martedì 7 marzo 2017

                              LE AUTO NON GIOVANO AI CENTRI STORICI

La giunta Gambini è riuscita a stupirci per l'originalità con la quale intende affrontare l'annosa questione della valorizzazione del centro storico e della rivitalizzazione dei commerci locali.  Mentre quasi ovunque, in omaggio ad una sensibilità ambientale ormai acquisita,  i centri vengono chiusi al traffico automobilistico e aperti al passeggio, alle chiacchiere fra  amici ,  alla sosta rilassata in locali e negozi  a Urbino si pensa di cambiare e ampliare gli orari di accesso ai varchi della zona ZTL , liberalizzandoli, dietro richiesta delle Associazioni di categoria, dalle 18 alle 24.
In mancanza di una visione d'insieme e di un progetto  per il centro storico e per il turismo, la giunta continua a menar fendenti alla cieca, inventandosi misure estemporanee di dubbia efficacia e di dubbio gusto  , o  assecondando interessi corporativi di corto respiro  . La crisi dei negozi, che preoccupa anche noi,  non nasce certo dalle limitazioni agli accessi automobilistici( considerate anche le dimensioni dell'abitato) , ma dallo scarso numero di residenti, frutto di passate politiche, e dalla spietata concorrenza dei centri commerciali che assediano Urbino con il benepalcito della precedente amministrazione, nonché di diversi  esponenti della presente.
Decisioni di questo tipo, su cui invitiamo la Giunta ad un ripensamento, rischiano di allontanare i residenti superstiti cui non bastavano gli schiamazzi notturni vanamente esorcizzati dal Sindaco con la sua ordinanza antiproibizionista:  ora, le loro serate saranno allietate anche dal simpatico rombo dei motori, con il discutibile  privilegio di abbinare all'inquinamento acustico quello ambientale. E, scommettiamo, senza che ci guadagnino i commercianti, vittime dirette della politica di desertificazione del centro storico.
Da tempo suggeriamo alcuni interventi strutturali, già sperimentati con successo in altre città, come l'introduzione di navette per il rifornimento dei negozi a partire da un luogo comune di scarico delle merci, l'incremento dei trasporti pubblici e,  soprattutto, interventi di sostegno ai nuclei familiari per incoraggiarli  a  vivere in centro.

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