far spazio all‘ immondizia che non è nostra e che ci possiamo risparmiare spronando l’industria locale affinché percorra assieme a noi una strada che punti dritta verso l’economia circolare per redistribuire sul territorio ricchezze invece di concentrarle in pochissime mani. 

Urbino può salvaguardare il suo territorio solo con una gestione pubblica dei rifiuti e dell'acqua mediante la costituzione di una società interamente pubblica idonea per l'affidamento in house. Basta speculazioni sui rifiuti e sull'acqua. 

Sinistra per Urbino 8 marzo 2023

https://www.vivereurbino.it/2024/03/09/dopo-le-audizioni-di-della-betta-e-mazzoli-riceci-insegna-basta-con-laffarismo-sui-rifiuti/237633/



IL CASO RICECI E' L'EMBLEMA DI UNA PARTITA TRA I POTERI (DAL RESTO DEL CARLINO DEL 5 MARZO 2024)

 





Dietro le quinte dell'affaire Riceci, dietro il gioco vergognoso dello scaricabarile, si stanno combattendo almeno due partite delicatissime.

Voi pensate che il problema sia la discarica, o la salute dei cittadini?

Non è così. Di queste cose non importa niente a nessuno.

La prima partita è quella elettorale: nessuno vuole passare per inquinatore e ognuno vuole dare la colpa all'altro cercando di cancellare le impronte digitali o addirittura di ottenerne un vantaggio.

La seconda partita è una vera e propria guerra per il controllo di Marche Multiservizi e in generale per ridefinire i rapporti tra politica e potentati economici in provincia e i loro assetti nei diversi territori comunali.

A noi però non interessa se vincerà Ricci o vinceranno le destre, questo o quel partito, questa o quella cordata di interessi, e chi metterà le mani sul CDA di MMS.

Non ci interessa mettere un nostro rappresentante al posto di qualcun altro.

Non ci interessa nemmeno cavalcare strumentalmente questa vicenda per farci propaganda e farci vedere in favore di telecamere. 

A noi interessa la terza partita, che è quella più importante di tutte ma che non sembra interessare a nessun altro.

È la partita tra interessi generali e interessi privati, tra i cittadini e i privilegi dei potenti, la partita tra i diritti dei deboli e la prepotenza dei forti, tra chi vuole un servizio e paga le tasse e le bollette e chi vuole il monopolio di una facile rendita.

C'è un solo modo per impedire questa e altre Riceci: la proprietà e la gestione dei servizi locali nell'ambito territoriale, dall'acqua ai rifiuti, devono essere in capo a una società consortile  interamente pubblica, fuori dal mercato, idonea per l'affidamento in house. E questa società deve coinvolgere i cittadini attraverso assemblee consultive e/o altri metodi di partecipazione alle decisioni strategiche.

DAL RESTO DEL CARLINO DEL 2 MARZO 2024


 

DAL RESTO DEL CARLINO DEL 28 FEBBRAIO 2024



RICECI: IL MISTERO SI INFITTISCE. CHI E' O CHI SONO I RESPONSABILI?

 Dopo le audizioni dell'A.D.di MarcheMultiServizi, dott. Tiviroli e del Sindaco di Petriano, davanti alla "Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari" i misteri su Riceci invece che dipanarsi si infittiscono.

1. Se nulla osta perché Riceci diventi una maxi discarica da 5 milioni di metri cubi di rifiuti, come sostiene Tiviroli, come mai a tutt'oggi, la Regione, la Provincia e tutti i Comuni interessati hanno espresso la loro contrarietà seppellendo questa proposta sotto l'espressione "a Riceci questa discarica non si farà né oggi né mai"?

2. Come mai MarcheMultiServizi, che è una delle più importanti società della Regione Marche, era così distratta, tanto da farsi soffiare un "affaire" come quello della discarica di Riceci, di cui il territorio aveva urgente bisogno, da una minuscola e sconosciuta azienda sammarinese, che ha avviato l'acquisto dei terreni? Come mai il sindaco di Petriano, socio di MarcheMultiServizi e il membro del Consiglio di Amministrazione di MMS, il sig. Mazzoli, ex sindaco e residente a Gallo di Petriano, erano completamente all'oscuro della trattativa di acquisto che la ditta sammarinese stava conducendo con i proprietari dei terreni residenti nella zona di Riceci e il cui acquisto era di dominio pubblico?

