sabato 10 ottobre 2015

Cronache dalla buona scuola


14 settembre, ore 8. La campanella scandisce il primo giorno della buona scuola, il cui impeto riformatore ha travolto le barriere difensive erette da insegnanti e sindacati impauriti dal nuovo che avanza. Certo, prima che la nuova macchina dispieghi tutta la sua potenza, dovrà passare un po' di tempo e qualche decreto attuativo, ma ,intanto, alcune sue articolazioni periferiche si sono messe in moto e sono pronte a rinvigorire il corpo asfittico della vecchia scuola.
E' partita, infatti, la grande campagna di assunzioni che, finalmente, garantirà un posto di lavoro dignitoso a tanti docenti precari o disoccupati e continuità didattica agli studenti. La prima settimana qualche cattedra risulta ancora scoperta , ma , avendo seguito l'acceso dibattito suscitato dal provvedimento del ministro Giannini di spostare su lunghe distanze gli aspiranti insegnanti, non ho dubbi: trattasi o dei soliti meridionali che preferiscono continuare a godersi la vita di spiaggia , piuttosto che trasferirsi sotto cieli più inclementi, o di qualche docente facinoroso che, pur di mettere i bastoni fra le ruote al governo, è anche capace di rinunciare all'allettante prospettiva della messa in ruolo.
Passati i primi giorni, noto aggirarsi nei corridoi della scuola volti nuovi e giovani e la mia indole di gufo deve piegarsi all'evidenza : il più grande piano di assunzioni che la scuola italiana abbia mai conosciuto è cominciato. Mi avvicino, saluto i nuovi arrivati, mi congratulo con loro; mi rispondono mestamente che resteranno lì fino all' arrivo degli “aventi diritto” , misterioso frutto del tardo autunno che giunge a maturazione ogni anno nelle scuole fra novembre e dicembre e che sostituisce la prima infornata di supplenti, ai quali è stato destinato solo l' assaggino di un piatto su cui altri vantano più consistenti diritti. La successione non è mai indolore e provoca, puntualmente, sconquassi didattici ed anche emotivi (per gli studenti più sensibili) nelle classi, seguita da rituale,nonché inutile, protesta dei genitori .
Francamente, non capisco e continuo a non capire quando il pomeriggio seguente, al Collegio, oltre ai “non aventi diritto”, rivedo diversi precari dell' anno scorso che non sapevano bene che fine avrebbero fatto con la nuova legge, non rientrando nelle graduatorie prese in considerazione. Sono stati riassunti dopo l' inizio delle lezioni e sono ancora precari.
I soliti malpensanti vanno sostenendo che, questo delle assunzioni, è puro illusionismo: non c'è turn over grazie alla riforma dell'età pensionistica più radicale che l' Europa abbia conosciuto, non è stato ridotto il numero di studenti per classe, non è stato aumentato il tempo scuola. Come si possono creare nuovi posti di lavoro? Che siano sempre gli stessi insegnanti che girano sulle stesse cattedre? Qualche immissione in ruolo hanno pur dovuto farla, per evitare al Paese la pesante sanzione economica prevista in sede europea per l' abuso di lavoro precario nella scuola e ha coinvolto chi lavorava già da anni e anni con contratti a tempo determinato.
A questo punto, sento risvegliarsi il vecchio gufo che sonnecchia in me, ma ho deciso di “pensare positivo” e, sopita ogni sterile polemica, mi preparo a discutere sull'organico aggiuntivo per il quale dobbiamo scegliere gli ambiti di potenziamento. Il Miur ci ha inviato una lunghissima circolare, in cui il solito linguaggio che mescola virtuosismi pedagogici e grisaglie burocratiche definisce i 7 campi di potenziamento (linguistico, scientifico, laboratoriale....) sui quali il Collegio esprimerà in ordine crescente le proprie preferenze. Alla nostra scuola , un onnicomprensivo con oltre 700 studenti, spetteranno tre insegnanti in più, sulle cui modalità di intervento ( in classe per sostenere gli studenti più deboli, il pomeriggio per attività di approfondimento, preparazione di progetti, sostituzioni dei colleghi malati...) non si accenna affatto, nonostante la lunghezza del documento.
Di fronte a tanta indeterminatezza, avvertiamo tutti il rischio che i nuovi arrivati vengano utilizzati come docenti tuttofare, ovvero tappabuchi; comunque, compiliamo diligentemente l' elenco dei campi di potenziamento. Mi sembra di capire che i tre dell' organico aggiuntivo siano il primo risultato tangibile della famosa campagna di assunzioni promessa dal governo. Intanto, li aspettiamo...... Abbiamo deciso, come altre scuole, di aspettare pure ad eleggere il Comitato di valutazione che si esprimerà sul riconoscimento economico dei docenti più meritevoli. Aspettiamo che i Sindacati rientrino dalle vacanze e diano indicazioni precise su come muoverci in merito a tanti aspetti confusi e discutibili della nuova legge, uscita dagli emendamenti estivi diversa dal DDL iniziale. Nel frattempo, continuiamo a fare ciò che abbiamo sempre fatto: la scuola.
A seguire.....
P. S. Avevo appena chiuso la mia cronaca spicciola da un Istituto dell'entroterra, quando ho avuto la conferma di non rientrare in quel ristretto gruppo di insegnanti meritevoli che costituiranno il nerbo della scuola riformata . Da una comunicazione inviata per posta elettronica a tutti i docenti, apprendo che viene organizzato un corso di formazione sulla 107 destinato “alle alte professionalità della scuola”, così declinate: docenti collaboratori del Dirigente Scolastico, docenti funzioni strumentali, docenti gruppi POF (Piano Offerta Formativa), docenti RAV ( Autovalutazione di Istituto).
A questo manipolo scelto, poi, il compito di diffondere il Verbo renziano negli strati più bassi dell'ordinamento scolastico. Il premio di produzione bisogna pur cominciare a guadagnarselo.
Fernanda Mazzoli

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