venerdì 17 giugno 2016

LA CRISI DELLA GIUNTA RISPECCHIA IL DECLINO CHE LA CITTA’ HA INTRAPRESO DA ANNI.



La revoca dell’assessore Crespini evidenzia un profondo stato di malessere della Giunta. Il successo nelle elezioni del 2014 delle Liste Civiche della Crespini e di Gambini aveva illuso numerosi cittadini che fosse tramontata un’epoca, quella dei partiti che si fondano su un pensiero politico. Ogni lista civica ha impostato il proprio discorso elettorale sul superamento delle categorie di “destra” e “sinistra” nonché sulla fine delle distinzioni ideologiche. Si è diffusa l’idea che inseguendo un astratto interesse della città si potesse prescindere da una strategia, da un programma e da un patrimonio di valori.  Le responsabilità maggiori di questa deriva ricadono proprio sul Pd, che ha cessato di distinguere, fin dal linguaggio, gli interessi popolari da quelli dei poteri forti e dei ceti più abbienti. I risultati di questa verve postmoderna sono stati la sconfitta delle elezioni amministrative, la proclamazione renziana del “partito della nazione”, l’esaltazione di Marchionne come campione dell’imprenditoria italiana, il progetto di stravolgere la Costituzione. Ma se il PD da tempo è oramai un partito di destra, ora siamo alla crisi delle liste civiche che proclamavano la messa al bando della politica e l’esaltazione del saper fare.
Questa Giunta prosegue sulla strada precedente: difficoltà a conciliare interessi di gruppi diversi, rissosità, scarsa attenzione ai veri interessi popolari, del lavoro, dei  giovani - disoccupati o costretti all’emigrazione -, dell’ambiente, dello sviluppo. Sinistra per Urbino aveva da tempo denunciato il limite di una politica basata su eventi sporadici e la mancanza di una programmazione a breve, medio e lungo termine che ridesse respiro ad una città in declino, vittima di decenni di amministrazioni malsane. Ora alcune delle nostre critiche vengono rilanciate dalle associazioni del commercio che tuttavia avevano taciuto sulla proliferazione dei Centri Commerciali, causa della prevedibile depressione dei piccoli esercizi dentro e intorno al centro storico.
I nodi stanno venendo al pettine, ma si tenta di parlarne il meno possibile. Così si tace, ad esempio, sul  buco finanziario, che grava sul Comune, relativo al mutuo per il Parcheggio–Centro commerciale di S.Lucia.
Sarà di nuovo la collettività cittadina ad essere chiamata a pagare  le scelte avventate degli amministratori? Non sarebbe più opportuno chiedere il risarcimento ai componenti le trascorse amministrazioni responsabili di questo debito, che allora per un imperscrutabile motivo se ne fecero vanto ?
Ci auguriamo, per il bene della città, che questa crisi di giunta possa costituire l’occasione per un ripensamento di una strategia complessiva e che si possano portare ad attuazione quelle promesse –finora disattese - sventolate al momento della competizione elettorale, tra cui il rilancio di quell’associazionismo storico, che anziché andare incontro allo promesso sviluppo, ha visto accrescere le proprie difficoltà rispetto al passato. I cittadini non hanno assistito finora a nessuno sviluppo del territorio, ma solo a giochi politici, escalation di interessi personali  e intrichi nell’amministrazione cittadina. Speriamo in un radicale cambiamento di rotta.

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