venerdì 4 gennaio 2019

LETTERA APERTA AL SINDACO GAMBINI SUL DECRETO SICUREZZA










Nel nostro paese stiamo assistendo ad una presa di coscienza di numerosi amministratori locali, sindaci di importanti città appartenenti a diverse formazioni politiche, da Palermo a Napoli, a Firenze, a Milano, a Pescara, a Livorno, a Parma e ad altri centri minori che hanno deciso di sospendere l’applicazione delle parti del Decreto Sicurezza del governo Salvini – Di Maio, che sono in modo evidente discriminatorie nei confronti degli immigrati richiedenti asilo, e/o di attendere chiarimenti sulle parti più controverse. Questi aspetti, come sottolineato da eminenti giuristi, con la perdita del diritto alla residenza, comporterebbero il rischio della perdita di alcuni servizi fondamentali per garantire quei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dell’Uomo e dalla nostra Costituzione, come il diritto all’istruzione per i minori, all’assistenza sanitaria, un tetto sotto cui ripararsi con la famiglia, il diritto ad un lavoro. L’espulsione dagli Sprar di centinaia di richiedenti asilo per motivi umanitari, comporterà  la perdita dei servizi di integrazione sociale per queste persone con la conseguenza di aumentare il numero dei clandestini, senza fissa dimora, in giro per le città o nelle baraccopoli sotto i ponti, preda del malaffare, della piccola e grande criminalità. Ecco perché il Decreto sicurezza provocherà  insicurezza  e l’aumento dei reati. Anziché rafforzare il servizio dell’accoglienza e dell’integrazione, lo si depotenzia, buttando in strada centinaia di persone senza un domicilio, un lavoro, senza assistenza. Difficilmente il Decreto supererà i ricorsi che si stanno approntando presso la Corte Costituzionale. Nel 2001 ad Urbino, alla presenza di eminenti autorità, fu presentata la Carta della Terra che riafferma e sancisce l’inviolabilità dei diritti fondamentali dell’uomo che il Decreto Sicurezza di Salvini oggi nega, e la Città di Urbino vi aderì, allora con la partecipazione del suo Sindaco.
Sinistra per Urbino, memore dei principi di civiltà, democrazia e accoglienza che ha sempre caratterizzato la convivenza della nostra città, chiede che anche il sindaco Gambini e la sua Giunta si uniscano ai Sindaci d’Italia che hanno deciso la sospensione di quelle parti del Decreto Salvini più discriminatorie nei confronti dei richiedenti asilo. Questa richiesta va ovviamente estesa anche a tutto il Consiglio Comunale,  alle sue componenti e ai sindaci della nostra provincia. Non vorremmo che Gambini si iscriva nella storia della nostra città come il sindaco che applicò le leggi discriminatorie razziste del ministro Salvini (il decreto sicurezza è stato definito “razzista” “criminogeno e disumano” dai sindaci di Napoli, De Magistris, e di Palermo, Orlando). La nostra città, che ha scritto pagine memorabili nella protezione dei cittadini di origine ebraica dalle leggi e persecuzioni razziali del fascismo e nella lotta partigiana, non lo meriterebbe.. 

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