Il 25 settembre si andrà a votare per il rinnovo del Parlamento e Sinistra per Urbino è molto preoccupata per il futuro del Paese. Da una parte abbiamo la peggior destra dai tempi della “Seconda Repubblica” egemonizzata da Fratelli d'Italia che non a caso conserva sul suo simbolo la fiamma tricolore del Msi, partito erede del fascismo mussoliniano e coinvolto nelle trame nere che hanno insanguinato l'Italia nel dopoguerra. La presenza della fiamma tricolore ha il significato di una continuità con quella inquietante tradizione e non può non preoccupare tutti i democratici che hanno costruito questo Paese sui valori dell’antifascismo.
La destra si presenta con un programma sociale che, una volta al governo, avrà pesanti ripercussioni sulla vita dei lavoratori e di tutti i cittadini, sia sul piano dei servizi pubblici che dell'ambiente. La flat tax infatti avrà come conseguenza, minori introiti per le risorse dello Stato e quindi la diminuzione dei servizi, in qualità e quantità, per i cittadini con inevitabili tagli all'istruzione e alla sanità pubblica. La riproposizione del nucleare in Italia, oltre che uno schiaffo alla volontà popolare che si è espressa in maniera contraria in ben due referendum, comporterà maggiori rischi di disastro ambientale in un Paese così esposto a calamità naturali ed eventi tellurici. Ma la destra vuol mettere le mani anche sulla Costituzione stravolgendola nei suoi aspetti fondamentali con l’introduzione del presidenzialismo. Infine la Meloni e suoi sodali, con le frequenti visite negli Usa, hanno garantito il servaggio all'establishment statunitense e fornito ampie assicurazioni sulla prosecuzione del sostegno e partecipazione militare dell'Italia nella guerra in Ucraina e quindi nuovi invii di armi e nuove sanzioni contro la Russia.
Ne consegue che avremo un ulteriore aggravamento del caro-bollette con i cittadini che invece di scegliere tra "condizionatore e pace", saranno costretti a scegliere tra la spesa per pane e pasta e pagare le bollette di luce e gas alle stelle, con le piccole imprese che già chiudono, gettando nella disperazione tante famiglie, sia per gli alti costi dell'energia, sia per le sanzioni che vietano scambi con il mercato russo, tradizionale e fiorente sbocco commerciale per i nostri imprenditori.
Siamo attesi da un inverno da "brividi". Non dimentichiamo le proposte disumane e crudeli di questa destra nei confronti degli immigrati, con le quali Salvini e Meloni gareggiano a chi la spara più grossa, dal blocco navale all’affondamento dei barconi e alla chiusura dei porti, mentre bambini e innocenti continuano a morire di stenti nel Mediterraneo e di violenze subite nei lager libici gestiti da gruppi criminali con i soldi italiani. Dall'altra abbiamo un Pd il cui segretario Letta ha gestito così male la creazione del propagandato "campo largo" che alla fine si è trovato con un campo estremamente ristretto dopo l’abbandono di Calenda e Renzi, e l’ostracismo nei confronti del M5S. La legge elettorale votata dal Pd, costringe a vaste alleanze elettorali e per battere questa destra era necessaria un'alleanza tra Pd e M5stelle. Invece Letta è stato in grado in poco tempo di rompere l'alleanza con il M5stelle e di non riuscire ad allearsi con Calenda. Il Pd ha ormai perso i voti dei lavoratori e delle periferie delle città per l'abbandono delle politiche sociali. Ora l'inflazione che marcia verso il 10%, taglieggiando salari, stipendi e pensioni, e l'alto costo delle bollette di luce e gas provocheranno un peggioramento delle condizioni di vita delle classi subalterne e del ceto medio, di quelle stesse classi che hanno sempre costituito la sua base elettorale e che ora rischiano di rifugiarsi nell'astensione o di essere preda del populismo.
Il ripristino delle centrali a carbone ha dimostrato la scarsa sensibilità del Pd ai temi ambientali mentre il sostegno alla guerra in Ucraina con l'invio di armi e le sanzioni, gli alieneranno le simpatie di molti pacifisti. Ci saremmo aspettati dal cattolico ed ex democristiano Letta, una sensibilità particolare agli appelli del Papa che ha sempre invocato la pace, non tacendo le responsabilità sulla guerra della Nato paragonata ad un cane che abbaia ai confini della Russia, e invece ha intrapreso una politica di coinvolgimento del nostro Paese nella guerra ucraina, in palese violazione dei principi costituzionali.
Tralasciamo il cosiddetto centro di Calenda e Renzi, un gruppo ininfluente, ma pompato ad arte dai media per una politica di destra presentabile, che si caratterizza per il sostegno al nucleare, agli inceneritori un po’ dovunque e a quanto di peggio possa auspicare una politica ambientalista. Non dimentichiamo il sostegno al Job Act voluto da Renzi che i lavoratori precari hanno provato sulla loro pelle.
Il M5stelle si attanaglia in una crisi di identità profonda, ma sulla guerra russo-ucraina, dopo essersi unito al voto corale bellicista di quasi tutto il Parlamento per l'invio di armi e per le sanzioni, ha ora assunto una posizione diversa opponendosi ad ulteriori invii di armi a Kiev.
In queste difficili elezioni, Sinistra per Urbino, sorta per costruire una identità unitaria delle forze che si ispirano ai valori storici della Sinistra, sui temi del lavoro, dei giovani, della effettiva parità di genere, dell’inclusione sociale, dell'ambiente, dell’istruzione, della Pace, e che si batte contro l'invio di armi all'Ucraina e contro le sanzioni in palese violazione della nostra Costituzione, invita i cittadini a votare per quelle formazioni elettorali della sinistra di classe che fanno proprie queste istanze, un voto contro questa destra, estremista e populista, in difesa della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza.
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