3. Come mai il sindaco di Petriano, compartecipe in MMS, e il membro del Cda, sig. Mazzoli, una volta a conoscenza, non hanno subito informato i vertici di MMS perché prevenissero l'operazione avviata dalla ditta sammarinese, e si sono fatti soffiare l'"affaire" per poi intervenire in seguito e soggiacere alle esose richieste della ditta sammarinese perchè MMS  diventasse socio della costituenda Aurora con l'impegno di acquisire poi in toto la quota della società? Una doppia transazione che ha significato un onere consistente per MMS. Eppure tra i protagonisti della vicenda vi era un rapporto anche extraprofessionale come dimostra la loro partecipazione ad un matrimonio importante, tutti insieme accanto agli sposi nella foto di rito  

4. Come mai la Giunta Regionale per bocca dell'assessore Aguzzi ha di continuo dichiarato che quella discarica non si farà mai perché è contro le norme regionali, mentre Tiviroli ha liquidato le affermazioni di Aguzzi dicendo che il Piano Regionale dei Rifiuti è un semplice atto amministrativo mentre  MMS ha seguito le norme delle leggi nazionali sui Rifiuti? In sostanza ha demolito le affermazioni dell'assessore Aguzzi che ne esce come uno sprovveduto e incompetente, affidandosi ad un Piano Regionale obsoleto e contraddittorio.

5. Come mai Tiviroli non ha citato le votazioni del Cda e dei sindaci che partecipano all'assemblea dei soci di MMS, tutti voti contrari dopo che si è avviata la protesta delle popolazioni nei vari centri della Provincia?

6. Come mai i membri del Cda di MMS e l'assemblea dei sindaci o dei loro delegati, chiamati a votare per istituire la discarica a Riceci prima hanno votato a favore, in tutti i passaggi amministrativi, e poi dopo la protesta della gente hanno ritirato la loro approvazione senza che ci siano stati recessi di deleghe da parte dei sindaci, tranne il caso di Mazzoli, che è stato sostituito dal Presidente della Provincia? E gli altri perché sono al loro posto, nel Cda e delegati dei sindaci, come quello del Sindaco di Urbino da cui la cittadinanza ancora aspetta i necessari e opportuni chiarimenti?

7. Tiviroli afferma che "come è nata questa idea" ne ha parlato con i sindaci interessati di Petriano e di Urbino. Come mai il sindaco di Urbino non ha subito riunito il Consiglio Comunale informando così tutti i cittadini? Perché il sindaco di Petriano nell'autunno del 2022 quando viene a conoscenza dell'acquisto dei terreni non riunisce subito il Consiglio Comunale allertando i cittadini? Perché i sindaci interessati di Urbino e Petriano non hanno avvisato i cittadini quando gli acquisti dei terreni sono diventati atti pubblici a conoscenza di tutte le autorità coinvolte?

8. Che fine faranno, se la discarica non si farà, i 2 milioni e 900 mila euro più i 500 mila di aumento di capitale, la quota di MMS per partecipare nella società Aurora per l'"affaire" Riceci?

Sembra di assistere ad una nuova edizione dell'Orient Express di Agatha Christie, in cui tutti i personaggi sono coinvolti e cercano di nascondere e scaricare le responsabilità.

Sinistra per Urbino ritiene che la vicenda di Riceci abbia dimostrato che la gestione dei rifiuti deve essere in mano pubblica, che la gestione da parte di queste società partecipate con la presenza di capitale privato, comporti danni alla collettività in quanto la ricerca dell'utile e dei profitti per soddisfare gli appetiti privati, sarà sempre prevalente nei confronti dell'interesse della salubrità e del rispetto del territorio. Solo spingendo nella direzione dell'economia circolare, delle cinque erre, riduzione degli imballaggi, riutilizzo, recupero, riciclo, raccolta differenziata, del no a nuove discariche e del no all'inceneritore, temi che Sinistra per Urbino ha contribuito ad inserire e che si ritrovano nel programma della Coalizione che si oppone all'attuale maggioranza di Gambini, si potrà trovare la soluzione al problema dei rifiuti. 

Obiettivo strategico "rifiuti zero". Urbino può salvaguardare il suo territorio solo con una gestione pubblica dei rifiuti e dell'acqua mediante la costituzione di una società interamente pubblica idonea per l'affidamento in house.

