L’Amministrazione comunale non si risparmia nel collezionare figuracce che ne minano la cedibilità rivelandone tutti limiti soggettivi e strutturali. Non si tratta solo della sudditanza del sindaco nei confronti di Sgarbi, ma anche delle iniziative del vice-sindaco Cioppi che non informa la Giunta nemmeno sulle trattative con lo Studio Boeri sul problema fondamentale dell’aggiornamento del Piano Strategico che avrebbe richiesto il coinvolgimento della società civile e il confronto con i cittadini tenuti invece all’oscuro di tutto e solo informati dei fatti. Per non parlare di un assessore al turismo il cui contributo è stato finora pari a zero, mentre Foschi, da un quarto di secolo sul palcoscenico della politica, agita a sproposito un tema delicato come quello della sanità, in vista delle elezioni regionali di settembre.
Un modo di procedere del sindaco che evidenzia un dirigismo incapace di ascolto che viene utilizzato come compensazione del vuoto progettuale e dell’incapacità di risolvere i problemi della città: dal rilancio economico-commerciale ai provvedimenti per arrestare il drammatico calo demografico che il prossimo censimento non mancherà di registrare, mettendo a rischio il rango di città, alla fuga dei giovani che non trovano occasioni di lavoro e alla desertificazione del centro storico.
Sinistra per Urbino ritiene che il primo responsabile dello sfascio sia il sindaco Gambini che difende l’indifendibile e appena cerca di aprire un dialogo, come sul biodigestore, pretendendo di dirigere lui la discussione con i cittadini di Canavaccio, viene preso a schiaffi in faccia e perde consensi.
Non solo: si arrocca in un esercizio del potere che non prevede collegialità nelle decisioni anche nell’ordinaria amministrazione, né risponde alla sollecitazione di concedere la cittadinanza onoraria al prof. Rostirolla fondatore della FIMA, e altrettanto in merito alla proposta dell’apposito comitato di ricordare convenientemente l’ottavo centenario della morte di Guido da Montefeltro. Non meno colpevole è l’intera Giunta priva di qualità politiche e di progettualità che si esprime attraverso un arido tecnicismo. Lo stesso dicasi dei consiglieri di maggioranza di cui non si ascolta mai una proposta e un contributo efficace nel coso del dibattito sui provvedimenti posti in discussione.
Colpisce, infine, la carenza di cultura amministrativa e istituzionale. Nessuno richiama il sindaco o ne prende le distanze quando afferma che Sgarbi “ fa parte a tutti gli effetti dell’Amministrazione comunale”, mentre l’art.36 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali afferma che “organi di governo del Comune sono il sindaco, la giunta e il consiglio” e quindi il prosindaco non può occuparsi, come prevede lo stesso Statuto comunale, di atti che abbiano rilevanza esterna, né di atti di gestione, e non ha poteri o competenze sui settori, i servizi e gli uffici comunali e sui dipendenti.
Occorre una svolta, una presa d’atto del fallimento di questo sindaco e della sua Giunta. Sinistra per Urbino invita le opposizioni in Consiglio comunale a incalzare il sindaco sul terreno delle proposte segnalando la gravità del mancato rispetto delle regole e della stessa istituzione comunale.
La presenza all’inaugurazione della mostra su Castiglione ha visto sul palco di piazza Rinascimento il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli, candidato per la coalizione di centro destra alla presidenza della Regione, insieme al sindaco, a Sgarbi e al presidente uscente Ceriscioli. Quale titolo aveva Acquaraoli per essere su quel palco? Nessuno. Ma Gambini ha strumentalizzato l’occasione della mostra per un spot a favore di Acquaroli.
Nessun commento:
Posta un commento