sabato 26 agosto 2017

Una mostra sull’impero fascista tra revisionismo e “neutralità” grillina



[Pubblichiamo questo contributo del compagno Ermanno Torrico, 
Direttore Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione “E.Cappellini”-Urbino.]

Le dichiarazioni del sindaco Bonci in merito al patrocinio concesso dal Comune di Fossombrone alla mostra sull’impero fascista organizzata dall’Associazione culturale “Il Parallelismo” e dall’annesso “Museo didattico Eravam tutti balilla”, inaugurato da Giovanni Manoni nel settembre del 2013, denotano non solo ignoranza storiografica, ma anche stupidità politica con il sottolineare che il M5S è “apolitico e apartitico” e che in definitiva fascismo e antifascismo pari sono. Una “neutralità” ’assurda perché la Costituzione è lo Stato antifascista e quando un Comune patrocina una iniziativa è evidente che ne approva il contenuto. Un bel regalo al neofascismo che da sempre rivendica la pari dignità nell’ambito di un vergognoso revisionismo tra la RSI dei traditori e dei servi dei tedeschi  e la Resistenza, in nome di una supposta “guerra civile”, ormai  diventata senso comune, e che non perde occasione per esaltare le opere del regime. Quanto ai cimeli, che non sono propriamente dei documenti, essi possono essere compresi solo contestualizzandoli all’interno di un percorso storiografico che renda comprensibili  le ragioni dell’aggressione all’Etiopia, le stragi perpetrate dal gen. Graziani e l’uso dei gas contro i soldati abissini e le popolazioni inermi. Su tutto questo esiste una copiosa e autorevole produzione storiografica (Sbacchi, Del Boca, J.L. Miège, Mockler ecc.). Ricordo al sindaco Bonci che la conquista dell’Etiopia durò esattamente  5 anni, fino al maggio del 1941, quando il Negus, con l’appoggio degli inglesi rientrò ad Addis Abeba, non prima di aver pregato nella valletta dove furono trucidati dal gen. Maletti 296 monaci copti di Debrà Libanòs. Sulle finalità dell’associazione che ha organizzato la mostra non possono esserci dubbi. Altro che cimeli! Se l’avventura del nostro “imperialismo straccione” iniziò nel 1936 per concludersi nel 1941, che bisogna c’era di allargare l’arco temporale al 1945 e inaugurare l’iniziativa proprio il 26 agosto, anniversario della liberazione di Fossombrone? “L’Istituto “Cappellini” per  la storia del Movimento di Liberazione” di Urbino, solidarizza con l’Anpi e con tutti gli antifascisti contro un’iniziativa intenzionalmente provocatoria.

Ermanno Torrico (Direttore Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione “E.Cappellini”-Urbino)    

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