lunedì 22 maggio 2017

STORIE DI ORDINARIO DEGRADO

Non si può nemmeno più parlare di emergenza a proposito degli allagamenti di fondi, negozi e case nella zona compresa tra il Monte e Santa Lucia: si tratta, infatti, di episodi noti da tempo e che  segnano con monotona frequenza la vita di residenti e commercianti di quest'area del centro. Normalità quotidiana, insomma, che registra qualche recrudescenza in certi periodi come l'attuale, ma che si è inserita a pieno titolo  nella routine della vita cittadina, tra l'aperitivo delle 18 e  la sosta in pasticceria della domenica mattina.
Eppure, i residenti continuano a trovare la cosa poco naturale e da decenni hanno inoltrato richieste di controllo e intervento alle amministrazioni pigramente succedutesi sullo scranno ducale. Invano : le  Autorità non hanno tempo da dedicare a queste piccolezze che, evidentemente, non servono a racimolare voti, essendo notoriamente il centro storico in via di desertificazione .
Bene ha fatto il  gruppo di opposizione Cut a rivolgere un'interrogazione in merito alla Giunta, anche se è difficile sottrarsi all'impressione di assistere a una partita di giro.
Ci risulta, infatti, che il lider maximo di Cut abbia fatto parte a vario titolo delle precedenti amministrazioni  targate PD, nonché, per un certo periodo, dell'attuale. Non ci risulta , invece, che abbia promosso interventi per appurare la causa di queste ormai croniche infiltrazioni d'acqua e porvi rimedio. Comunque, ci auguriamo che l'iniziativa del gruppo  riesca a portare il problema all'attenzione della giunta e che le richieste di intervento da parte di residenti e commercianti trovino, finalmente, ascolto.
Due considerazioni si impongono:  la giunta Gambini è allineata su un modello di gestione del territorio, ormai dominante sia  a livello governativo  ,  sia di tante amministrazioni locali,  che tende a trascurare " le piccole opere" di messa in sicurezza e manutenzione, le sole con un impatto reale sulla vita dei cittadini,  a vantaggio di interventi  di più immediata visibilità  (eventi di ogni tipo e per tutti i gusti) che trasformano la città in una vetrina luccicante, dietro la quale si consuma  l'abbandono effettivo del tessuto sociale urbano.
Data questa impostazione, cui va aggiunta la  drammatica mancanza di un progetto coerente proiettato sul lungo periodo, già tante volte denunciata, le politiche di recupero del centro storico, contrabbandate da questa Giunta come un fiore all'occhiello rispetto all'innegabile letargo degli anni precedenti,  si rivelano vuota demagogia.
Se si vuole fare rivivere il centro, bisogna puntare sul ritorno degli abitanti  e delle attività commerciali all'interno delle mura , piuttosto che su iniziative disparate, prive di un filo conduttore unitario, ispirate solamente dalla vana speranza di catturare turisti mordi e fuggi.
E' difficile che il centro storico, malgrado la sua straordinaria bellezza, riesca ad attrarre residenti e commercianti se il problema di condutture e tubature viene trascurato: sono le piccole opere, se supportate da una visione d'insieme, a creare le condizioni per il dispiegarsi di progetti più ambiziosi.

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