Apprendiamo con soddisfazione che la Regione ha giustamente posto fine a tutti quei giochetti sulla ciclabile sopra il tracciato della ferrovia. Il Pd attribuisce la responsabilità della perdita del finanziamento cui il progetto era legato alla Regione, in realtà la responsabilità è la propria e viene così allo scoperto il maldestro tentativo di affossare il ripristino della ferrovia. Il progetto sbagliato nelle finalità e nella sostanza – con la ciclabile si sarebbero affossati definitivamente i binari, l'impegno e la speranza del ripristino della ferrovia, - presentava anche macroscopici errori tecnici. E' così sembrato che proponenti abbiano prestato più cura nel cercare di far morire il progetto di ripristino del treno rispetto al prestare attenzione al percorso della ciclovia. Invece di ostinarsi nel disegno di asfaltare i binari, sarebbe stato più utile proporre un percorso alternativo vicino o meno alla strada ferrata, senza interferire su di essa. Invece per disegni che a prima vista sembrano oscuri e miopi, ma probabilmente per interessi sostanziosi che si possono supporre, si è continuato a perorare il disegno dell'affossamento della ferrovia, e si è finito per affossarlo con la magra figura dei proponenti. Ecco cosa porta a perseguire interessi corporativi di parte e di piccoli gruppi di potere. Una volta che vengono smascherati si rimane con un pugno di mosche in mano. A rimetterci per questa linea perdente è ora tutta la collettività e con essa anche gli appassionati della bicicletta che sono sì interessati alla ciclabile, ma non hanno mai mostrato astio nei confronti della ferrovia e avrebbero volentieri fatto a meno di questa diatriba insulsa e sciocca che ora rischia di creare danni di sostanza e di immagine. Un partito popolare deve interpretare e perseguire gli interessi di tutto il territorio e di tutta la collettività, compreso l'entroterra privato di infrastrutture senza emarginarlo, e non creare antagonismi fittizi e irrazionali, cercando il facile e demagogico consenso di gruppi o categorie. Chi si è sempre battuto per il ripristino della ferrovia e Sinistra per Urbino con gli amici dell AFVM, hanno sempre sostenuto che treno e bicicletta sono complementari per una mobilità ecologica e sostenibile, e hanno sempre auspicato la loro convivenza e integrazione. Ma ciò non poteva avvenire a scapito della ferrovia. Se il Pd non cambia in fretta linea e dirigenti – quegli stessi che su questi temi lo hanno portato alla clamorosa sconfitta delle regionali e in numerose realtà locali – rischia nuove catastrofiche sconfitte alle prossime elezioni e di accentuare quel fossato di delusioni, incomprensioni e frustrazioni con gli elettori dell'entroterra che chiedono interventi pubblici per la viabilità (a cominciare dalla ferrovia) e una sanità territoriale con presidi sanitari, riesame della chiusura degli ospedali ceduti ai privati, potenziamento del nosocomio di Urbino.
l'annuncio sulla stampa locale della chiusura della ferrovia il 31 gennaio 1987
https://www.vivereurbino.it/2021/05/10/fano-urbino-il-pd-e-le-responsabilit-per-lo-stop-alla-ciclovia/956105/
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