La discarica
di Cà Lucio riapre per altri quattro anni in barba alla sentenza del consiglio
di Stato,
dimostrando
che i propositi di chiusura spesi nelle ultime due campagne elettorali da
Gambini erano solo promesse per acquisire voti. I residenti dell’area per 2 km
- come per il recente passato - saranno esentati dal pagare le tariffe sui
rifiuti, come miserabile indennizzo per il disagio che sopportano.
Nulla pagano
gli amministratori che hanno impiantato una discarica posta in un luogo
inadatto, né l’azienda MarcheMultiServizi, subentrata nella gestione per trarne
lauti profitti. Tutto pagano invece i cittadini, con le bollette della Tari e
con i rischi alla propria salute.
Come già
succede per il Parcheggio S. Lucia, di cui i cittadini sopportano il mutuo per
una scelta del Pd e di Gambini, così per Cà Lucio tutti i cittadini vengono
chiamati a rimediare alle scelte sbagliate degli amministratori (e anche qui
c’entra Gambini).
Sapendo
benissimo come stanno le cose, invece di avviare la chiusura in tempi rapidi,
si è voluto proseguire per anni avvelenando un intero territorio. Si proseguirà
adesso per raggiungere il totale di 418000 mc, sversando rifiuti sia del
territorio che da fuori provincia. Siccome è dubbio che, migliorando la
raccolta differenziata, i rifiuti urbani del territorio siano sufficienti a
coprire la quota prefissata, si ricorrerà inoltre assai probabilmente al
trasferimento di ulteriori rifiuti da fuori regione al fine di coprire le spese
per il post mortem della discarica (ma i soldi del post mortem non dovevano
essere già stati accantonati nel corso degli anni di gestione?). Permangono
iquindi dubbi che la discarica possa chiudere nei quattro anni
propagandati. Tutto proseguirà quindi
come in passato.
Invece di
mostrare comprensione e lodare la pazienza dei cittadini, che hanno le case in
un luogo in cui questi amministratori non trascorrerebbero nemmeno un weekend, invece
di adoperarsi per una chiusura rapida di questa grave ferita per il territorio,
di fronte alle legittime e competenti domande e obiezioni dei residenti,
intanto, i colletti bianchi di Marchemultiservizi, stipendiati lautamente con
le bollette dei contribuenti, durante l’ultima assemblea di Montesoffio
reagivano con sorrisetti di compatimento. Il Sindaco, poi, si drizzava in
piedi, alzando la voce con i consueti toni arroganti e minacciosi, come un
sovrano assoluto indispettito si rivolge ai sudditi fastidiosi e alla plebe.
Basterebbe
solo questo per invitare i cittadini di Montesoffio che hanno premiato Gambini
alle ultime elezioni a riflettere sul voto espresso: vale la pena correre
questi rischi per essere esentati dalla Tari?
Sinistra per Urbino continuerà a denunciare le condotte
scriteriate di questa amministrazione di destra contro l’ambiente e la città.
La salute non può essere monetizzata!!!
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