Urbino 2 marzo 2024

Riceci, "Il mistero si infittisce, chi è o chi sono i responsabili?" (vivereurbino.it)




domenica 25 febbraio 2024

L'AUDIZIONE DEL SINDACO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ECOMAFIE: UNA GIORNATA INFELICE PER L'IMMAGINE DEL COMUNE DI URBINO.

L'AUDIZIONE DEL SINDACO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ECOMAFIE: UNA GIORNATA INFELICE PER L'IMMAGINE DEL COMUNE DI URBINO. 

Il Sindaco Gambini, convocato dalla Commissione parlamentare sulle ecomafie  per chiarire le opacità  dell'affare Riceci, non ha certo facilitato il compito dei commissari che al termine dell'audizione saranno rimasti con qualche incertezza in più. E' entrato in un labirinto pieno di contraddizioni per concludere che lui "non è contrario" alla discarica a Riceci. Tuttavia essendo a meno di 2000 metri dal centro abitato dice che non si può fare, ma lui è un amministratore e non può interferire ed esprimere un giudizio, - ma l'aveva appena espresso !!!,  -  e la decisione è ora affidata solo ai tecnici. Per sintetizzare lui personalmente "non è contrario" alla discarica a Riceci, e i cittadini urbinati sensibili a queste tematiche e che hanno le case o transitano o passeggiano in questa zona, tra le più belle e paesaggistiche del circondario di Urbino ne traggano le dovute conseguenze, soprattutto al momento del prossimo voto amministrativo. 

Le opacità che sono state sollevate dalla Commissione sono rimaste tutte. Se lui non era e non è contrario a Riceci come mai quando il Presidente della Provincia Paolini ha preteso le dimissioni del proprio delegato della Provincia in MarcheMultiServizi, non ha protestato e non si è dimesso?

Come mai se la discarica progettata a Riceci esula dalle normative vigenti, il delegato del Comune di Urbino dentro il Cda di MMS ha votato più volte a favore della realizzazione della discarica e non gli sono mai state chieste le dimissioni almeno per la superficialità dimostrata?

Come mai se MMS è quell'efficienza di società decantata si è affidata non ad una società tra le più blasonate e solide sul mercato nazionale, ma ad una sconosciuta società sammarinese per una discarica di tali dimensioni, un socio la cui affidabilità gestionale e finanziaria ha provocato tanti dubbi da parte dei commissari parlamentari?

Se la discarica a Riceci non si farà a chi saranno addebitate le cospicue risorse finanziarie impegnate da MMS nell'affare discarica, che come ha detto un commissario è attualmente una scatola vuota?

Tanta la confusione del Sindaco nell'audizione, dagli argomenti molto importanti a quelli meno. Ha ad esempio confuso la commissione parlamentare espressione di tutto il popolo italiano con una commissione del governo; ha sostenuto, anche lui, come i suoi sodali di estrema destra che vedono comunisti ovunque, che nella Giunta di Pesaro sono presenti i comunisti, quando invece nessuna formazione comunista ne fa parte. E ha concluso con una dichiarazione che certamente non avrà fatto felici gli agricoltori biologici del territorio urbinate: lui, Presidente di una cooperativa del biologico produce e vende prodotti agricoli provenienti da terreni adiacenti a due discariche, Cà Lucio e Cà Asprete, assicurandone però che sono in regola. Una brutta giornata per l'immagine della nostra città!!!

E per finire perché l'assessora Foschi, che ha partecipato ad alcune iniziative di protesta contro la discarica di Riceci, che ha votato contro la discarica in Consiglio Comunale, che ha dato le dimissioni dalla Giunta della Provincia in segno di protesta contro l'atteggiamento da lei giudicato non lineare del Presidente Paolini sulla discarica, che tuttavia si è dichiarato contrario, rimane nella Giunta di Urbino quando il suo sindaco si è più volte espresso "non contrario" alla discarica di Riceci? Nella lingua italiana "non contrario" è molto vicino a "favorevole". La poltrona vale molto più della devastazione di Riceci? 

