Il voto del
Consiglio Comunale di Fermignano che respinge la mozione presentata dal
Movimento 5 Stelle di richiedere il ripristino della Ferrovia, lascia basiti e
sconcertati. E soprattutto sorprendono le motivazioni del Pd, che liquidano l’impegno per ripristinare la tratta come un argomento
da campagna elettorale perché l’opera sarebbe troppo costosa. Demagogico e
strumentale è poi il richiamo all’emergenza terremoto, secondo cui la ferrovia,
di fronte alla tragedia che ha colpito la Regione, sarebbe un lusso da non
prendere nemmeno in considerazione. Ci
domandiamo: ma questi amministratori,che ritengono troppo costoso il ripristino
della ferrovia, conoscono i costi delle varianti della Fano–Grosseto per le
sole circonvallazioni di Urbania (130 milioni) e Mercatello (40 milioni)? Come
mai così coscienziosi di fronte ai costi della Ferrovia, che tra l’altro
rientrerebbero nei costi dello Stato (dopo il voto del Parlamento che inserisce
la Fano–Urbino tra le ferrovie turistiche), hanno invece taciuto di fronte agli
sperperi di questi appalti pubblici, che subiranno poi aumenti nei costi
finali? La mozione invitava a sollecitare la Regione a farsi interprete del
voto parlamentare e a risanare la ferita del 1987 che sancì la soppressione
della Fano-Urbino, ed il voto negativo
della maggioranza Pd segna un’altra pagina negativa di questo partito contro le istanze democratiche e
ambientaliste del territorio. Il Pd di Fermignano non conosce forse i vantaggi
di avere una tratta ferroviaria per un territorio, sia per i collegamenti che per
la tutela ambientale e per il contenimento dell’inquinamento ? (Anche nel mese
di gennaio la provincia e Urbino hanno sforato più volte i parametri di
inquinamento stabiliti dall’U.E. e rischiamo aumento delle malattie respiratorie e ulteriori multe
comunitarie). Dopo i tanti convegni, iniziative, studi, dibattiti, sembra ora
superfluo dilungarsi sulla necessità fondamentale del ripristino della ferrovia
e soltanto politicanti ottusi o mossi da interessi non palesati possono
ostinarsi a negarlo. Il Pd di Fermignano
si pone così contro gli interessi degli
abitanti di Fermignano e di tutto l’entroterra, già ampiamente penalizzato
dalle politiche del Pd provinciale e Regionale: con la riforma sanitaria che ha chiuso
numerosi centri sanitari, con il boicottaggio finora della lotta per il
ripristino della ferrovia, e con lo smantellamento dell’Ersu, dell’Università di
Urbino. Il Pd regionale e provinciale hanno sempre considerato il nostro
entroterra come una colonia sacrificandolo agli interessi di potentati politici
ed economici della costa, e le sue politiche ne hanno favorito l’impoverimento,
la riduzione dei servizi, la spoliazione delle risorse, l’emigrazione dei suoi
giovani. Il Pd di Fermignano si allinea
succube a queste politiche dei capi Regionali e Provinciali, ai Ricci e
Ceriscioli di turno. Il Pd di Urbino, ha avuto il buon senso di schierarsi per
il ripristino della Ferrovia, ma finora ben poca influenza ha sulle scelte regionali.
Coloro che hanno votato per il PD dovranno riflettere sul ruolo di un partito
le cui posizioni politiche sono contrarie agli interessi delle popolazioni
dell’entroterra, così diviso in gruppi di potere da non garantire la
governabilità democratica e popolare della Regione e delle nostre città.
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