La decisione
del sindaco di Pesaro e della sua Giunta di sgombrare il Centro Sociale Sociale
“MalArlevet” di Via Leoncavallo a Pesaro, costituisce un atto ingiustificabile
e reazionario. I motivi tecnici addotti sono risibili e inconsistenti. In
realtà a Pesaro, come ad Urbino e in genere nel Paese, si intende silenziare quelle
voci politiche di sinistra scomode che vogliono opporsi alle politiche antidemocratiche
e di attacco alle condizioni di vita dei
giovani e dei lavoratori perseguite dai governi Pd e dalle amministrazioni
locali. Il centro Sociale di Via Leoncavallo si è distinto in tutti questi anni
come un centro di aggregazione di giovani in cui discutere di politica e
cultura, di problemi sociali, di solidarietà e organizzare incontri, concerti,
proiezioni, rappresentazioni teatrali. Proprio in questi giorni era in corso al
Centro una raccolta di materiale per portare aiuto alle popolazioni
terremotate. Costante è stato l’impegno del Centro contro le politiche e le
manifestazioni razzistiche, per un’accoglienza nei confronti dei migranti, a
favore del popolo palestinese e dei popoli oppressi, da ultimo nei referendum contro le trivelle e
in difesa della Costituzione. Non è un caso che il provvedimento venga attuato
all’indomani della sconfitta renziana sulla manomissione della Costituzione: il
renzista sindaco di Pesaro doveva rivalersi contro qualcuno che aveva mostrato
il suo impegno civile in difesa della Costituzione. La politica piddina si
proclama in difesa dei giovani, ma alla prova dei fatti colpisce per primi i
giovani, a meno che non si allineino alle volontà del manovratore.La principale
colpa del Centro Sociale pesarese è quella di non essere supino, di non farsi i
fatti propri, di intervenire con una visione autonoma e non succube alle
politiche antidemocratiche dei governanti. Queste politiche di soppressione e
restringimento degli spazi e dell’agibilità politica a formazioni politiche,
associazioni, e gruppi giovanili si registrano un po’ ovunque, anche nella
nostra città di Urbino, sotto forma di iniziative amministrative dirette o
indirette, palesi o velate.
Il risultato è che, giorno dopo giorno, gli spazi si restringono, le possibilità per
iniziative politiche e culturali si riducono, impoverendo le città dello
spirito creativo che proviene dai giovani e dai cittadini. Per i nostri governi
e amministrazioni meglio che ciascuno si trastulli con facebook , o si alieni
in qualche bar, piuttosto che ritrovarsi in un luogo fisico in cui discutere
della propria condizione e prendere iniziative che possono risultare sgradite a
chi comanda. Di qui l’operazione di sgombero del Centro Sociale a Pesaro e il
restringimento degli spazi ad Urbino. Sinistra per Urbino esprime piena
solidarietà ai giovani del Centro di Pesaro e li esorta a non cedere e a
proseguire nelle loro iniziative.