La sentenza del consiglio di Stato con la bocciatura
dell’ampliamento della discarica di Cà Lucio, costituisce una vittoria e un
riconoscimento degli argomenti del Comitato di residenti e di coloro che
l’hanno appoggiato (M5stelle, Legambiente, e Sinistra per Urbino che inserì la
chiusura della discarica nel suo programma elettorale del 2014). E’ una
sconfitta di coloro che progettarono questo ampliamento e che lo attuarono,
dalla Provincia alla Comunità Montana, a MarcheMultiServizi , al Pd locale e
provinciale con alleati cespugli di contorno.
Ovviamente questa sentenza chiama in causa anche il sindaco Gambini e la
sua Giunta, che in cinque anni sono riusciti a non sanare questa piaga per il
territorio e a farsi condurre dall’azienda MMS, verso una soluzione che prevede
tempi lunghi per la chiusura dopo l’abbancamento di rifiuti speciali produttivi
industriali provenienti anche da fuori
provincia fino a completare l’ampliamento previsto di 400 mila cubi. Ammirevole
è stato l’impegno del Comitato dei residenti, che in questi anni hanno
proseguito una lotta, prima di mobilitazione e poi giudiziaria, per far valere
le ragioni non solo loro ma di tutto il territorio. Avvilente è stato il
comportamento dei vari amministratori e dei dirigenti dell’Azienda che si sono
mostrati sordi di fronte alle legittime rimostranze. Ricordiamo le accese
assemblee ad Urbino e Montesoffio con i dirigenti del Pd edi MMS, tra cui il
consigliere e oggi segretario del Pd
urbinate Lorenzo Santi, schierati nel giustificare l’allargamento della
discarica, tacciando chi si batteva
contro di utopismo, egoismo, disfattismo. L’ampliamento si è rivelato un
disastroso errore, politico, ambientale e tecnico. Ora siamo al dunque: in
discarica non potranno essere conferiti altri rifiuti e l’impianto andrà
chiuso. Gambini, non si capisce bene se a mo’ di rivalsa o di ammonimento per rimproverare
chi si è giustamente battuto per i propri diritti, ha ventilato l’ipotesi di un
aggravio in bolletta per tutti i cittadini. Ma questi amministratori, che
talvolta dirigono anche imprese private, non si pongono mai la regola
universalmente valida, chi sbaglia paga? Anche in questo caso il fronte del No
all’ampliamento non esprimeva semplicemente una propria esigenza, anche
sacrosanta, ma l’ha argomentata con documenti, tabelle tecniche e regolative. Gli
amministratori,che con l’apporto dei loro uffici giuridici e tecnici
specializzati, perseverano nell’errore, se ne devono uscire sempre come se non
fosse successo nulla tanto saranno gli stessi cittadini a pagare ? Non è troppo
comodo e uno strano modo di interpretare la democrazia? E’ vero che i temi
della discarica di Cà Lucio e il Parcheggio di S. Lucia, sostenuti da partiti
di Giunta e di opposizione, sono costati al Pd la perdita del Comune, per la
prima volta consegnato alla destra. Tuttavia ciò non è sufficiente per
assolvere tutti i responsabili. Sinistra per Urbino si opporrà ad ogni aumento
delle tariffe e chiede di accelerare e di estendere la raccolta differenziata,
l’unica strada per evitare discariche e inceneritori.
L'articolo è stato pubblicato da "Vivere Urbino" del 3 dic.18
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