Sollecitati da alcuni cittadini della zona, abbiamo fatto una passeggiata per vedere a che punto fosse la strada Pallino-Schieti, sventrata per lavori alla conduttura dell’acqua poco dopo essere stata asfaltata di tutto punto.
Il risultato è stato disastroso: sebbene gli operai, anch’essi perplessi, ci abbiano detto che il sindaco di Urbino ha dato il via libera per la riapertura lunedì prossimo, la strada si presenta come un unico gigantesco rattoppo che va da monte fino a valle.
Rimarranno delusi i cittadini, esasperati per il ritardo nella riapertura, dopo mesi e mesi di disagi che si sono moltiplicati alla riapertura dell’anno scolastico. E farà l’ennesima brutta figura questa amministrazione, tanto amica del cemento e dell’asfalto (vedasi anche Ca’ Staccolo) ma assai poco lungimirante e incapace di qualsiasi programmazione, in questo settore non meno che in quello culturale.
E’ probabile che la strada debba essere presto asfaltata integralmente di nuovo e dunque nuovamente chiusa, con ulteriori spese per il Comune, perché è prevedibile che partendo da queste condizioni già precarie si logori rapidamente. Dovremo aspettare perciò l’imminenza delle prossime elezioni comunali per rivederla in tutto il suo splendore. Perché si sa: l’asfalto cresce di più e meglio in campagna elettorale.
Un’altra perplessità, in coda: per quanti decenni l’imponente gru sopra S.Lucia - regalataci da Corbucci ma anche da Gambini, come bonus in aggiunta a un orrendo, inutile e costosissimo centro commerciale ormai semivuoto che ha ucciso il commercio nel centro storico - continuerà ad ornare lo skyline della città, facendo a gara di bellezza – si fa per dire - con il Palazzo Ducale? Riusciranno anche i nostri nipoti a vederla oppure sarà un privilegio solo nostro?
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