lunedì 6 giugno 2022

No alla guerra, no al riarmo, no al fascismo! Comunicato stampa di Sinistra per Urbino in occasione del prossimo 25 aprile

 Sinistra per Urbino partecipa alle iniziative ufficiali del prossimo 25 aprile per l’anniversario della Liberazione nazionale dal fascismo e dall’occupazione nazista facendo propria la posizione espressa sin dal primo momento dall’Anpi a proposito della guerra in corso:

«La Segreteria Nazionale dell'ANPI condanna fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell'autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l'Europa sull'orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni. La Segreteria Nazionale dell'ANPI auspica che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all'invasione, che si lavori per l'immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico, che l'Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell'art. 11 della Costituzione, che l'Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d'America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni».


Facciamo nostre, però, anche le severe parole di papa Francesco:

«Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a quanto sta succedendo. Pazzia! La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali».


Infine, ci riconosciamo anche nella posizione equilibrata della Cgil:

L’uso delle armi non può rappresentare una via di uscita. La Cgil ha chiesto al Governo italiano, all’Unione Europea e ai Paesi membri di impegnarsi in una politica di neutralità attiva che possa imporre il cessate il fuoco e riaprire la strada del dialogo, rilanciando le trattative sulla riduzione degli armamenti, ristabilendo un clima di distensione e cooperazione e difendendo il diritto alla pace e all’autodeterminazione dei popoli. La guerra non si ferma inviando armi al popolo ucraino, ma inviando l’Onu, che è nato dopo la Seconda guerra mondiale proprio per impedire la guerra. Allo stesso tempo è arrivato il momento del disarmo e di ridurre le spese militari».

Respingendo ogni provocatoria equiparazione tra la Resistenza partigiana che ha liberato l’Italia e l’Europa dal nazifascismo e quanto sta accadendo in Ucraina, il 25 aprile parteciperemo dunque al corteo ufficiale e alla manifestazione in Piazza della Repubblica portando le nostre bandiere, le bandiere storiche del movimento operaio e le bandiere della pace.


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