VIVE LA FRANCE
Confesso: da alcuni giorni sono preda
di un'inguaribile invidia nei confronti dei cugini di Oltralpe.
Mi sorprendo a fischiettare la
Marsigliese, a fare incetta nel supermercato di confezioni di
Camembert che, normalmente, ritengo buone solo per la spazzatura, a
meditare seriamente di passare la frontiera. Malgrado la storica
disfida sulla produzione vinicola quest'anno si sia conclusa a favore
dell' Italia, bisogna riconoscere che questi Francesi restano i primi
della classe.
Prendete i loro dirigenti aziendali
(P. D. G. : Président Directeur Général) , insuperabili nella
corsa ad ostacoli e nel salto in alto e, per di più, così
disinvolti nel vestire.
Ve lo immaginate il grassottello
Marchionne scavalcare i cancelli di Pomigliano con altrettanta
souplesse e nonchalance? O l'elegante Cordero di Montezemolo
rinunciare al suo doppiopetto haute couture per esibire democratiche
camicie qua e là strappate?
Piccola proposta: perché, nel rispetto
della sana competizione che nel mondo globalizzato esalta e promuove
il merito, i lavoratori italiani non cominciano a sottoporre i
dirigenti delle loro aziende ad un allenamento che li metta in
condizione di gareggiare con i loro colleghi francesi e, casomai, di
superarli?
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