L’ultimo consiglio comunale in cui l’assessore Sgarbi si è esercitato
in uno dei suoi proverbiali sfoghi condito da invettive e frasi piuttosto
inappropriate per una sede istituzionale, sta provocando non pochi commenti tra
la cittadinanza con echi addirittura
sulla stampa nazionale. Anche “Sinistra per Urbino” non può esimersi dal
biasimare un tale comportamento (del resto già riconosciuto dallo stesso
Sgarbi) che contribuisce a svilire ulteriormente un'istituzione già abbastanza
scossa nel suo ruolo di rappresentanza democratica.
Tuttavia intendiamo contribuire al dibattito rilevando, in primo
luogo, il comportamento riprovevole della Presidente Foschi che non è
intervenuta né ha sospeso la seduta al momento degli insulti. Ma anche il
comportamento del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza che
non hanno detto nulla, né hanno tentato di frenare l’irascibile assessore, né
hanno preso le distanze da quanto avvenuto. Certamente un brutto comportamento
a suggello di una pessima serata per la massima istituzione comunale.
Nondimeno, il vittimismo del Pd
ci appare falso e ipocrita, degno della tradizione della doppia politica e
della doppia morale di questo partito. (Ricordiamo tutti, ad esempio, l’attacco
all’art.18 e alla Costituzione: da condannare quando a muoverlo è il governo
Berlusconi, da sostenere quando lo propone il governo Renzi!). Ebbene, quando
nel 2014 Sgarbi si presentò ad Urbino venne accolto come una sorta di mago che
avrebbe risolto i gravi problemi della città, e fu conteso tra Destra e PD, con
Scaramucci, attuale segretario del Pd, che si espresse per la sua
partecipazione alle primarie del Partito Democratico.
E dopo il primo turno elettorale vi fu un’aspra contesa tra il Pd (con
il candidato Muci) e Gambini (che poi vinse il ballottaggio) per arruolarlo
come assessore ciascuno nella propria compagine. Forse che allora il Pd
urbinate non conosceva Sgarbi e il suo comportamento? Non era nota la sua
politica dello spettacolo che con la sua verve aggressiva aumentava l’audience
ma abbassava il decoro del confronto politico delle trasmissioni televisive?
Non erano forse stati eloquenti gli esempi nelle amministrazioni di cui aveva fatto parte e per i quali aveva
già subito non poche critiche ? Non si tratta, peraltro, dello stesso Sgarbi
omaggiato a Bologna, Pesaro, Fano e altre città amministrate dal Pd da cui
riceve incarichi? La sua lista Rinascimento, non fa parte della coalizione a
sostegno del candidato sindaco del Pd nelle prossime elezioni amministrative di
Fabriano? E non è lo stesso Sgarbi che – a quanto dice - durante la crisi
amministrativa ad Urbino (avvenuta con la cacciata di Crespini) è stato
contattato dal Pd perché lasciasse la Giunta in cambio di un prestigioso e ben
remunerato posto in Regione ? E non è lo stesso Sgarbi che in televisione, è spesso ospite, sulle reti pubbliche a guida
Pd e in quelle private invitato da conduttori contigui al Pd?
In sostanza, più che al
prestigio delle istituzioni al Pd interessa il potere e l’occupazione delle
istituzioni. Siamo di fronte alla solita
politica del Partito Democratico, che
persegue la gestione del potere svilendo nome, valori, radici della
Sinistra e voltando le spalle ai bisogni dei ceti popolari. In tutta questa vicenda, le critiche che
mantengono una loro coerenza e legittimità sono quelle di “Sinistra per Urbino”
che fin dal 2014 espresse preoccupazione per la presenza di Sgarbi in città e
per il decoro delle istituzioni comunali.
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