Sinistra per
Urbino ritiene la proposta di Sgarbi di far venire Toni Negri per presentare il
suo ultimo libro ad Urbino, da accogliere con favore. Purchè finalizzata ad un
dibattito serio sulle teorie di A.Negri e non di una provocazione, che lascia
il tempo che trova, e serve solo per farsi un po’ di pubblicità sulle pagine
dei giornali, o peggio per ridurre tutto ad una passerella senza toccare i temi
teorici – politici che attanagliano l’era contemporanea. Essere a favore non
significa affatto condividere le sue tesi, da cui prendiamo le distanze sia per
quelle passate che per quelle odierne (la teoria delle multitudini , della
negazione delle lotte e degli sforzi degli Stati nazionali contro l’aggressione
e il ricatto economico dell’ imperialismo, ecc.), ma cogliere l’occasione della presenza
di un intellettuale di peso della cultura internazionale per sviluppare una
riflessione sulle crisi che attanagliano l’Italia e il Mondo intero. Il fatto
che sia stato condannato e abbia pagato il suo conto con la giustizia ,10 anni
di carcere, (tra l’altro gli furono ascritti i reati di “associazione sovversiva”
e “concorso morale”, che farebbero
impallidire qualsiasi sincero liberale), non toglie nulla al prestigio e alla
fama delle sue capacità intellettuali .Ma Toni Negri non è forse conteso dalle
Università europee e mondiali ?
Del resto
Urbino ha già visto nel passato la presenza dell’ex brigatista Renato Curcio poi intervenuto anche a Pesaro nella
sala del Consiglio Comunale concessa dall’allora sindaco Ceriscioli che ebbe
modo poi sulla stampa di ribattere a quelle destre che lo attaccavano. Una
critica che “appare infondata e fuorviante”- sentenziava Ceriscioli : dopo le
dure condanne subite, Curcio era un cittadino libero e “questa libertà non contempla limitazioni
alle sue attività sociali e culturali”.
Il problema
non sta nella figura di T.Negri, ma nel fatto che Sgarbi ha lanciato questa proposta
che poi per i condizionamenti politici di chi gli sta vicino in giunta e nella
maggioranza, di chi sta all’opposizione (la reazione del Pd - “una
provocazione” -potremmo definirla censoria ), e per le timidezze e i limiti
politico – teorici di chi le lancia, rischia di non aver alcun seguito. Sgarbi
smentisca se stesso e sorprenda tutti, faccia venire Toni Negri per un pubblico
dibattito sulle sue pubblicazioni!!
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