In definitiva da questa audizione traiamo le conclusioni che Gambini è molto vicino all'Ad di MMS Tiviroli, che entrambi non credono che il problema dei rifiuti si possa risolvere attuando un processo di economia circolare, secondo le indicazioni della Comunità Europea, e applicando la pratica delle cinque erre, riduzione degli imballaggi, riutilizzo, recupero, riciclo, raccolta differenziata. Il loro modello è ancora quello delle discariche e forse anche quello dell'inceneritore. Di qui la necessità che la gestione dei rifiuti debba essere pubblica. La presenza massiva dei soci privati in aziende che si occupano di questo settore provocano danni ecologici, tariffe alte, sperequazioni, decisioni sulla testa e sulla salute dei cittadini, perché ovviamente il socio privato cercherà di ottimizzare i profitti a scapito degli interessi della collettività. E quindi questa vicenda di commistione, confusa e opaca con i soci privati, ha dimostrato che anche MMS è lontana dagli interessi di salubrità e di salvaguardia del territorio. Sinistra per Urbino è invece a favore della gestione pubblica dei rifiuti, dell'economia circolare, della pratica delle 5 erre, del no a nuove discariche e del no all'inceneritore, temi che ha contribuito ad inserire e che si ritrovano nel programma della Coalizione che si oppone all'attuale maggioranza di Gambini.  Obiettivo strategico "rifiuti zero". Urbino può salvaguardare il suo territorio solo con una gestione pubblica dei rifiuti, uscendo da MarcheMultiServizi.

 SINISTRA PER URBINO 23 FEBBRAIO 2024

https://www.vivereurbino.it/2024/02/25/laudizione-di-gambini-in-commissione-ecomafie-una-giornata-infelice-per-limmagine-del-comune-di-urbino/229860/

https://www.nonsoloflaminia.it/index.php/2024/02/24/sinistra-per-urbino-audizione-del-sindaco-alla-commissione-parlamentare-ecomafie-giornata-infelice-per-limmagine-del-comune-di-urbino/



mercoledì 21 febbraio 2024

COTIGNOLA 2 OPPORTUNITA' O SCONFITTA DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO ?

 Cosa significa Cotignola 2 a Pesaro? E' ormai certo che dal 2025, diverrà operativa a Villa Fastiggi una realtà ospedaliera privata, occupante parte di  una struttura sanitaria pubblica, finora pare sottoutilizzata.

Partiranno l'ortopedia ed una piccola area di terapia intensiva, forse in futuro la cardiologia interventistica (peraltro ad  insaputa dell'efficiente e competitivo corrispettivo pubblico) o forse altro.

Il capitale privato sanitario, alla costante ricerca di profitto, trova terreno fertile nelle lacune del pubblico, sìano vere (carenza di personale e posti letto, tempi di attesa per erogazione delle prestazioni spesso inaccettabili e finora bypassate da chi se lo può permettere con prestazioni libero - professionali in particolare ambulatoriali) o presunte (le c.d. "fughe" verso regioni contigue, delle quali però,  la DG dell'AST1 Storti dichiara che  "mancano  i dati del 2023" mentre viene però contemporaneamente riportato che i ricoveri in Ortopedia ad Urbino risultano altresì incrementati del 5%)

Mentre si depotenzia  (dolosamente?) il pubblico, anche favorendo la fuga  di validissimi professionisti (i casi più o meno recenti, nella ns. provincia si sprecano, altri purtroppo ne verranno) si aprono le porte alla colonizzazione del privato con prestazioni, nella migliore delle ipotesi speculari al SSN (ma nei ricoveri, con un corollario assistenziale di necessità minore). 

Nelle prestazioni a tecnologia più elevata (e quindi con maggiori costi come la cardiologia interventistica), il livello del servizio può altresì pericolosamente abbassarsi se l'assistito non copre di tasca propria parte della spesa ( che è nulla in ambito pubblico). 

L' alternativa è accontentarsi di un livello prestazionale più basso o addirittura incompleto.

.Altre riflessioni

In generale: chi garantisce l'appropriatezza delle indicazioni all'atto medico in un contesto in cui  l'obiettivo è il profitto, quindi esclusivamente far numero?  

Nello specifico: perchè proprio in un momento come questo, in cui è necessario delocalizzare alcuni reparti di Muraglia per l' imminente inizio dei lavori del nuovo ospedale si opta per convertire a clinica privata una struttura papabile per accogliere gli "sfrattati"? 

Per non parlare dell'urgenza "sospetta" nell' aprire una clinica privata mentre il pubblico costruisce l'Ospedale Nuovo!

