URBINO DA CITTA' DELLA CULTURA
A CENTRO DI RIFIUTI ?
L'annuncio di MarcheMultiServizi di costruire un megaimpianto Biodigestore a Canavaccio ha il sapore dell'arroganza e dell'impudenza. Dopo che Urbino ha sopportato per anni una
discarica in cui confluivano i rifiuti di tutta la provincia e anche da fuori, ora gli si prospetta un biodigestore, un mega impianto anaerobico che dovrà smaltire almeno 60000 tonnellate di rifiuti umidi urbani,
rifiuti dalla zootecnia e prodotti di scarto dell’agricoltura. Ci sarà un bel traffico di camion per portare come minimo le 60 -80 mila tonnellate di rifiuti, perché l’impianto altrimenti non è più economico. E per raggiungere questa quota si ricorrerà ai rifiuti di tutta la provincia e anche da fuori provincia. Ancora una volta l’entroterra viene usato come discarica per i rifiuti della costa: è questo il valore che viene assegnato alle decantate bellezze naturalistiche e architettoniche dell’entroterra? Finora la classe politica regionale si era servita dell’entroterra per spogliarla delle strutture e dei servizi, ora verrà utilizzato anche come luogo dove convogliare immondizia. Che rispetto per i residenti e invogliarne di nuovi!! Diranno naturalmente che sono impianti tecnologicamente perfetti, che non producono cattivi
odori, ne sostanze inquinanti e che sarà un bene per la collettività. Ovviamente tutte parole
di chi deve vendere e installare l'impianto per guadagnarci. Si perché come sempre c’è qualcuno
che ci guadagna e c’è qualcuno che ci perde. Chi ci guadagna è MMS, che riceve consistenti
finanziamenti perché il biodigestore comporta importanti incentivi pubblici; sono i gruppi
politici al potere per l’opportunità di assegnare i pochi posti di lavoro con il metodo selettivo
che conosciamo, in un territorio che ha fame di lavoro. Chi ci perde sono innanzitutto
i residenti di Canavaccio che vedranno aumentato l’inquinamento sotto varie forme, sia per
l’inevitabile aumento del traffico di autoarticolati, che per l’attività del biodigestore.
A ciò si aggiunga il cattivo odore che infesterà l'aria circostante. Controverso è anche l’uso
come concime del digestato, cioè della parte solida residua, che se usata come fertilizzante
sarebbe addirittura nociva per le colture.. Tutti i fabbricati residenziali intorno verranno
svalorizzati così come le eventuali colture biologiche circostanti. La città di Urbino e l'entroterra
andranno a perderci perché la presenza di un biodigestore penalizza un territorio e non è una
attrattiva per il turismo e nuove residenze. La stessa immagine della città di Urbino ne verrà
compromessa. Per Sinistra per Urbino va quindi respinto sia il progetto che la logica che sta
a monte del progetto. La gestione dei rifiuti non deve costituire un business su cui i privati si
possano gettare a capofitto per trarne profitti, ma una buona pratica che deve portare il cittadino
e i governi locali all'assunzione di politiche dell’economia circolare e del “rifiuti zero”. Inoltre basta di utilizzare l’entroterra come immondezzaio. Urbino ha la ferita della discarica di Cà Lucio ancora aperta. La soluzione ottimale è quella che ciascun territorio curi i propri rifiuti con piccoli impianti che avranno un impatto minimo sull'ambiente. In questo modo ciascun cittadino si sentirà responsabile nel differenziare perché una raccolta differenziata malsana danneggia in primo luogo il territorio dove vive. Ci auguriamo che i residenti di Canavaccio facciano muro contro questa insensata proposta in modo che di questa rimanga soltanto il ricordo di un tentativo malriuscito di mortificare il nostro territorio già martoriato . Non solo ma sia i cittadini di Canavaccio che la popolazione urbinate siano ben vigili nel respingere qualsiasi altro biodigestore, con mutate caratteristiche, ma similari a questo, che MMS con l'accordo del Sindaco, intenda installare nel nostro territorio. Urbino ha già pagato abbastanza in termini di gestione di rifiuti.
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