lunedì 11 dicembre 2017

                                        White Christmas Nightmare ( Incubo natalizio)
La Disneyland natalizia cui ci ha abituato la giunta Gambini, in bilico tra kitch decorativo e bulimia delle iniziative, ha raggiunto quest'anno punte raccapriccianti con la scelta di installare i mercatini davanti al Palazzo ducale, raggiungendo il doppio risultato di sfregiare il cuore monumentale della città e di superare se stessa nel ridicolo.
Decisione più che discutibile in quanto ad impatto ambientale e anche suicida nei riguardi del turismo. Pensiamo allo sconcerto e alla delusione di chi è venuto ad Urbino attratto dalla fama dello splendido Palazzo e della Galleria delle Marche e si è ritrovato davanti allo sconcio accampamento di tendoni plastificati che assediano la prestigiosa dimora rinascimentale. Per non parlare del camioncino degli arrosticini che fa da grottesco sfondo a questa delirante scenografia...
Sprezzo totale nei confronti del decoro cittadino, dei turisti , dei residenti e dei negozianti, costretti a sorbirsi giorno e sera , tra Piazza della Repubblica e Mercatale, musiche e canzoni (naturalmente in inglese) diffuse dagli altoparlanti e penalizzati da cambiamenti nella viabilità che non tengono conto delle esigenze di chi, in quelle zone, abita e lavora .
Continuare su questa strada significa uccidere il centro storico, trasformandolo in una zona franca per la movida serale e il turismo "mordi e fuggi" , privo di ricadute sull'economia cittadina, mentre gli abitanti sono spinti ad andarsene in zone più tranquille.
A tre anni dall'insediamento dell'amministrazione, non ci sono più dubbi in proposito: resta da capire se questa politica, in sostanziale continuità con quella delle precedenti amministrazioni a guida PD, è frutto semplicemente di incompetenza ed ignoranza, o se risponde a determinati interessi economici che puntano a ridisegnare spazi e funzioni del centro storico.



CI ERAVAMO SBAGLIATI
Ad un anno dalla vittoria del No al referendum costituzionale, per il quale tanto ci siamo impegnati, dobbiamo riconoscerlo: abbiamo peccato di ingenuità e impreparazione , vuoi per carenza nell'analisi degli scenari politici globali, colpa tutto sommato perdonabile ad una piccola forza come la nostra, vuoi per inesperienza nell'individuare a colpo sicuro le fake news che di questi tempi mietono vittime quotidiane.
Di fronte all'intervento a favore della riforma costituzionale da parte dell'ambasciatore statunitense in Italia, un anno fa abbiamo gridato all'ingerenza americana nella politica interna del nostro Paese e con altrettanta forza abbiamo denunciato le pressioni della stampa economica d'oltreoceano e della banca J.P. Morgan che sottolineavano l'improrogabile necessità per l'Italia di cambiare la propria Costituzione e prospettavano scenari politico-economici apocalittici in caso di vittoria del No con l'evidente scopo di impaurire e ricattare l'elettorato.
Ebbene, non da quella parte provenivano le indebite intromissioni: da fonte autorevolissima- l'ex vicepresidente degli USA- apprendiamo sgomenti che dietro la vittoria del No non ci stavano l'attaccamento degli Italiani alla Costituzione uscita dalla Resistenza, né una certa antipatia nei confronti di un premier sbruffone, né il rifiuto della sua politica sul lavoro, la scuola,l'ambiente, ma la longa manus di Vladimir Putin.
Se avessimo conosciuto un po' meglio la storia del dopoguerra, non dovremmo ora rammaricarci di tanta credulità : avremmo, infatti, dovuto sapere che , dal 45 ad oggi, il governo degli Stati Uniti è sempre stato estremamente rispettoso delle scelte politiche degli Stati sovrani in ogni angolo del mondo, dall'Europa all'America Latina, dal Medio-Oriente alla Penisola indocinese. Anche di recente, abbiamo potuto constatare la sua assoluta neutralità in Ucraina e Siria. Perché mai avrebbe dovuto interessarsi alla nostra Costituzione e al cambiamento del quadro istituzionale che le modifiche studiate dal duo Renzi- Boschi avrebbero introdotto?
Abbiamo sbagliato, siamo umani, ma non vogliamo diventare, per parafrasare sant'Agostino, diabolici e dunque faremo molta attenzione nei mesi che ci separano dal voto a non cadere nella rete tesa dal Grande Vecchio moscovita che, secondo l'autorevolissima fonte, sta studiando le mosse per condizionare anche la prossima scadenza elettorale a tutto vantaggio delle oscure forze populiste del Male pronte ad accogliere i cosacchi in San Pietro. Dunque, a decretare la probabile sconfitta del partito di governo non sarà la crescente insofferenza per la sua politica antipopolare, per la sua incapacità di fare fronte alla disoccupazione e al disagio sociale, per lo scandalo di banca Etruria, per l'inettitudine e l'arroganza della classe politica che ha espresso, ma un complotto su scala mondiale (tanto è vero che è arrivato persino a insediare una sua creatura alla Casa Bianca...) che si avvale di quinte colonne nostrane.