Il tutto mentre la sanità regionale in mano alla destra,  inonda la stampa di trionfalismi propagandistici misti a fake news: 

Non risultano infatti interventi di "microchirurgia" a Sassocorvaro, (saranno forse  gli interventi di piccola chirurgia) ? Quale  incremento dell'attività chirurgica ci potrà mai essere  "a Pergola" dove non viene operato nessuno da anni, con le sale operatorie inutilizzate e i chirurghi che operano ad Urbino, tra l'altro occupando posti letto di un ospedale già al collasso?

Non mancano poi le  puerili contraddizioni fra la Storti che parla di soddisfazioni prossime ad un accettabile 90% dei tempi d'attesa nella erogazioni delle prestazioni ambulatoriali con Saltamartini che  si scaglia contro la chiusura delle liste (di cui sembra accorgersi ora!) e l'imprenotabilità di talune prestazioni.

Inaccettabile il quadro che emerge da questa  gestione della sanità da parte della destra: affossamento ed inefficienza del pubblico, libero spazio al privato, aumento della spesa individuale che grava sulle classi meno abbienti con incremento delle diseguaglianze, disinformazione propagandistica all'utenza.

Non è questa la sanità che vogliamo.

 Crediamo piuttosto in quella che ha alla base i principi di universalità, eguaglianza ed equità su cui è fondato il  Servizio Sanitario Nazionale ispirato alla nostra Costituzione

Urbino 19 febbraio 2024



martedì 20 febbraio 2024

COMUNICATO DI SINISTRA PER URBINO DOPO L'AUDIZIONE SU RICECI DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ALLA COMMISSIONE BICAMERALE D'INCHIESTA SUI RIFIUTI

 Come molti altri e come gli stessi commissari, siamo rimasti sconcertati dall'audizione di Paolini in Commissione parlamentare ecomafie. Invitiamo il Presidente della provincia a contribuire alla conoscenza della verità, anche per evitare di fare la fine del capro espiatorio, oppure a dimettersi. Lo stesso - verità o dimissioni, anzi meglio: verità e dimissioni - dovrebbero fare anche molti altri, in MMS, in Provincia, in Regione e al Comune di Urbino (a proposito: che fine ha fatto l'ODG del 6 giugno che impegnava il sindaco di Urbino, in quanto vicepresidente della Provincia, a farsi promotore di una verifica costante delle fasi del progetto e a esprimere parere sulla VIA in seno alla conferenza dei servizi?).

In ogni caso, la morale della favola di questa e di tante altre Riceci è una sola: bisogna cacciare Marche Multiservizi e Hera dai nostri territori e restituire ai cittadini i beni comuni. Non serve a nulla sostituire gli amministratori del PD con quelli della destra, che sono forse persino meno competenti e autonomi, o un'azienda con un'altra. I cittadini marchigiani hanno già provato sulla loro salute, nel campo dei servizi sanitari, che sostituire i rappresentanti del Pd con quelli di destra e addirittura di estrema destra, non solo non ha portato alcun miglioramento, ma ad un sensibile peggioramento di tutti i servizi della cura alla persona.

 I servizi sono per loro natura pubblici e vanno gestiti senza fini di lucro dagli enti locali tramite la costituzione di consorzi in house.

Basta con il profitto dei privati a spese della comunità.

https://www.vivereurbino.it/2024/02/17/riceci-sinistra-per-urbino-sconcertati-dallaudizione-di-paolini/225901/

https://www.nonsoloflaminia.it/index.php/2024/02/19/sinistra-per-urbino-riceci-basta-con-il-profitto-dei-privati-a-spese-della-comunita/

Urbino 17. febbraio 2024

Riceci com'è attualmente e come vorrebbero ridurla

mercoledì 7 febbraio 2024

SINISTRA PER URBINO A FAVORE DELLA CANDIDATURA DI SCARAMUCCI

Federico Scaramucci è il candidato sindaco che il Pd e la maggioranza del Tavolo delle forze di centrosinistra hanno scelto per vincere la campagna elettorale contro Gambini e la sua maggioranza di destra. 

