sabato 13 luglio 2019

Contraddizioni e inefficienze gestionali nel provvedimento di chiusura dell’Oasi della Badia





Contraddizioni e inefficienze gestionali 
nel provvedimento di chiusura dell’Oasi della Badia
Sinistra per Urbino ha seguito il dibattito sull’eventuale chiusura del Oasi della Badia con attesa di giustificazioni tecniche e scientifiche adeguate all’importanza che l’argomento riveste, non solo come determinazioni dell’amministrazione pubblica  sulla  gestione presente del territorio di caccia ma  sul rapporto esistente tra uomo e ambiente naturale  .
Sensibilità e attenzione all’ambiente  caratterizzano l’approccio   dei popoli evoluti ad una coscienza capace di riconoscere i problemi globali e declinarli in politiche locali. Invece da noi  sembrano non interrompere il pensiero corto e sbrigativo,che divide gli animali in prede e predatori, ignorando le necessità di un ecosistema delicato e singolare come quello dell’Oasi della Badia.
Si dovrebbe dunque interrompere una scelta di tutela che ha caratterizzato la gestione di quell’area per alcuni decenni,causando a detta dell’ATC la proliferazione incontrollata dei cinghiali,sperando così di arginare il fenomeno a schioppettate.
Diciamolo subito,il problema dei cinghiali ha proporzioni ben più vaste di quelle dell’Oasi e non si risolverà con un approccio improntato esclusivamente  alla caccia .La caccia al cinghiale nell’oasi aprirà la caccia illegale alle specie protette,non ci sono ne uomini ne soldi per fare i controlli necessari. Controlli che andrebbero estesi a tutto il territorio dell’entroterra per individuare i molti comportamenti furbeschi da parte di alcuni cacciatori disonesti,come il foraggiamento dei cinghiali e la diffusione di femmine gravide.
Oppure su vuole destinare un territorio cosiddetto vergine alle smanie venatorie per soddisfarne la sete?La tutela  di specie migratorie rare ,la rara biodiversità  degli ambienti ricchi di acque dell’Oasi della Badia  non  sono argomento secondario e risibile ,sono l’essenza di un ritrovato rapporto tra cittadini del Mondo e Ambiente naturale. Oggi più che mai di fronte agli enormi problemi del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici siamo chiamati a ponderare attentamente i nostri passi e allargare il pensiero alle conseguenze generali che anche scelte apparentemente di esclusivo interesse locale hanno sia in termini di protezione dell’ambiente che nei risvolti educativi connessi.
Di fronte alla questione dell’apertura della caccia all’Oasi della Badia  sollevata dall’Atc,  abbiamo assistito al silenzio imbarazzante  della Giunta Comunale, del Pd, del sindaco Gambini, di Rosati e Londei, che in campagna elettorale si erano spesi in fiumi di parole a difesa dell’ambiente. E preoccupa soprattutto il silenzio del governatore regionale Ceriscioli. Non vorremmo che per i ricorrenti motivi elettorali, il governo regionale, dopo aver dimostrato incapacità e incompetenza nel saper gestire il problema della caccia e la tutela degli agricoltori, - purtroppo l’incapacità non si limita solo a questo -  pensasse alla solita regalia a favore della lobby e di quelle associazioni venatorie meno permeabili alle esigenze ambientali, a scapito della salvaguardia del territorio e della sua biodiversità. Ancora una volta il governo regionale si piegherebbe agli interessi di pochi a scapito di tutta la collettività.

Urbino,11 luglio 19

 

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