venerdì 9 giugno 2017

SGARBI VS PD, UN DANNO PER IL DECORO DELLE ISTITUZIONI.



L’ultimo consiglio comunale in cui l’assessore Sgarbi si è esercitato in uno dei suoi proverbiali sfoghi condito da invettive e frasi piuttosto inappropriate per una sede istituzionale, sta provocando non pochi commenti tra la cittadinanza  con echi addirittura sulla stampa nazionale. Anche “Sinistra per Urbino” non può esimersi dal biasimare un tale comportamento (del resto già riconosciuto dallo stesso Sgarbi) che contribuisce a svilire ulteriormente un'istituzione già abbastanza scossa nel suo ruolo di rappresentanza democratica.
Tuttavia intendiamo contribuire al dibattito rilevando, in primo luogo, il comportamento riprovevole della Presidente Foschi che non è intervenuta né ha sospeso la seduta al momento degli insulti. Ma anche il comportamento del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza che non hanno detto nulla, né hanno tentato di frenare l’irascibile assessore, né hanno preso le distanze da quanto avvenuto. Certamente un brutto comportamento a suggello di una pessima serata per la massima istituzione comunale.
Nondimeno,  il vittimismo del Pd ci appare falso e ipocrita, degno della tradizione della doppia politica e della doppia morale di questo partito. (Ricordiamo tutti, ad esempio, l’attacco all’art.18 e alla Costituzione: da condannare quando a muoverlo è il governo Berlusconi, da sostenere quando lo propone il governo Renzi!). Ebbene, quando nel 2014 Sgarbi si presentò ad Urbino venne accolto come una sorta di mago che avrebbe risolto i gravi problemi della città, e fu conteso tra Destra e PD, con Scaramucci, attuale segretario del Pd, che si espresse per la sua partecipazione alle primarie del Partito Democratico.
E dopo il primo turno elettorale vi fu un’aspra contesa tra il Pd (con il candidato Muci) e Gambini (che poi vinse il ballottaggio) per arruolarlo come assessore ciascuno nella propria compagine. Forse che allora il Pd urbinate non conosceva Sgarbi e il suo comportamento? Non era nota la sua politica dello spettacolo che con la sua verve aggressiva aumentava l’audience ma abbassava il decoro del confronto politico delle trasmissioni televisive? Non erano forse stati eloquenti gli esempi nelle amministrazioni  di cui aveva fatto parte e per i quali aveva già subito non poche critiche ? Non si tratta, peraltro, dello stesso Sgarbi omaggiato a Bologna, Pesaro, Fano e altre città amministrate dal Pd da cui riceve incarichi? La sua lista Rinascimento, non fa parte della coalizione a sostegno del candidato sindaco del Pd nelle prossime elezioni amministrative di Fabriano? E non è lo stesso Sgarbi che – a quanto dice - durante la crisi amministrativa ad Urbino (avvenuta con la cacciata di Crespini) è stato contattato dal Pd perché lasciasse la Giunta in cambio di un prestigioso e ben remunerato posto in Regione ? E non è lo stesso Sgarbi che in televisione,  è spesso ospite, sulle reti pubbliche a guida Pd e in quelle private invitato da conduttori contigui al Pd?
In sostanza,  più che al prestigio delle istituzioni al Pd interessa il potere e l’occupazione delle istituzioni.  Siamo di fronte alla solita politica del Partito Democratico, che  persegue la gestione del potere svilendo nome, valori, radici della Sinistra e voltando le spalle ai bisogni dei ceti popolari.  In tutta questa vicenda, le critiche che mantengono una loro coerenza e legittimità sono quelle di “Sinistra per Urbino” che fin dal 2014 espresse preoccupazione per la presenza di Sgarbi in città e per il decoro delle istituzioni comunali.  

Nessun commento:

Posta un commento