Sinistra per Urbino - che del centrosinistra non ha mai fatto e non fa parte, perché è una organizzazione piccola ma autonoma e si è sempre presentata da sola, ma che sa capire quando è necessario unire le forze - aveva indicato Oriano Giovanelli. Che per noi era il miglior candidato per le comunali di Urbino 2024, perché avrebbe rappresentato una netta svolta rispetto alle politiche privatistiche e autoritarie del centrodestra e, con la sua caratura culturale, la sua esperienza e le sue competenze, avrebbe dato voce alle istanze di un deciso cambiamento che Urbino democratica e popolare si aspetta per arrestare il declino cui le Giunte Gambini hanno portato la città. 

Ci dispiace che la maggioranza della coalizione elettorale non abbia colto questa occasione.

Ringraziamo Giovanelli per essersi messo generosamente a disposizione e per aver dato una speranza di rinascita a quei cittadini e quelle cittadine che vorrebbero rimettere al centro le questioni del lavoro e della giustizia sociale e che ritengono che l’interesse pubblico abbia sempre la priorità sugli interessi privati dei singoli, dei gruppi di pressione, dei potentati economici.

La realtà comunque rimane.

La lunga permanenza dell'"Uomo Solo al Comando", di Gambini, ha dato una potente accelerata alla decadenza della città scivolata sotto i 14 mila abitanti, diventata la quinta città della provincia. Bisogna fermare questo disegno e questa incapacità di governare che ci stanno portando verso un baratro economico, sociale, culturale dagli esiti imprevedibili. La città è sempre più in mano ai potentati economici e speculatori che incuranti del futuro della città, perseguono i loro interessi a scapito della comunità e dell'ambiente. 

Ora è il momento di unire le forze, e le migliori risorse umane e intellettuali per scongiurare che questo declino prosegua inarrestabile e inesorabile. La situazione d’emergenza della città rende ora necessaria un’ampia alleanza delle forze politiche per un cambiamento alla guida della città.

Con senso di responsabilità, confermiamo pertanto la nostra lealtà al candidato Sindaco Scaramucci e alla coalizione, che abbiamo contribuito sin dal primo momento a mettere in piedi, e la richiamiamo a quelli che per noi sono gli assi qualificanti del programma: primato del pubblico (con allontanamento graduale di Marche Multiservizi dai nostri territori e costituzione di un consorzio dei Comuni dell’entroterra per la gestione dei servizi); lotta per preservare Riceci e Canavaccio dagli scempi ambientali cui sono minacciati; centralità della questione sociale e ambientale; ripristino della natura residenziale del centro storico, istituzione dei Consigli di Frazione, rilancio della cultura, attenzione verso i giovani, nuovo modello di sviluppo incardinato su scuola, università, formazione, valorizzazione del capitale cognitivo; lavoro, lotta alla disoccupazione, sussidi, assistenza e politiche di integrazione sociale per chi perde il posto di lavoro, politiche di accoglienza e integrazione per chi arriva nella nostra città da paesi lontani, indipendentemente dal colore della pelle e dei capelli, dalla religione e dalla lingua parlata. 

Ai nostri elettori chiediamo di comprendere la delicatezza del momento e di aiutarci a favorire questo cambiamento in città e ripristinare condizioni minime di agibilità democratica. Qui o si cambia o si scivola tutti ulteriormente verso il nulla. Non ci sono alternative. La situazione di emergenza impone soluzioni d'emergenza. Ci appelliamo ai lavoratori, ai giovani, ai cittadini di aiutarci perchè ad Urbino sia scongiurata la prospettiva di questa sclerotizzazione del potere.

Ma chiediamo loro anche – cosa altrettanto importante – di darci la forza per eleggere i nostri rappresentanti e restituire finalmente alla sinistra, dopo tanti anni, una voce in consiglio comunale.

Da parte nostra, saremo sempre la voce dei più deboli, della giustizia sociale, degli aneliti alla pace e delle esigenze e delle battaglie ambientaliste. Rimarremo sempre liberi. 

Invitiamo tutti pertanto alla presentazione della coalizione VENERDI' 9 FEBBRAIO ORE 17,30 ALLA SALA RAFFAELLO DEL COLLEGIO RAFFAELLO IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA.

Urbino 7.febbraio 2024



domenica 4 febbraio 2024

Sgarbi, se questo è un sottosegretario ….. E ora fuori dal Comune!

 COMUNICATO DI SINISTRA PER URBINO

Sgarbi, se questo è un sottosegretario ….. E ora fuori dal Comune!