Insomma, se Putin non ci fosse, come avrebbe detto Voltaire, bisognerebbe inventarlo, per chiamare tutti all'union sacrée contro i barbari in difesa della civiltà.

mercoledì 6 dicembre 2017

LA FERROVIA FANO – URBINO, INFRASTRUTTURA IRRINUNCIABILE PER L’ENTROTERRA.



Il Pd di Ricci non demorde sulla ciclabile. Biancani, anziché mobilitare Enti Locali, forze politiche, l’associazionismo e i cittadini per il ripristino della Ferrovia, su cui si è aperto uno spiraglio con il voto parlamentare, torna a rilanciare la ciclabile mettendosi di traverso rispetto agli sforzi di tanti che in questi anni si sono impegnati.  Non conta che numerose comunità locali e forze politiche si siano chiaramente espresse a favore del ripristino della Ferrovia, non conta nemmeno che anche il Pd urbinate si sia espresso in tal senso. Biancani annuncia giulivo la ciclabile e il ferro ciclo, anziché lavorare per il ripristino della tratta dopo che sia il Ministro Franceschini, sia il Parlamento, si sono espressi per il ripristino e per l’inserimento della tratta Fano – Urbino tra le ferrovie turistiche. E così giocando al ribasso, si presenterà con il progetto della ciclabile dal ministro Del Rio, che ha sempre opportunisticamente evitato di pronunciarsi sul ripristino della Ferrovia. Il Pd locale che ha assicurato gli urbinati sul suo impegno per la Ferrovia, ancora una volta starà zitto e subirà, supino, le decisioni dei vertici come per il passato su tante altre vicende? Stiamo assistendo ad un perverso gioco delle parti: a Ricci, Biancani, Ceriscioli, Del Rio e al Pd provinciale e regionale non interessa per nulla riattivare la Ferrovia. Anzi ne sono decisamente contro. Non interessa nemmeno la ciclabile: un percorso molto costoso, che transita per lunghi tratti tra boscaglie e territori non residenziali, forse utilizzabile saltuariamente la domenica solo da ristrette cerchie di sportivi, destinata ben presto ad essere ricoperta da buche, fango e sterpaglie. ( le nostre amministrazioni non riescono a curare le strade figuriamoci la ciclabile Fano- Urbino !!!). Ci vuole un mix di fantasia e sadismo nell’immaginare che famiglie con bambini o anziani al seguito, si inerpicano per raggiungere Urbino. Ciò che a loro interessa è esclusivamente l’unitarietà del tracciato per fini che non contemplano affatto la Ferrovia. Dietro questa proposta si nasconde forse un altro progetto di rapina a danno dell’entroterra ? Dopo averlo privato  di servizi essenziali, a cominciare da quelli della sanità, l’entroterra, che subisce la progressiva riduzione dei  residenti, è sempre più ridotto a riserva di caccia e luogo per le passeggiate fuoriporta. Ora il tracciato della Ferrovia, come auspicato pubblicamente da un importante amministratore, serve per il transito dell’ottima acqua dell’Appennino per rifornire i vacanzieri estivi della Costa ? I cittadini, coloro che si sono espressi per il ripristino della Ferrovia e gli stessi iscritti al Pd dell’entroterra si ricordino bene il giorno del voto  di come questi amministratori stanno riducendo il territorio.

domenica 3 dicembre 2017

UN ANNO DALLA VITTORIA DEL “NO” AL REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 4 DICEMBRE 2016.



