mercoledì 14 ottobre 2015

LA CRISI NELLE MARCHE
Eliminare l’articolo 18, totem di un passato che non c’è più, dare all’Italia un mercato del lavoro moderno e funzionale, con regole certe ed inclusive, sono le parole d'ordine di Matteo Renzi.
Cambia di nuovo l’articolo 18, dopo le modifiche già decise dal governo Monti, vengono riformati gli ammortizzatori sociali , i servizi per il lavoro e il riordino delle tipologie contrattuali.
La crisi non è ancora finita, nel primo trimestre dell'anno 1.394 imprese hanno chiuso.
A farne le spese, sono le imprese individuali (-1.363), in particolare nei settori del commercio (-515), dell'edilizia (-355) e dell'agricoltura (-526) mentre quelle industriali hanno avuto un calo di 296 imprese. Le provincie penalizzate sono, in ordine, le seguenti: Macerata (-440), Pesaro (-251),Fermo,(-249), Ancona (-229), Ascoli (-155). Le domande di disoccupazione sono in aumento. Il dato più preoccupante riguarda proprio Urbino e il suo circondario dove si è registrato un aumento del 14,9%. Aumenta la cassa integrazione straordinaria. Stando ai dati Cgil Inps rielaborati da Ires Cgil Marche anche la cassa integrazione straordinaria (Cig) nell’intera provincia è in aumento rispetto al 2013. Preoccupa l’incremento della Cig nel mobile (+80,7%), nella meccanica (+30,7%) e nel settore chimico-plastica (da 115.000 a 408.000 ore). La cassa integrazione in deroga, invece, aumenta del 3,9%.
Le imprese licenziano i lavoratori e poi riassumono col nuovo contratto a tutele crescenti.
Per i nuovi assunti è stato privilegiato questo nuovo contratto, mentre agli altri non resta che adeguarsi alle ben poco consolanti novità. Inoltre, è stato introdotto un nuovo metodo di assunzione nel decreto relativo al riordino dei contratti del Jobs Act: i cosiddetti Voucher che rappresentano un sistema di pagamento utilizzato dai datori di lavoro per remunerare prestazioni di lavoro accessorio, cioè quelle prestazioni svolte in modo discontinuo e saltuario al di fuori di un normale contratto di lavoro .



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