martedì 1 dicembre 2020


SINISTRA PER URBINO SUL TRENO URBINO -FANO: NON SOLE PAROLE MA ORA FATTI E ATTI CONCRETI. 

Le dichiarazioni del neo assessore regionale Baldelli di pronunciare il “de profundis” alla ciclabile a fianco della ferrovia Urbino – Fano, non può che trovare il plauso di Sinistra per Urbino. Infatti questo progetto fantasioso di ciclabile costituiva più una pericolosa minaccia per la ferrovia che una fattibile e utile arteria per i ciclisti. Il Pd e tutti coloro, forze politiche e associazioni della costa, dovrebbero  rassegnarsi a non ostacolare ed impedire il ripristino della ferrovia e il rilancio delle infrastrutture per l'entroterra. La politica della trascorsa legislatura di penalizzare l'entroterra non ha portato bene e la Regione è passata per la prima volta alla estrema destra. Se non si vuole che questa sconfitta duri a lungo, saranno necessarie, politiche sociali di sinistra e personalità che offrano maggiori garanzie per un rilancio dell'entroterra. Sul ripristino della ferrovia vanno rimarcate in tutti questi anni anche la mancanza di iniziative, la totale passività e il completo silenzio della Giunta di destra di Urbino. Il treno è servito come argomento per la campagna elettorale, per carpire voti, ma poi una volta raggiunta la vittoria elettorale, è calato sul treno un lungo silenzio. Ovviamente come abbiamo sempre sostenuto siamo a favore del diffondersi delle ciclabili, sia per il dilettantismo sportivo che per un uso civile ed ecologico della mobilità provinciale, ma non a scapito o per sostituirsi alla ferrovia. La ciclabile dovrebbe vedere la luce a fianco della vecchia Flaminia, e proseguire per collegare Urbino a Pesaro: siamo già in ritardo, se si fosse intervenuto prima per soddisfare questa esigenza di mobilità leggera ed ambientale, si sarebbero risparmiati tanti incidenti e lutti,  anche di giovani, che hanno segnato profondamente pure la nostra comunità. Ora oltre alle dichiarazioni, sempre utili ma platoniche a favore della ferrovia, aspettiamo passi concreti perchè si  realizzi l'agognato treno turistico. I primi soldi sono arrivati. E' ora di procedere con celerità e competenza. Il Covid e le restrizioni conseguenti non dureranno a lungo,  e la stagione turistica riprenderà al termine della pandemia con maggiore intensità. Non bisogna farsi trovare impreparati. Questi sono i tempi per lavorare al suo ripristino cominciando con l'uso turistico, propedeutico a quello commerciale e civile. Il ripristino dovrà avvenire non solo sotto il controllo, ma anche per iniziativa e con la gestione pubblica, in modo da evitare che il profitto privato possa procurare illusioni immediate destinate a spegnersi alle prime difficoltà. Se il treno deve ripartire, bisogna che  parta in sicurezza dando una garanzia certa sia per l'uso che per la durata. Una falsa partenza sarebbe esiziale e significherebbe la fine di questa speranza. L'Associazione FVM che in tutti questi anni ha speso energie e fatiche per mantenere viva questa necessità, costituirà volentieri un indispensabile centro di consultazione perchè il treno torni a sfrecciare lungo la Valle del Metauro.


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