 
MARTEDI’ 5 DICEMBRE  ore 21.00
presso la sede dell' Istituto della Resistenza E.Cappellini,
Via Oddi, 11, Urbino.
INCONTRO PUBBLICO SU:
UN ANNO DALLA VITTORIA DEL “NO”
AL REFERENDUM COSTITUZIONALE
DEL 4 DICEMBRE 2016
LA NUOVA LEGGE ELETTORALE,
QUALI PROSPETTIVE POLITICHE ?
introducono
 L'AVV. MARCELLO FAGIOLI
e
L'AVV. FRANCESCO VENDITTI
IL VOTO DEL 4 DICEMBRE HA SEGNATO LA SCONFITTA DEL PD, DI RENZI E DEL LORO TENTATIVO DI RESTRINGERE LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA E AVVIARE NEL PAESE UN DISEGNO NEOAUTORITARIO. CON LA VITTORIA DEL “NO” IL POPOLO ITALIANO HA ESPRESSO L’ESIGENZA DI UN CAMBIAMENTO POLITICO RADICALE DEL PAESE, HA BOCCIATO LE RIFORME DEI GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA DEGLI ULTIMI ANNI (LEGGE FORNERO SULLE PENSIONI, LEGGE SUL PRECARIATO, LA LEGGE SULLA SCUOLA, L’ABOLIZIONE DELL’ART.18, ECC.), HA IMPARATO AD AMARE LA NOSTRA COSTITUZIONE ED IMPOSSESSARSI DEL SUO GRANDE VALORE SOCIALE, MORALE E CIVILE.
Invitiamo tutti coloro che si sono impegnati nella campagna referendaria, coloro che hanno votato “NO”, ma anche coloro che sono stati illusi dalle promesse di Renzi, le varie forze e organizzazioni che si sono espresse per il “NO”, a partecipare all’iniziativa.

         

  
SINISTRA PER URBINO

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giovedì 9 novembre 2017

SINISTRA PER URBINO INCONTRA RIFONDAZIONE COMUNISTA



Sinistra per Urbino e Rifondazione Comunista si sono incontrati per confrontarsi sull’attuale momento politico e la possibilità di mettere in campo una comune strategia per i prossimi appuntamenti elettorali, con particolare riguardo alla tornata amministrativa del 2019. Dal confronto è scaturita  la necessità di una iniziativa unitaria basata sull’analisi condivisa della situazione politica del Paese. La crisi economica prodotta dalle politiche sociali dei governi di centro destra e centro sinistra, e dalla speculazione finanziaria internazionale impone una svolta dei modelli sociali e del welfare per garantire i diritti delle fasce  più deboli e marginali della società.
I governi a guida PD hanno aggravato la situazione con provvedimenti che hanno colpito il mondo del lavoro. Essi hanno attuato una politica economica che ha rifinanziato le banche fallite disinteressandosi dei risparmiatori e di varare un grande piano di investimenti pubblici per il lavoro e i giovani. Per questo  Sinistra per Urbino e RC concordano  nel rilanciare l’opposizione politica per costruire un fronte ampio  politico-programmatico della Sinistra, alternativo al Pd anche sul piano locale.
Il convincimento è che ci sia continuità tra le giunte di centrosinistra e quella attuale di centrodestra su progetti decisivi per il presente e il futuro della città. L’opposizione del PD si è rivelata debole e perdente su tutti i fronti: dalla difesa del patrimonio culturale e ambientale al contraddittorio contrasto della riforma sanitaria voluta dal  presidente Pd della Regione Ceriscioli.
Su queste ed altre problematiche Sinistra per Urbino e RC torneranno a discutere per formulare analisi e proposte  che saranno sottoposte al giudizio critico dei cittadini.