Dopo la denuncia politica di PD e di Viva Urbino sulla stampa riguardo all'assunzione in Comune della figlia dell'assessore Guidi come istruttore direttivo tecnico, denuncia che ha provocato riprovazione e clamore nell'opinione pubblica, e dopo gli interventi sullo stesso tema del prof. Torrico, ci saremmo aspettati che l’assessore Guidi chiarisse pubblicamente, magari nello stesso Consiglio Comunale, la propria posizione. Invece ci ha consegnato soltanto silenzio. E soltanto silenzio, purtroppo, è venuto dai banchi della maggioranza e dell'opposizione in Consiglio Comunale sebbene PD e Viva Urbino avessero accusato l’Amministrazione di “modalità padronale” e di “deriva nepotista” e invitato l’assessore a dimettersi “anche alla luce dell’art.3, comma 6 del nostro Statuto comunale”.
Sinistra per Urbino riprende ora il tema non già per domandare se sussistano incongruenze di natura giuridica in merito alla questione, cosa che spetta agli organi di controllo ed eventualmente alla Magistratura verificare, ma per sottolineare il clamore politico e la rilevanza pubblica della vicenda.
Se la condotta del buon amministratore deve ispirarsi al principio della trasparenza e di non usare il proprio incarico per vantaggi personali, ci chiediamo se Guidi possa rimanere al suo posto determinando uno scenario politicamente ed eticamente inaccettabile. Qui naturalmente non siamo interessati a discutere dei titoli scolastici e accademici della figlia, ma ci si interroga sull'opportunità politica e sull'immagine generale che emergono dalla vicenda, per mettere in guardia sui rischi che possa trasformarsi in un precedente dagli esiti imprevedibili e dannosi per la credibilità delle istituzioni locali e palesare il timore che anche in futuro possano ripetersi e ampliarsi episodi di questo tipo e giustificati dubbi e sospetti sull'imparzialità, correttezza e trasparenza della gestione della cosa pubblica a fronte dei tanti giovani con curricula culturali importanti che sono costretti a lasciare Urbino per cercare lavoro altrove. Una perdita dolorosa che impoverisce le stesse potenzialità di sviluppo della nostra città.
Il sindaco Gambini aveva vinto le elezioni sciorinando slogan infarciti di moralità, evocando, con lui sindaco, l'apertura, di una nuova era nell’amministrazione comunale e criticando le precedenti amministrazioni per l'assegnazione di posti e incarichi pubblici a parenti e amici spesso privi delle dovute competenze. Il sentimento comune dei cittadini è che tali propositi siano stati disattesi alla prova dei fatti. Ora anche il Sindaco tace: quello che non andava bene in passato, oggi va bene?
"Sinistra per Urbino" è convinta che soltanto con la presenza in un governo popolare, di una sinistra sociale che esprima i bisogni del lavoro e si dimostri autonoma dalle pressioni delle lobby e del mondo affaristico, si possa lottare contro la corruzione e fare giustizia dei troppi clientelismi e dei voti di scambio che ammorbano le amministrazioni pubbliche, indipendentemente dalle alternanze al potere delle attuali formazioni politiche. I vari governi, nel momento in cui entrano in carica, dichiarano di impegnarsi nel contrasto al clientelismo e a parentopoli, ma il più delle volte si tratta solo di un flatus vocis.
Se il sindaco intende dare un contributo ad una concreta opera di moralizzazione, solleciti l’assessore Guidi a fornire pubblicamente un chiarimento inequivocabile per fugare tutti i retro pensieri, malumori e sospetti che si sono addensati attorno alla sua figura. Quanto a PD e Viva Urbino presentino almeno una interrogazione in Consiglio per discutere il caso Guidi e valutare l’eventuale violazione dello Statuto e dei Regolamenti comunali.
09.1.2022
I silenzi dell'assessore (vivereurbino.it)