giovedì 18 febbraio 2021
SINISTRA PER URBINO. A FIANCO DEI COMITATI PER UN AUTENTICO AMBIENTALISMO
domenica 14 febbraio 2021
AVANTI PER IL RIPRISTINO DELLA FERROVIA. NO A PRETESTI ED ESPEDIENTI.
La visita del Presidente della Commissione Trasporti Coltorti e del sen. Fede membro della stessa Commissione, entrambi del Movimento 5stelle, e l'incontro con il Presidente della Regione Acquaroli, durante il quale si è parlato di viabilità, infrastrutture e anche della ferrovia Fano – Urbino, hanno rafforzato le speranza che qualcosa possa muoversi per la fattibilità di questa arteria, fondamentale per la vita dell'entroterra. Tuttavia ancora una volta stupisce l'ostinazione di chi continua ad insistere sulla ciclabile a 1 metro dai binari, il pretesto per opporsi in altro modo al ripristino della ferrovia. Egoismo e arroganza miopi e controproducenti, perchè anche i residenti della costa sono interessati alla vivibilità dell'entroterra per avere scambi veloci e non avere conseguenze per migrazioni massive sui centri costieri. Attualmente, per tutto l'entroterra, la priorità è il ripristino della ferrovia, l'unico strumento che può consentire scambi veloci e sicuri con la costa di persone e merci, senza inquinare, riducendo gli intasamenti stradali e le continue spese per i rifacimenti del manto stradale. Poi nessuno è contrario che possa svilupparsi una rete di ciclabili; anzi ben vengano ma non a scapito della ferrovia, come i ferventi partigiani della ciclabile a fianco dei binari auspicano. Nessun ente o regolamento ferroviario consentiranno mai una ciclabile che corra a fianco della ferrovia, e questa ostinazione costituisce un espediente di coloro che in realtà si oppongono al ripristino per sostituire la tratta dei binari con la ciclabile; non è un caso che sono sempre gli stessi, prima esprimendosi palesamente contro e ora agitando la ciclabile accanto ai binari per continuare nella loro lotta di opposizione. Oggi chi si batte testardamente per la ciclabile a fianco dei binari lo fa perchè contrario al ripristino della ferrovia. Non si comprendono le ragioni di autorevoli esponenti del Pd della costa nell' alimentare questa ostinazione. Sinistra per Urbino chiede che il Pd di Urbino e dell'entroterra intervenga pubblicamente sull'argomento e ponga il tema della ferrovia come discriminante nei rapporti interpartito. Il Pd dell'entroterra ha pagato un alto prezzo in termini di consenso per seguire una politica di subordinazione alle miopi scelte del Pd della costa sui temi della ferrovia, della sanità, delle infrastrutture, dell'ambiente e per politiche che hanno causato un lento e progressivo declino economico e sociale. Il silenzio, altrimenti, potrebbe apparire complice di coloro che gridano e lavorano per sabotare i piccoli ma importanti passi che invece si stanno compiendo per merito innanzitutto dell'AFVM e poi di tutti coloro che da tanti anni si stanno battendo per il ripristino della ferrovia, compresa Sinistra per Urbino.
Sempre all'interno del Pd alcuni personaggi con visibilità mediatica hanno scoperto da ultimo la ferrovia, ma su un percorso ex novo di collegamento con Vallefoglia. Ora nessuno vuol togliere nulla a Vallefoglia, un centro produttivo di fondamentale importanza della nostra provincia, e non sarà sicuramente Sinistra per Urbino ad opporsi alla linea ferroviaria per Vallefoglia. Ma vorremmo far riflettere i loro proponenti: è già difficile procedere per il ripristino della Fano Urbino, dove esistono binari e un sedime ferroviario già predisposti, a maggior ragione pensare ad un tratto ferroviario ex novo con un nuovo percorso, progettazioni, espropri ecc. Quindi, perchè non appaia anche questa, un'arma di distrazione di massa, per creare confusione e distogliere l'attenzione dall'obiettivo principale, tutte le forze che hanno a cuore l'avvenire del nostro entroterra si concentrino per il ripristino della ferrovia Fano – Urbino, che potrà costituire la base per poi proseguire con altri percorsi. Qualsiasi altra proposta o invenzione rischia altrimenti di portare acqua al campo avverso. Si apra un tavolo di collaborazione tra tutte le forze, maggioranza e opposizione, si lavori unitariamente per trovare le risorse necessarie, anche ricorrendo ai fondi europei del Next Generation EU, si esca dall'annosa passività e colpevole inazione da parte della Giunta Comunale di Urbino e dell'intero Consiglio. Soltanto attivandosi, unendo forze e risorse si potrà ritornare a vedere il treno sferragliare nelle nostre valli.
