SUGLI ATTENTATI
A BRUXELLES:
ALCUNE VERITA’ SCOMODE PER IL
CONFORMISMO MEDIATICO.
Due nuovi
attentati in luoghi affollati a Bruxelles hanno creato una strage: 32 morti,
oltre270 feriti. Sinistra per Urbino esprime profondo cordoglio e le
condoglianze alle famiglie delle vittime. Ormai la guerra coinvolge l’Europa
che come mai nel passato è sottoposta a processi di destabilizzazione con attentati
terroristici, emigrazioni bibliche, crisi economica – sociale, pressioni
finanziarie.
Di fronte a
questi fatti sanguinosi rinnoviamo la richiesta e il nostro impegno per uscita
dalla Nato, alleanza a comando Usa che ha portato il nostro Paese a essere
coinvolto nelle guerre di Jugoslavia, prima e seconda guerra in Iraq,
Afghanistan, Libia e da ultime in Siria e Ucraina. Le guerre scatenate dagli
Usa per combattere il terrorismo, in realtà hanno creato ed esteso terrorismo e
fanatismo religioso, e hanno causato milioni di morti tra i civili (700 mila le
vittime solo nella seconda guerra in Iraq). La Nato è una alleanza aggressiva
che persegue esclusivamente gli interessi Usa per il dominio del mondo,
danneggiando i nostri interessi nazionali e popolari, e aggrava i già difficili bilanci statali e la
nostra provata economia.
Siamo
sicuramente colpiti e commossi di fronte al dolore delle vittime, ma non ci
sentiamo di unirci alle condoglianze del governo italiano, che giudichiamo
ipocrite perché espresse dopo la firma di vendite miliardarie di armamenti alle
monarchie arabe sostenitrici del terrorismo, e denunciamo le strumentalizzazioni di una destra sempre più razzista (di un razzismo di classe, nei confronti degli
immigrati poveri), lepenista e islamofoba. Respingiamo con forza la guerra di religione, dietro cui si
nasconde un bieco razzismo : per primo fu Bush figlio a parlare di guerra in
nome della religione, quando annunciando la guerra prima all’Afghanistan e poi
all’Iraq, si appellò a Dio e parlò di nuove “crociate”. Le guerre di religione
non esistono e nascondono in realtà interessi economici, politici e di classe.
Invitiamo
invece a riflettere sull’Isis e sulle conseguenze per i cittadini europei.
L’Isis, che
ha riunito terroristi, tagliagole,
banditi, fanatici e mercenari senza scrupoli da tutto il mondo, sbandati, ed
emarginati delle periferie delle megalopoli europee, è stata creata, equipaggiata ed addestrata dagli
Usa, e sostenuta e finanziata dalla Turchia, paese Nato, nel cui territorio
furono allestiti campi di addestramento, dall’ Arabia Saudita, dal Qatar,
alleati privilegiati degli Usa e della Nato in M.O. Alla creazione di questa
pericolosa e terrificante compagnia della morte hanno attivamente contribuito
Regno Unito e Francia con addestratori e armi, e Germania e Italia (si vedano i
finanziamenti del ministero degli esteri
diretto da Terzi del governo Monti) che hanno profuso finanziamenti . L’Isis fu
creata col disegno di abbattere il governo laico siriano di Assad e quello
iracheno, tappe fondamentali per poi destabilizzare l’Iran, nemico degli Usa e
di Israele, e sostenitore della causa palestinese. Tutta una regione ricca di
petrolio, di gas e attraversata da gasdotti, strategicamente importante per
imporre la politica dei prezzi e ricattare i paesi importatori di fonti
energetiche.
L’Isis ha
cementato questi gruppi di emarginati, sbandati, terroristi e malavitosi con un
fanatismo religioso islamista sunnita, compiendo violenze inaudite nei
confronti delle altre componenti religiose islamiche, senza fermarsi di fronte
alle comunità cristiane che subirono così atrocità di ogni specie. Finché la
violenza dell’Isis era diretta contro
altri islamici, l’Occidente è rimasto a guardare, anche con un certo
compiacimento in quanto – non contenti dei disastri creati con le guerre in
Iraq e Libia – miravano al rovesciamento del governo laico di Assad e in futuro
dello stesso Iran. Tuttavia quando la violenza dell’Isis ha colpito le
minoranze cristiane, che sotto i governi di Assad, Saddam Hussein e Gheddafi,
per il loro carattere laicista, avevano convissuto tranquillamente, l’opinione
pubblica occidentale, su pressione del Papa e delle varie Chiese, non ha più
potuto tacere. Inoltre la Russia era nel frattempo intervenuta direttamente in Siria, determinando non solo
la sconfitta militare dell’Isis, ma anche di quelle minuscole formazioni, che
pur responsabili di gravi atti terroristici nei confronti delle forze
dell’ordine e della popolazione siriana, si erano astenute dalle violenze nei
confronti delle comunità cristiane.
Questi piccoli
e variegati gruppi, molto divisi tra loro e agli ordini degli Usa, sono
chiamati dalla stampa occidentale “ribelli moderati” e sono costituiti da ex
ufficiali dell’esercito siriano che con una parte dei loro soldati, quando
Assad sembrava sul punto di soccombere, hanno
disertato, fiduciosi in una rapida fine
del Presidente siriano, come era già accaduto con Gheddafi, e prima ancora con
Saddam, e di poter svolgere un ruolo da
prime donne nella Siria del dopo Assad.
