RICECI UN PRIMO PARZIALE SUCCESSO DELLA MOBILITAZIONE POPOLARE.
Di fronte alle manifestazioni di protesta di centinaia di cittadini, assemblea di Gallo di Petriano, assemblea in Piazza della Repubblica ad Urbino, nei due Consigli Comunali ad Urbino, il ritrovo popolare a Riceci del 14 luglio, e da ultimo il sit-in di protesta del 24 luglio davanti la sede di Marche MultiServizi, il Consiglio di Amministrazione dell'azienda ha deciso all'unanimità, quindi col voto dei consiglieri di Hera e dei Comuni, di sospendere per il momento il progetto di Riceci e di chiedere a tutti i comuni soci dell'azienda di avanzare una proposta sostitutiva del sito di Riceci.
E' certamente un successo delle grandi manifestazioni e mobilitazioni dei vari Comitati di cittadini, sorti spontaneamente in provincia. Tuttavia Sinistra per Urbino ritiene che non debba essere abbandonata la vigilanza e che la mobilitazione non debba abbassare la guardia. Infatti nel comunicato congiunto non si recede dal progetto, che si afferma "fondamentale per lo sviluppo economico – finanziario dell'Azienda" e avverte i cittadini che questo progetto è funzionale a "tutto il sistema" compreso "il sistema tariffario che risulta purtroppo l'unica leva a disposizione per gli investimenti".
Tradotto dal burocratese, se questo progetto non si fa a Riceci o in un altro posto (ma quale? Quale comune dell'entroterra darà la sua autorizzazione ad ospitare una discarica?), l'Azienda MMS aumenterà la Tari, la tassa sui rifiuti, come se non fosse già abbastanza cara quella che già i cittadini pagano. In questa comunicazione, in cui si prende atto di fermarsi di fronte alla mobilitazione dei cittadini, non si fa alcun cenno ad una diversa politica della gestione dei rifiuti, non si parla di aumentare la differenziata dei rifiuti urbani e industriali non pericolosi per ridurre sensibilmente il ricorso alle discariche, non si parla di cessare con l'importazione di rifiuti da fuori provincia e regione, ma si continua a perseguire la stessa politica che vede nei rifiuti un' occasione per fare profitti e per maggiori dividendi per i privati e anche per possibili ed eventuali maggiori compensi per l'Amministratore Delegato e i membri del CdA.
E in tutto ciò, il governo nazionale e regionale di destra nulla ha cambiato rispetto alle politiche precedenti, anzi ha incrementato le dichiarazioni e i propositi per creare nuovi inceneritori, cioè per rovinare ulteriormente l'aria già malsana delle nostre città. E' inoltre necessario conoscere perché si è ricorso alla costituzione di una nuova società, "Aurora" che per il 60% è in mano dei privati, con la prospettiva che MMS dovrà in seguito rilevarne l'intera quota. Sembra un gioco ad incastri, un gioco finanziario speculativo, in cui i contribuenti hanno solo da perdere. Nessun chiarimento nell'audizione dell'A.D. nel Consiglio Comunale ad Urbino, e nemmeno da parte del delegato del Sindaco Gambini nel Cda, e nemmeno dallo stesso Sindaco Gambini. Chi sono i soci privati della società Aurora? Con quanto di capitale hanno originariamente concorso? E' stata una operazione congrua o a vantaggio del privato entrare in tale società? E' possibile che l'A.D. di Aurora sia lo stesso di MMS?
Dopo le esternazioni nell'ultimo Consiglio Comunale perché le forze di maggioranza che dichiarano di essere contro Riceci non ne traggono le necessarie conseguenze? Perché rimangono abbarbicati alle poltrone se non condividono le posizioni del Sindaco in materia di rifiuti? Gambini aveva vinto le elezioni nel 2014 innalzando la bandiera della chiusura della discarica di Cà Lucio. Quanti anni sono trascorsi prima che se ne vedesse qualche passo? Poi voleva portare il biodigestore a Canavaccio, scelta che ancora difende. Infine Riceci. Le dichiarazioni delle forze di maggioranza, ogni volta mostrano l'ipocrisia e l'opportunismo di chi è interessato ai posti di potere piuttosto che alla salute e all'ambiente di Urbino e dei suoi cittadini.
Quindi la mobilitazione dovrà mantenersi vigile perché gli intrighi e le manovre antipopolari siano sconfitte come lo è stato per questa prima fase su Riceci, e battersi per una gestione pubblica dei rifiuti al di fuori delle alchimie e delle speculazioni di imprenditori senza scrupoli. Bisogna richiedere la gestione pubblica dei beni comuni, a cominciare dalla gestione dell'acqua, dei rifiuti e della sanità. Per sovvertire radicalmente il modello di sviluppo rapace che è stato imposto sul piano nazionale e locale negli ultimi 30 anni è necessario arrestare le privatizzazioni, smantellare questi carrozzoni come MMS, che funzionano da camera di compensazione degli interessi privati e delle consorterie politiche, e affermare una proprietà pubblica e una gestione trasparente dei beni comuni, che per statuto coinvolga la cittadinanza nelle scelte strategiche. Basta con le speculazioni privatistiche a danno dei cittadini e la monetizzazione della salute. Si perde sia dal punto di vista del controllo della salute che dal punto di vista del controllo tariffario.
Urbino, 25.7.23