La cacciata del vicesindaco e assessore Guidi dalla Giunta ha provocato non poca sorpresa nel sonnecchiante mondo politico urbinate. La scelta di Guidi di aderire al gruppo politico “Azione” di Calenda, ha provocato l'immediata reazione del sindaco che lo ha defenestrato dalla Giunta.
Ora il Sindaco, con malcelata ipocrisia, si dice "addolorato" per la scelta di Guidi, lui che proclamava la lista “Liberi per Cambiare” una lista civica aperta, a cui potevano aderire anche iscritti ad altri partiti. Con l’epurazione di Guidi, il Sindaco in realtà conferma con decisione che la Giunta, in cui “Liberi per Cambiare” partecipa come forza di maggioranza, è a tutti gli effetti una Giunta organica alla Destra con buona pace del suo rivendicato carattere “civico”. Così termina l'equivoco: la lista di Gambini perde anche dal punto di vista formale – dopo averla persa da tempo dal punto di vista politico - la caratterizzazione di Lista civica, garantendo solo a chi è di destra la possibilità di ricoprire incarichi politici e di pubblico amministratore.
Contemporaneamente viene ancora una volta in evidenza l'autoritarismo di chi è a capo dell'Amministrazione, che decide l'epurazione senza il coinvolgimento degli altri assessori, e riunendo i capigruppo solo per avallare le sue decisioni, come un novello “padrone delle ferriere”. L'autoritarismo di chi guida l'Amministrazione, si è ormai acclarato da tempo, e i suoi modi di comandare anziché governare cercando il consenso, mal si conciliano con una corretta politica di inclusione e partecipazione come una città dal passato democratico e progressista dovrebbe pretendere. La Città non ha un sindaco che governa con la partecipazione dei cittadini, ma un Sindaco che amministra il Comune con uno stile da padrone di fine '800.
Dall’altra parte Guidi apprende con sorpresa, la decisione di Gambini di esonerarlo, e solo allora sembra prendere coscienza che la Giunta è di "centrodestra". Cioè solo quando viene cacciato definisce di destra la Giunta. Finora ha contribuito a consegnare la Città per la prima volta della sua storia alla Destra e ha realizzato politiche che l’hanno trascinata nel declino e verso il baratro economico, sociale, ambientale e culturale, trasformandola in un paese di anziani e pensionati, senza accorgersi che tutte le mirabolanti promesse elettorali si sono tradotte in vuote fantasie e che non solo questa Giunta non ha fatto nulla per “favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile, allargare le opportunità per tutti e semplificare radicalmente la vita ai cittadini”, come Calenda sostiene nel suo programma, ma ne ha accelerato l’evidente degrado.
Ora Guidi non prende nemmeno coscienza dei danni provocati alla città, e non è nemmeno coerente con la sua scelta, del resto non fatta da lui ma dal suo Sindaco, tanto è vero che esce con una spinta brutale dalla Giunta, ma rimane nel gruppo politico di “Liberi per Cambiare”, il cui capogruppo in Consiglio comunale ha approvato la sua cacciata. Il trasformismo di Guidi, perenne assessore per tutte le stagioni e per tutte le maggioranze, non conosce limiti ed è in grado di ingoiare rospi in genere difficilmente digeribili: evidentemente i vantaggi conseguiti comportano un prezzo e per il prossimo futuro meglio mantenere i piedi su due staffe, non si sa mai...
La Comunità attende una nuova gestione del governo con il coinvolgimento dei cittadini e auspica che l'opposizione in Consiglio comunale abbandoni da una parte incertezze e balbettii e dall'altra ridicoli e autolesionistici tentativi di consociativismo. Da almeno due anni Sinistra per Urbino sollecita il Pd a costruire un fronte democratico e progressista con quelle forze che non vogliono arrendersi al declino della città e a una amministrazione che dopo il 25 settembre potrebbe diventare ancora più pericolosa e arrogante con le destre al governo. In ogni caso Sinistra per Urbino ribadisce di essere pronta ad impegnarsi nella costruzione di un fronte democratico da opporre alla Destra per le amministrative del 2024.
Urbino, 29.08.2022