A questo
punto la Francia, prima e poi gli Usa, decisero di intervenire con qualche
bombardamento per limitare la
riconquista da parte dell’esercito siriano che con l’aiuto dell’aviazione russa
in poco tempo aveva riconquistato gran parte del territorio strappandolo
all’Isis e ora minacciava di spazzare via i cosiddetti “ribelli moderati”, e per
avere un ruolo nelle trattative per il
futuro assetto politico e ricostruzione della Siria post bellica.
Di qui la
minaccia dell’Isis di portare la guerra nella stessa Francia come ritorsione
per ciò che ai loro occhi appare un tradimento di un sostegno prima garantito e
poi negato.
Le sconfitte
militari dell’Isis in Siria e in Iraq hanno costretto una parte consistente di
quelle migliaia di giovani che dalle periferie delle megalopoli europee erano
accorsi per militare sotto le bandiere dell’Isis a fare ritorno a casa.
Tuttavia ci chiediamo: è possibile che migliaia di giovani abbiano attraversato
le frontiere di mezz’Europa, siano giunti in Turchia e infine entrati a far parte
dell’Isis, senza che i servizi segreti dei paesi Nato e quelli turchi, ben
integrati con i comandi Usa, se ne siano accorti ?
E’ ovvio che
questo immenso transito, maggiore all’andata, ma sempre consistente anche al
ritorno, era ben a conoscenza dei servizi segreti dei paesi interessati, che lo
consentivano perché i foreign fighters servivano per abbattere Assad.
Ma perché
questi combattenti di ritorno e gli altri sospetti di simpatie per l’Isis, non
sono stati tenuti d’occhio? chi ha loro fornito sostegno logistico, armi e ogni
sorta di copertura?
Un
parlamentare belga ha rilasciato a caldo degli attentati questa dichiarazione
inquietante :
“Tuttavia,
come passare sotto silenzio la responsabilità del governo belga in questi atti
orrendi perpetrati questo martedì nella nostra capitale? Di due cose l’una, o i
nostri servizi di sicurezza sono incompetenti e incapaci di proteggere i luoghi
sensibili come l’aeroporto nazionale o la rete di metropolitana di Bruxelles, o
sono gli stessi servizi all’origine di questi attentati.”
In gran
parte dei paesi europei si assiste ad una progressiva riduzione della
democrazia rappresentativa, caratteristica delle costituzioni uscite dalla
vittoria sul nazifascismo, con un
rafforzamento a dismisura del potere esecutivo (“democratura” è stata definita
questa nuova forma istituzionale dove affiorano
forme di governo sempre più autoritarie e plebiscitarie); inoltre vengono
presi provvedimenti e misure securitarie per ridurre i diritti e le garanzie
individuali, in nome di uno stato emergenziale per gli atti di terrorismo. Da
più parti si sospetta che il terrorismo venga utilizzato dai governi per
limitare ulteriormente democrazia e libertà individuali.
Gli Usa, la
Nato, Regno Unito,Francia, Germania, Italia, Turchia, Arabia Saudita, Qatar,
sono responsabili di aver creato, finanziato, addestrato, favorito
l’arruolamento delle milizie dell’Isis, e di conseguenza delle atrocità e
devastazioni commesse dalle sue orde barbariche.
L’Italia
deve uscire dalla Nato, strumento di guerra in mano agli Usa, in cui siedono potenze e paesi che alimentano continuamente
il terrorismo internazionale,
Le periferie
depresse delle megalopoli europee sono abitate dalla gran massa di emigrati che
spesso vengono tenuti ai margini della
convivenza sociale, e lasciati senza lavoro o con lavori saltuari. Questi
quartieri diventano luoghi di reclutamento e di giustificazione del terrorismo.
Le società capitalistiche europee accentuano anziché attenuare le gravi ed evidenti contraddizioni sociali,
tra chi può godere di immense risorse e beni, e diventa sempre più ricco, e chi spesso non riesce a garantirsi un pasto ed ad avere un tetto sotto cui riparare; questa fascia sociale,
composta prevalentemente da immigrati, tende progressivamente ad allargarsi.
Gli immigrati vengono spesso ghettizzati in quartieri degradati (anche la
piccola Urbino ha il noto quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2, distante
dalla città, dove sono stati ghettizzati gli immigrati poveri. E’ un caso che
in questo quartiere ci abitano esclusivamente cittadini non di origine
italiana, immigrati, con poche risorse economiche?), utilizzati per lavori più
umili e come esercito di manodopera di riserva.
La lotta al
terrorismo per essere conseguente comporta la lotta contro l’imperialismo Usa
che lo alimenta per i suoi fini di dominio del mondo; ipocrite sono le lacrime
per le vittime di chi ha organizzato, addestrato e finanziato le bande
terroristiche.
La lotta al
terrorismo è lotta di classe perché alimenta il razzismo, strumento delle
classi capitalistiche per dividere i lavoratori e gli oppressi ; il razzismo
contro gli immigrati poveri diventa un pretesto per separare i lavoratori italiani dai lavoratori immigrati,
uniti invece dall’appartenenza alla stessa classe.
La lotta al
terrorismo è lotta per la democrazia, per la rappresentanza proporzionale nelle
istituzioni, per garantire i diritti individuali contro un potere sempre più
securitario.