SINISTRA PER URBINO. NUOVO ANNO NUOVO TAGLIO. LA POCA PROPENSIONE ALLA DIFESA AMBIENTALE DELLA GIUNTA.
Il nuovo anno è iniziato con il taglio di un nuovo albero, un centenario platano dalla maestosa chioma, in via Gramsci, vicino alla sede degli ambulatori medici, e all'Isef. L'albero viene sempre dipinto come simbolo della vita, e in effetti ci fornisce ossigeno tramite l'azione clorofilliana, partecipa al ciclo dell'acqua, impedisce l'erosione dei terreni, offre cibo e riparo per i volatili, mitiga la calura estiva, ha sempre svolto e svolge un'importante funzione di arredo e ornamento urbano, tanto che un importante architetto e urbanista, Stefano Boeri, - a cui la giunta prima aveva affidato un importante incarico per la città per poi provvedere alla sua revoca con motivazioni misteriose - integrando verde, biodiversità e abitazioni ha avuto grande notorietà in Italia, in Europa e in Cina. A parole tutti parlano a difesa del verde e dell'albero, ma nei fatti la città ha visto una sensibile diminuzione degli alberi in città. Eppure anche la traumatica vicenda della pandemia ha rafforzato nell'opinione pubblica l'esigenza di difendere l'ambiente naturalistico e il verde. Ora non vogliamo entrare nelle motivazioni che hanno indotto la Giunta a tagliare questo secolare e ornamentale albero, né siamo per difendere ogni singolo albero e condannare ogni singolo taglio in città, sebbene la cosa ci provochi dispiacere. Si può facilmente rimarcare, tuttavia, come questa Giunta, insieme alla precedente, si sia caratterizzata per una scarsa vocazione ambientalista, con continui tagli di alberi, col consumo di suolo spesso per piazzole, parcheggi e parcheggini, con il tentativo di imporre il biodigestore a Canavaccio contro la volontà dei residenti, per l'indifferenza nei confronti delle rimostranze dei residenti che soffrono per la discarica di Cà Lucio, per la vicenda enigmatica con chiusura del Cea-Casa delle Vigne, ecc. La destra con l'ambientalismo ha sempre avuto una reazione allergica e questa Giunta non lo smentisce. Se un singolo albero va tagliato perchè può costituire un pericolo per l'incolumità pubblica, non saremo certamente noi a sostenere il contrario. Ma se in un posto si taglia un albero, perchè malato o pericolante, se ne può piantare uno nuovo o nello stesso posto o vicino o lungo un'altra strada cittadina. Invece in questi anni abbiamo assistito al taglio continuativo di alberi lungo le strade e le vie della città, senza che venissero rimpiazzati con piantumazioni di varietà simili o diverse che potessero ben adattarsi con l'ambiente urbano. Inoltre questa Giunta non ha curato per nulla il verde urbano: pensiamo all'esempio tipico del Parco delle Vigne, il biglietto da visita della città, abbandonato a sé stesso, addirittura mezzo bruciacchiato dopo l'incendio di questa estate, senza un minimo di manutenzione straordinaria né tantomeno ordinaria. La città ha bisogno degli alberi e la loro lenta ma progressiva scomparsa costituisce un grave danno e una ferita per essa. La città vive in simbiosi con il verde. Urbino,09.01.21