Il sindaco
Gambini ama raccontare spesso la storia di una fantomatica telefonata notturna
con cui Sgarbi avrebbe convinto un ministro del governo di centrosinistra a
inserire la ferrovia Urbino-Fano nel pacchetto delle ferrovie turistiche. Il
tutto viene rivendicato come un proprio merito personale per farne un motivo di
propaganda elettorale.
Noi non
conosciamo come si siano svolti effettivamente i fatti, ma questa narrazione
non depone certamente a favore dei meccanismi democratici del nostro paese, se
le cose vengono decise con telefonate notturne al termine di una cena finita a
notte fonda, quando i locali potevano ancora rimanere aperti.
Quello che
possiamo rimarcare è il fatto che il presunto amore di Gambini per la sua città
e per la ferrovia, si è tradotto in realtà nella cessione a privati dei terreni
della stazione, cessione che potrebbe pregiudicare il ripristino della
funzionalità della stessa stazione nel caso in cui la ferrovia venisse
riattivata.
È il solito
cerchiobottismo del nostro sindaco uscente, che pensa di cavarsela con un colpo
alla cerchio - il regalo dei terreni ai magnati e ai poteri economici forti - e
un colpo alla botte sbracciandosi per convincere gli urbinati che lui si sta
dando da fare per ripristinare la ferrovia.
I cittadini
non sono dei grulli e per certe decisioni bisogna avere coraggio di schierarsi
o da una parte o dall’altra. Se uno cede i terreni della stazione al privato,
vuol dire che non crede e non gli interessa il ripristino della ferrovia.
Argomento che vale ovviamente anche per Sgarbi visto che la delibera
dell’alienazione dei terreni è passata in Giunta. Gambini continua in campagna
elettorale ad usare la ferrovia come argomento di propaganda, ma in realtà ha
creato all’insediamento del Consiglio Comunale una commissione sulla ferrovia
che è morta pochi giorni dopo avere emesso i primi vagiti, celebrati con la
gran cassa mediatica.
Lo stesso
sindaco uscente non ha fatto nulla per tener viva nell’opinione pubblica della
vallata del Metauro il tema ferrovia, né un convegno, né un incontro con i
sindaci, né una manifestazione. La stessa risposta ai punti proposti da
Legambiente lascia aperti non pochi equivoci e dubbi. Perché Gambini non dice
di aderire a tutti i punti proposti da Legambiente senza nascondersi dietro a
generici impegni per la ferrovia che lasciano il tempo che trovano? Forse si
vuol lasciare aperta la strada a nuove svendite? Dov’è allora tutto questo
attaccamento alla ferrovia ? Solo vuote chiacchiere e neppure convincenti.
Sinistra per
Urbino - Art.1 Mdp è l’unica lista elettorale che sul tema della ferrovia può
legittimamente camminare a testa alta per la sua coerenza, diversamente dalla
destra di Gambini, i cui rappresentanti nazionali non hanno fatto nulla per il
suo ripristino, e dal Pd e M5S che al governo e in Parlamento non hanno fatto
seguire atti concreti in linea con le parole sprecate in sede locale.
da Sinistra
per Urbino - Art.1 MDP
l'ultimo viaggio del treno Urbino - Fano. Poi la chiusura il 31 gennaio 1987
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