Domenica sulla stampa locale
Gambini ha attaccato tutti sulla gestione coronavirus, dal governo Conte al
governo regionale di Ceriscioli al sindaco di Pesaro. Ovviamente attacca tutti per salvare solo se stesso e apparire
il migliore. A parte la dote della modestia che sembra non albergare nel nostro
Sindaco – ma questo ahimè l’abbiamo imparato da un pezzo – in una fase di
tragedia nazionale, da molte figure istituzionali e commentatori politici
paragonata ad una guerra, le varie
istituzioni dovrebbero astenersi dal polemizzare tra loro per fini
elettoralistici e concentrarsi, invece, sulle indicazioni univoche da dare ai
cittadini, spaventati e disorientati.
Le accuse di aver creato
confusione sono pesanti. Ma dalla confusione non è alieno lo stesso Sindaco,
che due mesi fa interveniva a difesa del governatore Ceriscioli di cui il Pd
metteva in discussione la ricandidatura per una gestione catastrofica della
politica sanitaria e per i ritardi nella
soluzione dei problemi del post terremoto. Trascorse alcune settimane, mentre
la sua assessora Foschi attaccava la politica sanitaria di Ceriscioli
accusandolo di congestionare l’ospedale di Urbino, dall’altro Mechelli,
esponente di “Urbino Città Ideale”, componente della maggioranza e della
Giunta, annunciava l’uscita da Italia Viva, perché aveva preso posizione contro
la ricandidatura di Ceriscioli.
La confusione nei confronti
del principale responsabile della politica sanitaria regionale, come si vede,
regna sovrana non solo nella maggioranza, ma nella stessa Giunta e nella testa del Sindaco. L’atteggiamento della
Giunta del resto è stato quello di non opporsi alla gestione Ceriscioli della
sanità, incurante delle carenze strutturali e di personale che questa ha
evidenziato, e del processo di privatizzazione diffuso in tutta la provincia.
La verità è che quando c’era da tagliare la
Sanità per trasferire ricchezza ai privati, tutti - dal PD alla Lega, da
Forza Italia alle destre – erano d’accordo; adesso che ci accorgiamo del danno
che è stato fatto, tutti – da Roma fino a Urbino – danno la colpa agli altri e
fanno la voce grossa per lucrare da questo momento di crisi una visibilità e un
consenso a buon mercato sulla pelle dei cittadini.
Ma non è finita qui. Gambini
critica le istituzioni di aver preso coscienza in ritardo e in maniera
contraddittoria della pandemia, ma prende le difese del pro sindaco Sgarbi che
in un video minimizzava la pandemia e addirittura invitava in piena fase del
picco epidemiologico ad organizzare una visita a Codogno.
Da qualche tempo, con
l’esplosione del caso Sgarbi, la sensazione è che Gambini non perda occasione
per provocare le opposizioni, ma
soprattutto il buonsenso. Stamane è arrivato a dichiarare che la cosa giusta era non parlare di Sgarbi.
Insomma adesso pretende di dettare all’opposizione l’agenda di
cosa può parlare o no
Un atteggiamento confusionario,
poco istituzionale e politicamente devastante in un momento di così grave
emergenza, ma anche un arroccamento che
lo porta ad incartarsi e ad agitarsi come un pesce tirato fuori dall’acqua.
Urbino,19.03.2020
SINISTRA PER URBINO.
https://www.vivereurbino.it/2020/03/20/sinistra-per-urbino-non-polemiche-ma-impegni-concreti-per-far-fronte-allemergenza/776153/
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