La pervicacia con cui il consigliere PD Biancani persegue nel suo disegno di costruire una ciclabile accanto alla ferrovia, ha dell'incredibile. E' apparso chiaro fin dall'inizio, ai cittadini pro ferrovia più attenti che dietro questo disegno potevano nascondersi una insidia e una minaccia per il progetto fondamentale del ripristino della ferrovia, date le difficoltà del tracciato, ipotizzato accanto ai binari, nel superare i tanti ostacoli naturali e viari. Dopo la bocciatura di questo fantasioso progetto da parte del Ministero Infrastrutture Trasporti, e le garanzie dell'assessore regionale sulla ciclabile in un nuovo tracciato, diverso da quello bocciato, fermo restando l'obiettivo primario del ripristino della ferrovia, il consigliere Pd ancora insiste. Non si capisce questa caparbietà, o meglio siccome a pensare male si fa peccato ma certe volte ci si indovina, - diceva uno che se ne intendeva di intrighi - sorge il sospetto che dietro ci siano altri motivi che potrebbero andare di nuovo a scapito dei cittadini dell'entroterra. Comunque se il progetto è stato sbagliato e quindi bocciato, e questo va a scapito di chi lo aveva proposto con insistenza, sarebbe ragionevole che l'opposizione in Consiglio Regionale collaborasse con la maggioranza per la realizzazione della ferrovia in primo luogo e per un nuovo progetto di ciclabile più distante dai binari per non pregiudicarne l'uso ferroviario, in modo che il percorso tra Fano e Urbino, attraverso i tanti centri medi e piccoli, sia agevole, non ostacolato da ponti, gallerie e altre difficoltà naturali, e ottenga l'approvazione del MIT.
L'entroterra ha urgente bisogno di presidi sanitari, di un potenziamento dell'ospedale esistente e di infrastrutture pena la sua desertificazione sociale ed economica. I suoi cittadini non solo ne sono coscienti, ma sono anche stanchi e arrabbiati di subirne le endemiche carenze che vanno ad impattare sulle loro vite quotidiane, sulle loro tasche e sui loro disagi, pregiudicando uno sviluppo economico basato su attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale, su un'agricoltura biologica, su un turismo di qualità e sostenibile in grado di valorizzare le bellezze culturali e naturali del territorio. Il Pd della costa dopo la batosta delle ultime elezioni regionali lo dovrebbe capire. Cerchi ora di riparare ai danni causati dalle sue politiche. Si smetta di litigare accampando pretesti e artifici su queste opere così importanti, e si lavori, congiuntamente e in modo trasparente, per una linea ferroviaria moderna ed efficiente, che colleghi costa ed entroterra superando il traffico su gomma, ormai intasato e inquinante oltre ogni ragionevole sopportazione in termini di salute, di costi e di tempi, e per una ciclabile che unisca i vari centri abitati, senza avere il pensiero ossessivo di come andare ad intralciare quell'opera che tutte le forze politiche dell'entroterra ritengono fondamentale, oggi per il turismo, e domani, - metropolitana di superficie - , per la mobilità di cittadini e merci. Se il Pd rivolgesse il suo impegno e le sue energie in questa direzione, avrebbe tutto da guadagnare, in immagine e anche in voti.