Il ritiro delle truppe di Usa e Nato dall'Afghanistan, avvenuto in modo sconcertante e disastroso, tale da farlo apparire più come una fuga sotto l'incalzare dell'avanzata dei Talebani che di un ritiro, conferma il giudizio che Sinistra per Urbino ha sempre sostenuto: l'esportazione della democrazia di tipo liberale con la scusa dei diritti umani, tramite bombardamenti e eserciti di occupazione, si rivela un disastro ed è un’arma di propaganda per interessi geostrategici (l’accerchiamento di Cina e Russia) e per la spoliazione di risorse naturali da parte di una una politica predatoria e imperialista.
L'occupazione militare di quel paese ha causato instabilità, lutti e distruzioni tra la popolazione civile, (241 mila le vittime, dato approssimato per difetto), 5 milioni di profughi, aumento della corruzione, senza apportare ai 38 milioni di afghani miglioramenti significativi sul piano sociale e dei diritti umani. Agli Usa la guerra è costata 2000 miliardi di dollari, all'Italia 8,7 miliardi di euro, cifre che se impiegate per usi civili anziché in armamenti e strumenti di distruzione, avrebbero fatto uscire il paese dalla fame e dalla povertà, con le conseguenti ripercussioni positive sul piano dei diritti civili.
Auspichiamo che a nessuno venga in mente una nuova guerra e con l’aiuto della politica e della diplomazia nel Paese si costituisca presto un governo autorevole, capace di godere del consenso della popolazione, che porti innanzitutto la pace in questo martoriato paese sconvolto da decenni di guerra, che sappia garantire la convivenza pacifica all'interno e con i paesi vicini, sradicando le cellule terroristiche, che sappia avviare la ricostruzione del paese garantendo i diritti civili e il progresso sociale.
Per quanto riguarda l'Italia, speriamo che la lezione afghana serva da lezione – anche al PD e ai suoi alleati, che hanno condiviso questa ideologia coloniale e hanno sostenuto tutte le guerre degli ultimi decenni unitamente alle destre - per capire che seguire in modo servile gli Usa nelle loro avventure militari e nella loro ricerca di dominio del mondo si traduce in perdita di risorse umane ed economiche e del prestigio del nostro Paese che «rifiuta la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali», art.11 della nostra Costituzione. Si è dimostrato anche in questo tragico epilogo che la Nato non è un'alleanza tra Stati, ma uno strumento con cui gli Usa utilizzano e dispongono degli altri partner per le proprie strategie ed interessi.
La fuga dall'Afghanistan ha coinciso con l'incommensurabile perdita di Gino Strada impegnato contro la guerra e per curare i feriti che l'occupazione di quello e di altri paesi aveva portato: il fondatore di Emergency ha dedicato tutta la sua vita a garantire un soccorso sanitario e umanitario alle popolazioni martoriate da guerre e povertà provocate dal perpetuarsi delle politiche aggressive e coloniali.
Sinistra per Urbino invita il Consiglio Comunale a dedicare a questa nobile figura il nome di una via cittadina, per sancire l'adesione all'art.11 della nostra Costituzione e ribadire lo spirito di Pace che anima la nostra comunità.
Invitiamo le persone di sinistra presenti in Consiglio a farsi portavoce di questa nostra proposta e invitiamo tutti i cittadini e le cittadine che vogliono la pace e vogliono ricordare Gino Strada a sostenerla.
Urbino,28.8.2021
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