giovedì 5 novembre 2015

IO VARCO, TU PARCHEGGI, EGLI SFRECCIA; NOI INQUINIAMO.....

Agli inizi del XVIII secolo papa Albani, nel suo diario, definiva la contrada di Valbona “forse la più nobile della Città”. Niente è più lontano dalle mie intenzioni che portare argomenti alla miccia della rivalità fra contrade che, per fortuna ,trova pacifica e simpatica composizione in occasione della Festa dell' Aquilone. Semplicemente, voglio ricordare, appoggiandomi su una così rilevante auctoritas , che Valbona, oggi Via Mazzini, è stata concepita ,alla fine del XV secolo, come l'ingresso nobile ad una nobile Città, “percorso primario e di rappresentanza....passaggio obbligato quindi teatro d'ogni avvenimento ufficiale,politico e mondano che comportasse rapporti esterni.” (Franco Mazzini, Urbino) Qualunque visitatore, anche digiuno di storia o di arte, che scenda da Piazza della Repubblica verso Mercatale si rende conto immediatamente di trovarsi di fronte ad uno scenario unico per armonia di colori e forme. Percepisce con emozione quel senso di spaesamento che nasce dall' improvviso affacciarsi su uno spazio altro rispetto a quello in cui si muove di solito , come se entrasse fisicamente in un dipinto del Rinascimento più puro. Anche solo per questa esperienza vale la pena di venire ad Urbino. La realtà di una città gestita sicuramente sottotono rispetto alla sua singolare bellezza ( che nasce da una perfetta compenetrazione fra arte e paesaggio) si impone, però, in modo urtante, quando si passi a considerare i due lati della nobile via,. ingombri ad ogni ora del giorno e della notte di automobili in sosta.
Esiste certamente il diritto dei residenti (fra i quali si annovera la scrivente) di non parcheggiare troppo lontano da casa, esiste pure quello del negoziante che deve scaricare la merce in prossimità del suo negozio. Che dire,poi, del diritto degli invalidi di parcheggiare comodamente ovunque, senza sobbarcarsi salite e ciottolato? E chi va a fare la spesa in centro, non ha ,forse, il sacrosanto diritto di fermare la macchina davanti al negozio prescelto, onde evitare la fatica di portare a spasso borse e scatoloni vari? Il punto è che, di tutti questi diritti,Valbona -ed altre vie entro le mura- muoiono lentamente.
Anche la nuova ordinanza per la mobilità entrata in vigore da poco non si discosta,sostanzialmente, da questa tendenza a moltiplicare i permessi per la sosta e a tollerare il parcheggio in contesti che dalla presenza delle automobili hanno tutto da perdere. Anzi, l'ampliamento dell'orario di apertura dei varchi che consente l'accesso dei non-residenti alla zona ZTL peggiora una situazione già critica ed incoraggia il transito in automobile nel centro, favorendo comportamenti poco virtuosi sotto il profilo della protezione ambientale.
Paradossalmente, le nuove disposizioni sembrano, infatti, favorire chi decidesse di fare un tour completo, e anche ripetuto, della città in macchina e non chi è costretto da esigenze professionali (artigiani addetti alle riparazioni) a sostare per un periodo superiore a quello consentito, con il rischio di incorrere in una multa salata.
I centri storici sono organismi preziosi e delicati che richiedono un equilibrio non facile da mettere a punto tra inderogabile salvaguardia della specificità urbanistico-ambientale (una delle più grandi ricchezze italiane) e altrettanto inderogabile esigenza di fruizione da parte dei residenti. É' questo complesso equilibrio che mantiene vivo un centro storico che non chiede solo di essere preservato come straordinario museo diffuso, ma di rimanere un organo pulsante, anzi il cuore, della vita cittadina.
Serve, allora, una progettualità ben meditata e ad ampio raggio, che parta da una visione coerente ed articolata della città che si vuole consegnare al futuro, mentre ancora una volta ci troviamo davanti ad una serie di misure che vogliono accontentare un poco tutti e che finiscono per trascurare
l'essenziale,cioè la valorizzazione di quanto rende unica Urbino.
La sua bellezza è un privilegio anche difficile da sostenere, per i cittadini, per i turisti, per gli amministratori : esige cura, amore, sacrifici,tempo. Non si può pretendere di arrivare dappertutto in macchina , come se si trattasse di un' anonima cittadina collocata su una grande arteria stradale.
La questione della ZTL è annosa ed ha coinvolto numerose città italiane, sollevando accese discussioni e preoccupati allarmi da parte,soprattutto, dei commercianti. Eppure, là dove le Amministrazioni sono intervenute con decisione, limitando drasticamente il traffico, i centri storici hanno ripreso a vivere: sono diventati il luogo per eccellenza delle uscite pomeridiane e del fine settimana, con una ricaduta positiva proprio per quei commercianti che, all' inizio, avevano temuto di chiudere bottega, se si fosse tolta al cliente la possibilità di parcheggiare davanti al negozio.
Insomma, il centro storico è tornato ad essere un centro commerciale naturale, come è nella sua tradizione, che è anche la nostra storia.
Inoltre, Urbino si stende su una superficie che non è certo quella di una grande città : anche tenendo conto delle salite, spostarsi da un quartiere all'altro del centro comporta tempi molto limitati. E' vero che pullula di invalidi, almeno a giudicare dall'abbondanza di permessi esibiti sui cruscotti delle automobili...
Prendendo in considerazione anche interventi sperimentati con successo in altre realtà affini, le proposte per una mobilità sostenibile e rispettosa di una città patrimonio dell' Unesco non mancano e coprono un ampio ventaglio che va da misure di spicciola amministrazione come un più rigoroso controllo dei permessi o il divieto di accesso a moto e motorini strombazzanti, ad interventi strutturali che ridisegnerebbero l'organizzazione dei trasporti su quattro ruote.
Anni fa, all' interno di una Giunta cittadina, era stata discussa una proposta molto interessante che prevedeva la presenza , al di fuori delle mura, di un centro logistico cui avrebbero fatto capo camion e furgoni per gli approvvigionamenti e dal quale sarebbe ripartita un'autovettura elettrica per la distribuzione nei singoli esercizi commerciali. Proposta informata a sensibilità ecologica e a rispetto per l' integrità del centro storico che è stata realizzata in altre città ( Lucca, per esempio) e che , a Urbino, è sparita persino dal dibattito pubblico.
Ancora : il rafforzamento della ZTL deve andare di pari passo con il potenziamento dei mezzi pubblici e la creazione di navette che colleghino Urbino con i borghi della campagna circostante, capaci di offrire un servizio efficiente ai numerosi residenti delle frazioni e di creare un suggestivo itinerario naturalistico per i turisti.
Se non si mette mano ad un progetto complessivo e coraggioso che sappia coniugare difesa del patrimonio artistico e vivibilità per i cittadini, restano soltanto gli aggiustamenti sui tempi di ingresso e di sosta , rivelatori dell' inadeguatezza dell' Amministrazione a farsi carico di una questione centrale per Urbino.








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