Alla fine non ha retto alle inchieste e alle incompatibilità certificate dall’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato  (i giornali scrivono di 28 eventi retribuiti per un totale di 300 mila euro), e alle indagini per riciclaggio di beni culturali ed esportazione illecita di opere d’arte  per le quali rischia il rinvio a giudizio. Sgarbi quindi si è dimesso facendo un favore a Meloni e al suo governo che fino a ieri hanno fatto melina in attesa del parere dell’Agcm. 

Sinistra per Urbino non gli ha mai fatto sconti in tutti questi lunghi anni, per  il suo comportamento scurrile e volgare in Consiglio comunale e le sue mostre prêt-à-porter che non hanno certo giovato all’immagine della città, né portato fiumane di visitatori. 

Finisce la storia di Sgarbi, sottosegretario di lotta e di governo, collezionista compulsivo e mercante d’arte, ma sopravviverà lo sgarbismo come specchio di gran parte del Paese anestetizzato dalla volgarità mediatica del personaggio e del suo narcisismo patologico che ha trasformato la critica d’arte in affabulazione e spettacolo con una ricaduta quasi nulla sulla qualità della sua produzione scientifica. Sgarbi non è mai cambiato, anche per l’indifferenza complice del milieu culturale che in non pochi casi ne ha imitato il modello comunicativo e condiviso il declino delle buone maniere.

La grande maggioranza degli urbinati, e non da oggi, trova ormai riprovevole e dannoso che Sgarbi sia associato alla città di cui indegnamente ricopre dal 2019 la carica di pro-sindaco per volontà di Gambini che gonfia il petto con orgoglio ogni volta che cita il “mio amico Vittorio”. L’incarico di pro-sindaco, onorifico e gratuito, è una novità assoluta per il nostro Comune che in passato non ne aveva mai sentito il bisogno. Si tratta, per altro, di una figura che per biografia e profilo politico-culturale è in molti casi legata alla città da un rapporto particolare per averne attraversata la storia e lasciato un segno, una sorta di rappresentante e garante delle virtù cittadine. È ovvio che questo non corrisponda al profilo di Vittorio Sgarbi, non fosse altro per essere un pregiudicato condannato in via definitiva per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Da tempo ormai la sua presenza in città si è rarefatta e tuttavia i suoi comportamenti continuano ad essere associati sulla stampa nazionale alla nostra città con evidenti danni di immagine per un sito dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Non chiediamo al sindaco né alla sua maggioranza di cospargersi il capo di cenere, tanto sono così umili che non ammetteranno mai di avere sbagliato, ma intanto  le opposizioni in Consiglio comunale chiedano una riunione urgente del Consiglio e facciano votare una mozione per la revoca immediata della carica di pro-sindaco a Sgarbi e l’interruzione con l’ex sottosegretario di qualsiasi rapporto presente e futuro. Sarebbe un segnale gradito alla maggioranza degli urbinati e a tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle istituzioni. Che continui le sue sceneggiate da avanspettacolo in Parlamento, nelle Procure  e nei Tribunali che  lo aspettano per giudicarlo e si ricordi che è buona educazione tenere chiusa la patta dei pantaloni.

Sinistra per Urbino 3 febbraio 2024



mercoledì 31 gennaio 2024

Riceci e le polemiche sul ruolo della Provincia: necessario ripubblicizzare i servizi e i beni comuni

 È sconcertante il rimpiattino attorno a Riceci, che coinvolge Regione, Provincia e i Comuni di Pesaro e di Urbino. In vista della campagna elettorale, invece di proporre una soluzione ognuno cerca di mostrarsi privo di colpe e di scaricare sugli altri la responsabilità. In particolare il centrodestra - colpendo l’anello più debole, e cioè la Provincia - tenta ossessivamente di dare l'assalto alla dirigenza di Marche Multiservizi, che vorrebbe ora espugnare piazzando i propri uomini.

Noi riteniamo che questo non sia il momento delle chiacchiere ma dei fatti, non delle polemiche ma dell’azione; e che chiunque possa fare qualcosa debba intervenire subito. Perché eliminare per sempre ogni ipotesi di discarica a Riceci è in questo momento la cosa principale, mentre ci sarà tempo più avanti per rendere evidenti le vaste e condivise responsabilità politiche che stanno dietro questa disgraziata vicenda.

