SINISTRA PER
URBINO E ART.UNO M. DEMOCRATICO E PROGRESSISTA A FAVORE DELLA FERROVIA FANO –
URBINO.
Sempre più
numerose le voci che chiedono alla Regione e al Governo un impegno per la
ferrovia. Ormai è consolidata la ferma posizione dei Consigli Comunali di
Urbino, di Fermignano, dei comuni dell’entroterra, e da ultimo di Fossombrone per il ripristino
della ferrovia, per la salvaguardia dell’unitarietà del tracciato e della
tratta ferrata, escludendo quindi ogni ipotesi di sostituirla con una gettata
di cemento per una ciclabile, o di farne uno “spezzatino” con vendita di
singoli lotti. Sinistra per Urbino (a cui aderiscono PCI e Rifondazione
Comunista) e “Art.Uno Movimento Democratico e Progressista” (ex Leu) si uniscono agli intenti di questi enti
istituzionali, delle numerose associazioni ed enti di categorie ( da ultimo la
Confcommercio ). A fronte di questo vasto coro di pareri favorevoli e
pressioni, spicca l’immobilismo del governo Regionale che si trastulla sulle
proposte di alcuni consiglieri del Pd intorno a ipotetiche ciclabili,
insinuando la provocazione di asfaltare parti della tratta ferroviaria. I
nostri gruppi poilitici, come tutti gli interlocutori di buon senso,
ribadiscono che nulla hanno in contrario ad un ciclabile, - la razionalità
suggerirebbe tracciati attraverso i piccoli centri o a fianco della vecchia
Flaminia per evitare tutti gli ostacoli fisici, - ponti, gallerie,distanza dai
binari per esigenze di sicurezza - di
una difficile ciclabile a fianco della ferrovia. Fate la ciclabile dove volet,
ma non saccheggiate il sedime ferroviario. Ci opporremo con ogni mezzo a
tentativi e inganni per divellere i binari, anche parzialmente, col pretesto di
una fantasiosa ciclabile che rischia di finire ricoperta di sterpaglie e fango,
e il cui ultimo fine appare ben lontano da quello sportivo e finalizzato invece
a depredare l’entroterra delle sue risorse. In questo contesto sempre più
contraddittoria appare la posizione del Pd, che anziché farsi interprete di una
volontà universale che salvaguardi le aree economico – sociali più in
difficoltà, l’entroterra, si divide in interessi miopi e particolaristici: così
di fronte alle giuste posizioni a favore della ferrovia, come quella del Pd
urbinate e di Londei, troviamo alcuni consiglieri regionali che, con il sindaco
di Pesaro Ricci sognano una bella gettata di cemento sulla tratta, e il sindaco
di Vallefoglia, Ucchielli, che gioca con mirabolanti e fantascientifici trenini
che attraversano i centri della Valle del Foglia, con l’evidente risultato di
creare confusione e distrarre dall’unico obiettivo perseguibile: la metropolitana
leggera di superficie Fano - Urbino. In questo modo il Pd diviso, rinuncia al ruolo di forza di
governo dei territorio e rischia così di
consegnare la nostra provincia ad una destra, egemonizzata da una Lega
aggressiva, rozza e violenta, che agita strumentalmente le esigenze popolari e che
fa del razzismo il cemento per indirizzare il malcontento popolare per la crisi
economica anziché sui partiti, Lega compresa, che hanno governato il Paese, sui lavoratori e sulla parte più debole della
popolazione per gestire il potere, insieme a chi ha realmente in mano il
bastone di comando dell’economia.
La ferrovia
Fano Urbino e la Fano - Grosseto, costituiscono infrastrutture fondamentali per evitare che la nostra provincia sia
tagliata fuori dai collegamenti con il centro Italia, visto che il
rafforzamento della Ravenna – Orte e la Quadrilatero a Sud della nostra
provincia, rischiano isolare i nostri territori. Ora la Legge n.128/17 approvata
dal Parlamento, che istituisce per fini turistici il ripristino di 18 tratte
ferroviarie dismesse (compresa la Fano – Urbino) e le dichiarazioni in ambienti
governativi, a favore del traffico ferroviario locale, costituiscono spinte perchè
le nostre comunità locali esigano che quanto scritto e detto si traduca in
realtà. L’unità delle volontà politiche dell’entroterra è oggi un’esigenza
irrinunciabile per raggiungere questo obiettivo, una metropolitana leggera di
superficie, moderna e ambientalmente sostenibile che sappia collegare i vari
centri dell’entroterra con la costa, diminuire un traffico stradale sempre più
caotico, intenso, inquinante, pericoloso,
costoso e sempre parzialmente interrotto per le permanenti manutenzioni, che
porti ad un rilancio dell’economia della provincia, sia dal punto di vista
turistico che produttivo e commerciale. Esigiamo che quanto sancito dal
Parlamento non resti soltanto una espressione di propaganda ma si traduca in
realtà! Se non ora quando?
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