Soprattutto, riteniamo che sia sotto gli occhi di tutti una cosa: il totale fallimento della privatizzazione dei servizi locali. Una scelta sciagurata, anch'essa a suo tempo condivisa, che mette i comuni sotto ricatto di imprese che perseguono prevalentemente il profitto a spese della comunità, aumentando le tariffe senza mai fare investimenti e migliorare il servizio e senza che nessun amministratore nuova un dito 

Per questa ragione, mentre il centrodestra vuole semplicemente sostituire la discarica a Riceci con un inceneritore, o sostituire Paolini o Tiviroli o chi per loro con Foschi o chi per lei, Sinistra per Urbino è invece a favore di un completo mutamento di paradigma: di un’economia circolare che faccia leva su riduzione, riciclo, riutilizzo, raccolta differenziata dei rifiuti. Proprio per questo, riteniamo che la gestione dei rifiuti debba essere pubblica e al servizio dei cittadini e non un' occasione di speculazione affaristica per i soliti pescecani finanziari.

Riteniamo, in altre parole, che l'unica soluzione strutturale del problema di questa e di tante altre Riceci di ieri e di domani consista in un percorso graduale di rafforzamento della parte pubblica, che nel più breve tempo possibile mandi via Marche Multiservizi dai nostri territori e imposti la costruzione di un consorzio di gestione che tuteli tutti i Beni Comuni, secondo la lettera e lo spirito del disatteso referendum sull’acqua di qualche anno fa.

È quello che abbiamo chiesto alla coalizione di centrosinistra ed è quanto pretenderemo in caso di vittoria elettorale.

31 gennaio 2024



giovedì 4 gennaio 2024

SINISTRA PER URBINO, CONFRONTO APERTO E UNITARIO PER IL FUTURO DELLA CITTÀ

Non commentiamo nel merito le notizie sui possibili nomi del candidato a sindaco proposti in questi giorni dal PD o da altre forze politiche, tanto più che non costituiscono una novità. Senza porre veti, Sinistra per Urbino ritiene che la cosa più urgente sia consolidare la coalizione intorno a un programma innovativo e concretamente praticabile, che – in ciò consiste la vera “discontinuità” in politica - segni una netta inversione di tendenza rispetto alle scelte privatistiche e autoritarie del centrodestra. Riteniamo anche, però, che la sfida per liberare Urbino e rilanciarla - salvandola dal declino demografico, economico e culturale nel quale Gambini ci ha cacciati e che un suo terzo mandato aggraverebbe – sia talmente rilevante da richiedere competenze altamente qualificate, che noi tuttora ritroviamo in Oriano Giovanelli. Giovanelli non è soltanto la persona più capace di dare una visione generale progressiva alla coalizione, mettendo al centro il primato del  servizio pubblico e facendone strumento di attenuazione delle disuguaglianze, di sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale e di costruzione di un avvenire per le giovani generazioni, ma è soprattutto la candidatura più forte. Perché per la sua notorietà, per la sua storia e per i risultati ottenuti è quella che può riscuotere il maggior consenso nell’elettorato di centrosinistra ma anche oltre. Ricostruendo una connessione sentimentale con la città e, soprattutto, riattivando la speranza, l’entusiasmo e la partecipazione di tante e tanti urbinati: da chi ha sulle spalle più esperienza ma ha finito per rassegnarsi, a chi ha provato a dare un contributo ma non è stato ascoltato, a chi si affaccia ora alla vita della comunità. Per questa ragione – pensando all’interesse generale e tenendo presente anche la riflessione del prof. Cantaro su quanto sia importante avere una “rappresentanza larga e autorevole, legittimata democraticamente”, ma anche “un’idea di città” - quando il PD e le altre forze dell’alleanza avranno concluso il proprio percorso e potranno annunciare le proprie preferenze, noi proporremo con spirito costruttivo alla coalizione un confronto interno che sappia però coinvolgere anche la cittadinanza.

In modo che i candidati - Giovanelli assieme a chiunque altro sia in campo - possano dibattere ed esporre pubblicamente le proprie idee per la rinascita di Urbino e in modo che la coalizione possa toccare con mano le rispettive capacità e differenze. Affrontando in maniera ancora più unitaria e con maggiore cognizione di causa e in piena coscienza, ma anche con senso di responsabilità, il peso di una decisione delicatissima dalla quale dipende il futuro di tutti e tutte noi.

Urbino,03.01.2024